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2021-20 - Parlano di salari bassi, ma rispetto a che cosa?

2021-20 - Parlano di salari bassi, ma rispetto a che cosa?
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Jun 16, 2021 · 3m 10s

Con una certa frequenza dettata dalle convenienze politiche, il tema dei salari bassi torna in discussione e generalmente viene associato a critiche nei confronti dei datori di lavoro, tacciati di...

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Con una certa frequenza dettata dalle convenienze politiche, il tema dei salari bassi torna in discussione e generalmente viene associato a critiche nei confronti dei datori di lavoro, tacciati di avidità, scarsa propensione a innovazione e investimento. Per confondere oltre la acque vediamo che alcuni giornali ci parlano di posti di lavoro che non si riesce a coprire, perché i lavoratori sono a casa col reddito di cittadinanza e dulcis in fundo arriva l’appello infelice di qualche imprenditore che, rivolgendosi ai più giovani, li invitta a rimboccarsi le maniche.
Come orientarsi in tutta questa confusione senza rischiare di lasciarsi confondere da narrazioni fuorvianti che hanno un evidente intento di propaganda politica?
Il discorso, come al solito è più semplice di quanto non possa apparire: il salario è un prezzo, se qualcuno vi dice che è troppo basso (o troppo alto se parliamo ad es dei compensi dei manager) dovreste chiedergli rispetto a che cosa?
Inoltre se vogliamo introdurre considerazioni su un livello “dignitoso” di reddito per i cittadini, questo non può e non deve limitarsi al salario. Per esempio se riteniamo che nella nostra società nessuno debba guadagnare meno di 12mila euro all’anno, non è necessario che qualunque salario sia allineato a questo livello. SI può ad esempio introdurre un sussidio a carico della collettività che integri i salari più bassi fino al livello desiderato. Questo concetto venne a suo tempo esposto da Milton Friedman nella cosiddetta imposta negativa.
Che differenza c’è tra imporre un salario minimo di 12mila e arrivare allo stesso livello con un sussidio? Che la prima ipotesi distorce il mercato e riduce il benessere della collettività perché alcuni cittadini rinunceranno comprare beni e servizi che hanno un costo sproporzionato rispetto al contesto dell’economia. La seconda ipotesi garantisce un livello di reddito politicamente accettabile senza distorcere il mercato.
Come vedete anche se il principio è semplice (il salario è un prezzo) discutere in modo appropriato della questione comporta qualche complicazione perché coinvolge elementi politici e sociali.
Se qualcuno vi dice che i salari sono troppo bassi dovreste chiedergli ? Rispetto a che cosa? E poi quali salari? Ma soprattutto, se alcuni fossero politicamente troppo bassi perché non integrarli con un sussidio invece di falsare i prezzi di mercato?
Se non ricevete risposte logicamente coerenti potrete regolarvi di conseguenza.

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