Michele Capitani "L'uomo che dribblava i treni"
Jan 8, 2017 ·
10m 59s
Download and listen anywhere
Download your favorite episodes and enjoy them, wherever you are! Sign up or log in now to access offline listening.
Description
Michele Capitani "L'uomo che dribblava i treni" Storie di un'umanità senza fissa dimora Paoline Edizioni Storie di uomini e donne senza fissa dimora, che mostrano un’umanità straordinariamente vicina alle radici...
show more
Michele Capitani
"L'uomo che dribblava i treni"
Storie di un'umanità senza fissa dimora
Paoline Edizioni
Storie di uomini e donne senza fissa dimora, che mostrano un’umanità straordinariamente vicina alle radici della vita e al suo senso.
Michele Capitani, professore di Lettere, appartiene alla Comunità di Sant’Egidio e da anni si dedica alle persone senza fissa dimora. Attraverso quest’attività “sociale” è venuto a contatto con tante storie di un’umanità sconosciuta, eppure visibile in ogni angolo delle nostre città. A queste storie è dedicato il suo nuovo libro L’uomo che dribblava i treni. Pagine che partono da una domanda: “Come si chiama il mendicante che sta di solito all’uscita del supermercato?”. È lì da anni, ma il suo nome, probabilmente, ci è ignoto. Forse perché dargli una moneta è un modo per liberarcene e assolvere la nostra coscienza.
L’umanità di cui si parla in queste pagine è fatta di uomini e donne che vivono per strada: le
loro storie – spesso drammatiche, a volte assurde, talora comiche – mettono a nudo l’ ipocrisia delle persone cosiddette civili e rivelano la molteplicità delle risorse di una popolazione apparentemente invisibile, ma che reclama soltanto un posto più dignitoso nelle nostre città e nel cuore di chi una casa ce l’ha.
C’è chi, come Renato, prima di mettersi a dormire in stazione, diventata ormai il suo riparo per la notte, legge articoli sportivi su partite che non vedrà mai, o chi, come Davide, ha escogitato un sistema per dribblare i treni ed eludere la sorveglianza della polizia. O ancora chi, come Jan, dice di vedere gli Ufo e gli lascia anche da mangiare...
Sospesi tra l’abbrutimento di una vita ai margini e la poesia della strada, fatta di piccoli-grandi gesti gratuiti e inaspettati, i vagabondi, gli emarginati, i barboni che tendono una mano accovacciati sui marciapiedi sono spesso straordinariamente vicini alle radici della vita e al suo senso. “I senza-dimora - scrive l’Autore - hanno bisogno che il loro mondo si compenetri vicendevolmente con il mondo della città visibile, poiché ci guadagnano entrambi [...]. E quando si riesce ad aiutare un bisognoso con l’abilità di non farlo sentire commiserato, con l’equilibrio tra sollecitudine, egualitarismo e discrezione... ecco, ci scopriamo immersi in qualcosa che, quasi quasi, potremmo anche chiamare amore”.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
www.ilpostodelleparole.it
show less
"L'uomo che dribblava i treni"
Storie di un'umanità senza fissa dimora
Paoline Edizioni
Storie di uomini e donne senza fissa dimora, che mostrano un’umanità straordinariamente vicina alle radici della vita e al suo senso.
Michele Capitani, professore di Lettere, appartiene alla Comunità di Sant’Egidio e da anni si dedica alle persone senza fissa dimora. Attraverso quest’attività “sociale” è venuto a contatto con tante storie di un’umanità sconosciuta, eppure visibile in ogni angolo delle nostre città. A queste storie è dedicato il suo nuovo libro L’uomo che dribblava i treni. Pagine che partono da una domanda: “Come si chiama il mendicante che sta di solito all’uscita del supermercato?”. È lì da anni, ma il suo nome, probabilmente, ci è ignoto. Forse perché dargli una moneta è un modo per liberarcene e assolvere la nostra coscienza.
L’umanità di cui si parla in queste pagine è fatta di uomini e donne che vivono per strada: le
loro storie – spesso drammatiche, a volte assurde, talora comiche – mettono a nudo l’ ipocrisia delle persone cosiddette civili e rivelano la molteplicità delle risorse di una popolazione apparentemente invisibile, ma che reclama soltanto un posto più dignitoso nelle nostre città e nel cuore di chi una casa ce l’ha.
C’è chi, come Renato, prima di mettersi a dormire in stazione, diventata ormai il suo riparo per la notte, legge articoli sportivi su partite che non vedrà mai, o chi, come Davide, ha escogitato un sistema per dribblare i treni ed eludere la sorveglianza della polizia. O ancora chi, come Jan, dice di vedere gli Ufo e gli lascia anche da mangiare...
Sospesi tra l’abbrutimento di una vita ai margini e la poesia della strada, fatta di piccoli-grandi gesti gratuiti e inaspettati, i vagabondi, gli emarginati, i barboni che tendono una mano accovacciati sui marciapiedi sono spesso straordinariamente vicini alle radici della vita e al suo senso. “I senza-dimora - scrive l’Autore - hanno bisogno che il loro mondo si compenetri vicendevolmente con il mondo della città visibile, poiché ci guadagnano entrambi [...]. E quando si riesce ad aiutare un bisognoso con l’abilità di non farlo sentire commiserato, con l’equilibrio tra sollecitudine, egualitarismo e discrezione... ecco, ci scopriamo immersi in qualcosa che, quasi quasi, potremmo anche chiamare amore”.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
www.ilpostodelleparole.it
Information
Author | IL POSTO DELLE PAROLE |
Organization | IL POSTO DELLE PAROLE |
Website | - |
Tags |
Copyright 2024 - Spreaker Inc. an iHeartMedia Company