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il posto delle parole

  • Gianni Abbate "Palagione"

    25 APR 2024 · Gianni Abbate "Palagione" Scatole Parlanti www.scatoleparlanti.it Gabriele è stato incaricato dalla sorella Adriana di andare a verificare che il loro fratello Cesare, ritiratosi in un casolare in Toscana, stia bene, perché da sei mesi non ne ha notizie. Nel tragitto da Roma a Volterra Gabriele ricorda, ripensa, riflette sulle vicende familiari, sulla personalità di Cesare che è sempre stato fuori dagli schemi. E piano piano i pensieri si ingarbugliano, si intrecciano, sfociano in teorie e poi in altre che diventano ai suoi occhi realtà. Chi e che cosa troverà Gabriele? La sua mente è un fiume in piena, così come quella di Cesare, sebbene siano su livelli diversi. Ma chi sono questi due fratelli? Riusciranno a comunicare? Due flussi di coscienza che diventano riflessione sul senso della vita, sulle parole, sulla loro importanza, la loro vitalità e la loro… inutilità. Gianni Abbate, napoletano, vive da oltre trent’anni nella Tuscia. È attore professionista dal 1976. Viene dal teatro d’avanguardia, passato poi attraverso la tradizione del teatro napoletano, Luca De Filippo, Pupella Maggio e i fratelli Aldo e Carlo Giuffré. Ha fatto anche cinema, televisione e radio. Ha recitato al fianco di grandi attori, fino ad arrivare alla scrittura e al suo teatro. È stato direttore artistico dell’officina culturale della Regione Lazio “I Porti della Teverina”, ha creato e diretto il Teatro dei Calanchi a Lubriano, e ha ideato diverse rassegne teatrali. Durante il periodo del lockdown ha fondato il podcast del Teatro Null, www.spreaker.com/user/teatronull, e il laboratorio sul radiodramma. Ha pubblicato Ballate sul mondo, Ballate sul mondo 2 e Un’altra vita. IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    18m 11s
  • Maddalena Fingerle "Pudore"

    24 APR 2024 · Maddalena Fingerle "Pudore" Mondadori Editore www.mondadori.it Dopo Lingua madre - premio Italo Calvino, premio Comisso under 35, premio Flaiano under 35, premio di Girifalco, premio Fondazione Megamark e premio POP - arriva in libreria https://www.mondadori.it/libri/pudore-maddalena-fingerle/, un romanzo che ha una voce potente ed estremamente riconoscibile: quella di https://www.mondadori.it/autori/maddalena-fingerle/, autrice giovane e talentuosissima. La protagonista di questa storia è Gaia. La sua ragazza, Veronica, l'ha lasciata, e Gaia non sa proprio cosa fare. Per superare la sua prima, cocente delusione amorosa, cerca di trasformarsi nella sua amata, che per lei ha sempre rappresentato un modello irraggiungibile. Veronica, infatti, non è solo la persona di cui si è innamorata, ma anche la donna che lei vorrebbe diventare – come accade nei primi, furiosi innamoramenti. Grazie al suo monologo ora arrabbiato e rivendicativo, ora masochistico, ora spaurito, ostaggio di una miriade di sublimi ossessioni, Gaia arriverà a conoscersi meglio, fino a comprendere davvero che per rinascere dalle proprie ceneri è inevitabile appiccare un incendio. Maddalena Fingerle ha studiato germanistica e italianistica ed è ricercatrice universitaria. Nel 2021 pubblica Lingua madre (Italo Svevo) che vince il premio Italo Calvino, il premio Comisso under 35, il premio Flaiano under 35, il premio Città di Girifalco, il premio Fondazione Megamark e il premio POP. Nel 2022 esce la monografia Lascivia mascherata. Allegoria e travestimento in Torquato Tasso e Giovan Battista Marino (De Gruyter). IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    18m 18s
  • Paola Scrolavezza "Shinhanga"

    24 APR 2024 · Paola Scrolavezza "Shinhanga" La Nuova Onda delle Stampe Giappone Per la prima volta in Italia una mostra sull’arte degli shinhanga, una straordinaria opportunità di immergersi nella bellezza e nella malinconia di un movimento artistico che all'inizio del XX secolo ha rivoluzionato la tradizionale stampa giapponese ukiyoe, fondendo elementi classici con la sensibilità modernista. L’esposizione vanta oltre 80 opere originali di alcuni dei più celebri maestri shinhanga, tra cui Itō Shinsui, Kawase Hasui e Hashiguchi Goyō,    che ritraendo paesaggi dai colori vibranti e splendide figure femminili hanno saputo catturare l'essenza del paesaggio e dei fermenti del Giappone di quegli anni con quel tocco di nostalgia che accompagna la scomparsa di un mondo minacciato dal progresso.   comunicato stampa Vertigo Syndrome con il patrocinio del Comune di Torino e del Consolato Generale del Giappone a Milano, è orgogliosa di presentare “Shinhanga. La Nuova Onda delle Stampe Giapponesi", la prima mostra mai realizzata in Italia sull’arte degli shinhanga, a cura Paola Scrolavezza, che si terrà a Torino, a Palazzo Barolo, dall’8 Marzo al 30 Giugno 2024. “Shinhanga. La Nuova Onda delle Stampe Giapponesi”, attraverso l'esposizione di opere magistrali mai viste in Italia, provenienti da collezioni private e dalla Japanese Gallery Kensington di Londra, ma anche preziosi kimono, fotografie storiche e oggetti d’arredo, celebra la continuità e l'evoluzione della tradizione artistica giapponese, mostrando come il movimento shinhanga abbia saputo preservare le tecniche secolari dell'incisione su legno pur introducendo prospettive innovative e influenze d’oltreoceano.  UN VIAGGIO VERSO LA MODERNITA’ Dai grandi soggetti dell’ukiyoe ai paesaggi suburbani e ai nuovi modelli femminili  Pigmenti brillanti, atmosfere malinconiche e silenziose, sospese tra un legame profondo con la tradizione e l’avanzare inesorabile del progresso. Questo è lo shinhanga, letteralmente “la nuova xilografia”, movimento nato ufficialmente nel 1916 grazie all’opera di artisti come Itō Shinsui e Kawase Hasui, che allontanandosi dai soggetti della corrente dell’ukiyoe – iconici paesaggi raffiguranti località celebri, famose geisha o personaggi legati al mondo dei teatri più in voga – prediligono invece scorci caratteristici della provincia rurale o dei sobborghi cittadini, non ancora raggiunti dalla modernizzazione, quali rovine, templi antichi, immagini campestri, scene notturne illuminate dalla luna piena e dalle luci dei lampioni. A queste vedute impressionistiche si aggiungono ben presto nuovi tipi di bijinga, i ritratti femminili, adesso non più dedicati a modelli celebri e irraggiungibili, ma alle donne dei tempi moderni, ritratte nella loro quotidianità, mentre si acconciano i capelli o si applicano il trucco, giovani dai cui occhi trapelano emozioni, sogni e rimpianti.  UN SISMA NELL’ARTE Le stampe prima e dopo il grande terremoto del 1923: un nuovo Giappone, un nuovo shinhanga    Il percorso espositivo, pensato per appassionare e incuriosire il più vasto pubblico, procede proprio attraverso l’abbinamento di paesaggi e bijinga, e trova il suo fulcro centrale e punto di snodo nel grande terremoto del Kantō del 1° settembre 1923, il peggiore nella storia del Giappone. Seguito da violenti incendi che divamparono per ben due giorni, alimentati dai venti di un tifone, causò oltre 100.000 morti e rase completamente al suolo una vasta area attorno alla capitale: dalle ceneri nasceva una nuova Tokyo, sempre più proiettata verso il futuro, e con lei una società all’avanguardia e aperta allo stile di vita occidentale.  Dopo il sisma, la produzione delle incisioni shinhanga si intensifica al ritmo frenetico della ricostruzione urbana, assorbe la nuova atmosfera e la racconta in una produzione sempre più diversificata. Agli scorci caratteristici si aggiungono angoli metropolitani con strade deserte, case dalle cui finestre filtra un’illuminazione densa e artificiale; nelle opere si nota adesso l’assenza di figure umane, prevalgono pioggia e neve a simboleggiare la lotta dell’umanità con gli elementi naturali. Tutto, nelle xilografie prodotte dopo il disastro, racconta il senso di smarrimento e la solitudine dell’individuo di fronte alla fragilità dell’esistenza. Allo stesso modo, nei bijinga si affievolisce ulteriormente, fino a scomparire del tutto, il nesso con il mondo dell’intrattenimento notturno tipico dell’ukiyoe. Le ragazze immortalate nelle illustrazioni non soltanto sono donne comuni, ma iniziano a muoversi anche al di fuori delle mura domestiche, nelle vie o nei locali dei quartieri alla moda: sono cameriere, insegnanti, infermiere e dattilografe, giovani indipendenti e istruite, emancipate, pronte a cogliere le numerose opportunità che il nuovo Giappone offre loro.  L’EPOCA DELLO SHINHANGA Tra urbanizzazione e fermento culturale  Affermatosi all’inizio della democrazia Taishō (1912-1926) e proseguito fino agli anni Quaranta del Novecento, lo shinhanga è il riflesso artistico di un periodo straordinario del Giappone contemporaneo, che sulla scia del rinnovamento già avviato in epoca Meiji è caratterizzato da un’atmosfera di estrema libertà e fermento culturale. Sullo sfondo dell’urbanizzazione, le principali città divengono i centri di un’arte e di una cultura sempre più alla portata di tutti, aperte alla nuova borghesia e al nuovo pubblico che dalla provincia affluisce nelle metropoli, attratto dalla prospettiva dell’ascesa economica e sociale e dallo stile di vita anticonformista e moderno. È in questo contesto che alcuni editori e stampatori illuminati, tra i quali spicca la figura emblematica di Watanabe Shōzaburō, danno impulso allo sviluppo del movimento, intenzionati a produrre un’arte autoctona e innovativa servendosi però del processo tradizionale dello hanmoto, ovvero l’“atelier” – lo stesso utilizzato dai maestri dell’ukiyoe – che vede l’artista occuparsi dell’ideazione e del disegno, affidando all’incisore, al tipografo e all’editore le fasi successive della produzione e diffusione delle stampe.   IL VENTO BORGHESE DEL CAMBIAMENTO La seduzione del fascino dell’estremo, esotico oriente  Con l’aiuto di scatti, video e riviste d’epoca, abiti femminili che ricordano la tradizione giapponese ma nei quali già si intravede l’influenza modernizzatrice d’oltreoceano, “Shinhanga. La Nuova Onda delle Stampe Giapponesi” ricrea l’atmosfera densa di aspettativa e nostalgia di inizio secolo e presenta al pubblico un’incredibile corrente artistica ancora sconosciuta in Italia, raccontandola in maniera affascinante e coinvolgente e dipingendo, attraverso di essa, uno spaccato vivido e intenso del Giappone tra le due guerre. Dalle stampe dominate dai toni più cupi del blu – dove l’unica nota di luce è la luna – alle marine bagnate dal sole al tramonto o dalla luce delle lanterne delle imbarcazioni, fino alle pagode che svettano sui ciliegi in piena fioritura, quello che viene alla luce è un paesaggio ideale, emozionale e simbolico, uno sfondo sul quale spiccano le silhouettes femminili, icone malinconiche e inquiete della conquista della modernità.  La mostra “Shinhanga. La Nuova Onda delle Stampe Giapponesi" è curata da Paola Scrolavezza, esperta di Cultura e Letteratura Giapponese e docente presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne dell’Università di Bologna, con la consulenza artistica di Marco Fagioli, collezionista, storica autorità dell’arte giapponese e autore di numerose pubblicazioni,  che l’ha affiancata nella selezione di ogni opera esposta per guidare i visitatori in un viaggio attraverso la bellezza e la trasformazione del paesaggio e della cultura giapponese nei primi decenni del Novecento. La mostra è corredata da un catalogo edito da Skira Editore a cura di Paola Scrolavezza.   Per tutto il periodo di apertura la mostra proporrà un fitto calendario di eventi collaterali, tra laboratori, conferenze, presentazioni di libri e molti altri incontri dedicati al tema dell’esposizione.  IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    17m 38s
  • Franco Brancaccio "Start: Storia e Arte a Saluzzo"

    24 APR 2024 · Franco Brancaccio 46a mostra nazionale dell'antiquariato di Saluzzo A Saluzzo dal 13 al 21 maggio 2023, nell’ambito della 7ma edizione di  START/SToria e ARTe Saluzzo ritorna la Mostra Nazionale Antiquariato di Saluzzo, curata da Franco Brancaccio, giunta  quest’anno alla sua 46ma edizione. Sede espositiva sarà uno spazio di grande fascino, la Castiglia, il Castello dei Marchesi di Saluzzo, che si candida per diventare uno dei luoghi dell’Antiquariato italiano. Inaugurazione venerdì 12 maggio alle ore 18.Per la quinta edizione consecutiva, il curatore si propone di raccontare storie di antiquari e oggetti pregiati e antichi, proseguendo, e anzi rilanciando, la scia del successo che la storica manifestazione saluzzese, anno dopo anno, ha saputo ottenere. Il gusto e la definizione di “bellezza” cambiano negli anni, ma Saluzzo resta una nicchia dove la tradizione ha radici che affondano nel secolo scorso e l’attenzione all’arte antica non è mai venuta meno. Tante le meraviglie che il pubblico potrà ammirare grazie alla selezione di case Antiquarie che ancora una volta scommetteranno sulla manifestazione piemontese, capace di consolidarsi negli anni come piccolo scrigno che unisce l’innovazione dell’Antiquariato di oggi alla storia che permea la Città e a quel secolo, il Novecento, l’ha resa celebre a livello internazionale. Durante il 2022, grazie all’intuizione e alla caparbietà del curatore Brancaccio, è stata proposta una curiosa novità introducendo l’Antiquariato da giardino: attraverso la costruzione di uno spazio nel bellissimo cortile della Castiglia curata da Paolo Pejrone, storico del giardino e architetto. Si è così sviluppato un nuovo ambito di interesse che ha offerto uno sguardo anche sulla bellezza degli spazi esterni, da sempre oggetto di un vero e proprio mondo di oggetti in pietra, marmo, ferro battuto. In mostra, fra gli altri, un pozzo in marmo statuario del 1480 circa e una fontana genovese in marmo bianco del 1500. Anche il 2023 proporrà una rivisitazione in questa chiave per continuare a sorprendere.  La Mostra Nazionale dell’Antiquariato si conferma fiore all’occhiello di START / Storia Arte Saluzzo, manifestazione che per un mese racconta la cultura, la storia, la bellezza di Saluzzo. Antiquariato come narrazione del bello senza tempo, del lavoro di gallerie che caparbiamente portano l’arte in tour offrendo al mondo la possibilità di ammirare, acquistare e comprendere il procedere della storia e con esso l’evoluzione dell’arte. Per l’edizione 2023 in programma anche una collaterale che ci farà viaggiare in Asia insieme al curatore Anacleto Spazzapan, che propone MAJAPAHIT | 1295 – 1450/1500, terrecotte provenienti da Trowulan e Jombang (provincia di Mojokerto), Java centro-orientale, in Indonesia. Anacleto Spazzapan ha con l’Indonesia e in particolare con Giava orientale un rapporto molto personale. Tale rapporto non sembra appartenere a questo secolo, quanto piuttosto al novero dei “viaggiatori incantati” dei cinque secoli passati, capaci di immergersi con meraviglia e in profondità nelle culture, nei patrimoni e nell’ambiente di terre lontanissime da noi, senza perdere nulla della propria personalità di osservatori esterni dell’occidente – e senza esserne, in fondo, minimamente scalfiti. Le opere che la mostra presenta tornano in luce, nei territori visitati da Anacleto Spazzapan, in circostanze che ben poco hanno a che fare con la ricerca archeologica tradizionale, come è puntualmente documentato dalla scrittura e dalla ricca documentazione fotografica di accompagno. Queste statue in terracotta sono poco studiate da archeologi e storici dell’arte, ancor meno dagli specialisti in archeometria; e non sono per nulla note al grande pubblico.     IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    9m 46s
  • Valeria De Cubellis "I racconti della Terra"

    23 APR 2024 · Valeria De Cubellis "I racconti della Terra" Neos Edizioni www.neosedizioni.it Dopo il fuoco, l’aria e l’acqua, Valeria De Cubellis porta a termine la tetralogia dedicata agli “Elementi” con questa antologia dedicata alla terra. Diciassette racconti che esplorano le tante declinazioni dell’elemento più materno, concreto e arcaico, mappandone la pelle e sprofondando nelle sue viscere. La terra ci nutre di storia e di cibo, ospita le nostre case; ci accoglie, infine, per l’eternità. Sa nascondere insidie, misteri e tesori, scatenare catastrofi improvvise e spietate.Molti sono i personaggi e le situazioni che popolano i territori di questo libro sorprendente: la tenace pellegrina a Compostela, i dialoghi dietro un carro funebre, le scoperte archeologiche e i ricordi. E poi il bambino scomparso nel nulla e la miniera che non perdona, la cura della tomba e i messaggini rivelatori, la nave spaziale e l’avvistamento nella notte. La madre mostruosa e l’argilla salvifica. La mucca e l’oca, chi resta e chi parte, chi si trasforma. Gli Autori, nella grande varietà di stili personali, riescono a stimolare riflessioni e sorrisi, memorie e fantasia.   In Finis Terrae il viaggio fisico verso Santiago di Compostela diventa anche e soprattutto interiore. Mirela è la storia di un amore autentico tra ragazzi che assume nel corso del racconto significati diversi e via via più intensi. Il vecchio e l’oca è una breve favola con protagonisti un vecchio contadino, un’oca e un’amicizia senza parol.  In Linea continua, la linea è quella di una strada che impedisce di sorpassare un carro funebre, e l’intoppo porta la coppia in auto a riflettere sulla vita, sulla morte e sul valore dei legami affettivi. Scrivere è un racconto sulle ragioni profonde che spingono alla scrittura. Girotondo è il racconto di un’anima solitaria che ritrova i giorni d’infanzia. Redenzione è un racconto poliziesco che vede un poliziotto deluso dalla vita indagare sulla scomparsa di un bambino. Una rotta per Nadir è un racconto di pura fantascienza, dove la Terra è la casa a cui ritornare per l’equipaggio di una nave spaziale coinvolta in un incidente. Silenzio ci porta al Cimitero Monumentale davanti a una tomba, che la protagonista pulisce e tira a lucido, mentre a casa l’attende il marito e un progetto da completare. In Un punto e una linea una donna torna nei luoghi della sua infanzia, in un paese che ha conosciuto la violenza di un terremoto, e il suo passato ritornerà attraverso un numero di telefono trovato su una vecchia tavoletta di legno. In Bibi le protagoniste del racconto sono la voce narrante e una creatura, che non parla con voce umana, ma capisce ogni parola e ogni gesto della sua compagna di vita. Diana, la dea della terra, della caccia e della Luna, è la protagonista di Sopra Sotto, che comincia in una chiesetta di campagna e si conclude con un brano del gruppo dark austriaco, i Dargaard. Gero ci porta nella Sicilia di inizio Novecento e alla tragedia della miniera di zolfo di Casteltermini. I guerrieri delle terre bianche ci conduce a Mestre, in una stanza d’ospedale, dove “due uomini sentono il piacere di ritrovarsi per caso, come due compaesani che si incrocino in una terra straniera”. Sulla nera terra ci porta al parco archeologico di Selinunte, dove un’archeologa ritrova il passato nascosto attraverso le parole che rivela a suo figlio nelle quali la terra diventa la protagonista; Un po’ d’argilla per cominciare racconta di un ragazzino che vive dentro i suoi sogni e i suoi disegni e grazie all’argilla riesce a dare sfogo alle sue fantasie e al suo talento. Tutti giù per terra ci porta in una dimensione onirica e metaforica, con una Madre mostruosa e ributtante che rappresenta la terra deturpata dagli uomini.   A cura di Valeria De Cubellis Racconti di: Elisabetta Baldisserotto, Elena Biondo, Irene Canova, Enrico Chierici, Valeria De Cubellis, Rosella Di Marco, Arrigo Geroli, Monica Ippoliti, Consolata Lanza, Giovanni Lavia, Giorgio Macor, Cinzia Montagna, Floreana Nativo, Francesco Paloschi, Laura Pompeo, Luisa Ramasso, Caterina Schiavon.Prefazione di Giovanni CasalegnoCopertina di Giorgio Enrico Bena  IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    10m 54s
  • Romana Petri "Tutto su di noi"

    23 APR 2024 · Romana Petri "Tutto su di noi" Mondadori Editore www.mondadori.it Marzia, "dall'andatura marziale", si racconta con furia, violenza, spudoratezza. La sua è una prima persona che morde e che si muove dentro lo spazio asfissiante di una famiglia malata, tremenda, cattiva. Cresce nella periferia di Roma, con un padre crudele e codardo e una madre devota, sino allo strazio, al coniuge infedele. Mentre il fratello, cuffie sulle orecchie, si estrania sino all'indifferenza, Marzia combatte, e nulla le viene risparmiato. Educa il suo fisico asciutto alla lotta greco¿romana e impara a mettere fra sé e il mondo la barriera del suo corpo. Ma non basta. Non può sfuggire al conflitto, alla strategia del ragno che padre e madre, in maniera diversa, le tessono intorno. Ha creduto e continua a credere che esiste la perfezione: l'ha vista in un cane che non è riuscita a difendere e l'ha vista in un ragazzo incontrato su un sentiero di montagna. L'ha vista ma la sa perduta, minacciata dalla volgarità di una pernacchia. Per arrivare a una via d'uscita sono necessari un sacrificio, una svolta, una chiusura di conti. Sul sentiero sgretolato degli affetti, Marzia avanza impavida al di là della scuola di rabbia, rimpianto e morbosa dedizione in cui si è formata. Avanza come un cowboy o ancora meglio come la donna libera che ha sempre voluto essere. Romana Petri accompagna l'io martellante della sua Marzia sull'orlo di un abisso. Eppure l'inferno che ci mostra appartiene a un "tutto" che, quanto più sente l'ustione del mosaico guasto dei sentimenti, tanto più apre a una esistenza possibile. Romana Petri vive a Roma. Tra le sue opere, Ovunque io sia (2008), Ti spiego (2010), Le serenate del Ciclone (2015, premio Super Mondello e Mondello Giovani), Il mio cane del Klondike (2017), Pranzi di famiglia (2019, premio The Bridge), Figlio del lupo (2020, premio Comisso e premio speciale Anna Maria Ortese-Rapallo), Cuore di furia (2020), La rappresentazione (2021) e Mostruosa maternità (2022). Traduttrice e critico, collabora con “Io Donna”, “La Stampa”, “il Venerdì di Repubblica” e il “Corriere della Sera”. I suoi romanzi sono tradotti in Inghilterra, Stati Uniti, Francia, Spagna, Serbia, Olanda, Germania e Portogallo (dove ha lungamente vissuto). IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    21m 30s
  • Linda Tugnoli "Il volto e l'anima. Indagine sul ritratto" Rai5

    22 APR 2024 · Linda Tugnoli "Art Night" "Il volto e l'anima. Indagine sul ritratto" Mercoledì 24 aprile 2024 alle 21.15 su Rai 5 Art Night Il volto e l'anima. Indagine sul ritratto Il volto umano: la prima forma che si distingue, appena nati. La prima che si cerca di rappresentare. Un soggetto che ha attraversato tutta la storia dell‟arte occidentale. In tempi molto recenti, però, è stato però varcato un confine invisibile. Lo racconta “Art Night” in onda mercoledì 24 aprile alle 21.15 in prima visione su Rai 5 con Neri Marcorè, con un documentario di Linda Tugnoli prodotto da Mark in video. Uno studio recentissimo dell‟Australian National University ha messo in luce come, nei ritratti fotografici, i volti prodotti dall‟Intelligenza Artificiale siano ormai percepiti come più veri del vero. E‟ la soglia di una nuova era? Anche nell‟arte la rivoluzione è già iniziata. Il collettivo Obvious ha creato il primo ritratto creato con l‟Intelligenza Artificiale battuto all‟asta da Christie‟s a più di 400.000 dollari e il ritratto è stato generato da un algoritmo che per produrlo ha analizzato circa 15.000 ritratti di varie epoche storiche. «Siamo stati creati per guardarci l‟un l‟altro» scriveva Edgar Degas che, a Parigi, prendeva l‟omnibus ogni giorno per potersi immergere quotidianamente in una folla di volti. E nel ritratto, ogni epoca ha espresso l‟idea che l‟uomo aveva di sé stesso. Per questo, interrogarsi sull‟interesse dell‟arte occidentale per il ritratto, cioè per la sua attitudine introspettiva, prevede delle domande che, se da una parte spaziano dalla pittura alla scultura, alla fotografia, alle opere realizzate con l‟ausilio dell‟intelligenza artificiale, dall‟altra si collocano necessariamente al confine tra storia dell‟arte, scienza e filosofia. La speculazione sul profondo attraverso la raffigurazione del volto significa innanzitutto analisi delle emozioni. All‟origine del ritratto moderno, nel senso appunto di questa capacità introspettiva, possiamo collocare Leonardo Da Vinci, con i suoi studi di fisiognomica e la sua raccomandazione di rappresentare i moti dell‟animo attraverso i tratti del volto: dal suo Trattato della Pittura: «Farai le figure in tale atto, il quale sia sufficiente a dimostrare quello che la figura ha nell‟animo.» Ma la geniale intuizione di Leonardo, ripresa da Degas nella sua idea che osservarci l‟un l‟altro sia l‟essenza dell‟umano, non riecheggia forse anche nelle recenti ricerche delle neuroscienze, tra cui un‟importantissima scoperta tutta italiana: quella dei neuroni specchio? Giacomo Rizzolatti, neuroscienziato di cui già più volte è stato fatto il nome per il Nobel, ha scoperto che il cervello risponde alle emozioni che legge sul volto di un altro con delle configurazionineuronali che non si limitano a “leggere” quelle emozioni ma, incredibilmente, le mimano, le riproducono. Il racconto di “Art Night” procede per suggestioni e per nuclei tematici, ma si appoggia anche a una solida linea del tempo che conduce dai volti quasi assenti nell‟arte rupestre del Paleolitico alle maschere funerarie egizie per poi riflettere sull‟originalità e la forza della ritrattistica romana nel campo della scultura. Si indagherà lo sviluppo della fisiognomica a partire dagli studi anticipatori di Leonardo al trattato cinquecentesco del Della Porta fino a Le Brun e agli sconfinamenti nello studio della follia e dell‟antropologia criminale di Lombroso. Parallelamente, si seguirà la ricerca della verità nel ritratto a partire dal „400, dove un punto di partenza può essere individuato nei sorrisi eternizzati dell‟Ignoto marinaio di Antonello da Messina e la sua più celebre controparte femminile, la Gioconda. La storia del ritratto si imbatte poi alla bizzarra vicenda umana e artistica di Lorenzo Lotto, che prelude alle vette della ritrattistica di Rembrandt, Velasquez, Vermeer, fino alla tappa definitiva della psicanalisi, che con Freud nel 1900 svela l‟esistenza di profondità fino ad allora insondate a pittori come Modigliani, Klimt, Schiele e poi ai surrealisti. Con la fotografia, che soppianta il ritratto e ne riprende all‟inizio certe caratteristiche (per esempio l‟assenza di sorriso, almeno fino all‟apparecchio portatile della Eastman-Kodak alla fine dell‟800) si entra in una nuova era, fino agli approdi più recenti che aprono nuove dimensioni nel futuro, dall‟arte digitale al deep fake. Nel programma intervengono Amy Dawel, Associate Professor, The Australian National University; l‟artista Pierre Fautrel, Obvious Ai & Art, Parigi; Francois Debrabant, Direttore Museo Preistorico La Sabline a Lussac- Les-Chateaux e Oscar Fuentes, archeologo del Centre National De Préhistoire; Anna Oliverio Ferraris, scrittrice e psicologa. Christian Greco, direttore del Museo Egizio, e Stefania Mainieri, ricercatrice del Museo Egizio, Fabrizio Paolucci, responsabile Collezione Antichità Classiche delle Gallerie degli Uffizi; Vincenzo Garbo, presidente della Fondazione Mandralisca a Cefalù e Antonella Tumminello, restauratrice; Flavio Caroli e Enrico Dal Pozzolo, storici dell‟arte; Giacomo Rizzolatti, del Dipartimento Medicina e Chirurgia dell‟Università di Parma, Simona Turco, funzionario archivista dell‟Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e Michele Smargiassi, giornalista. IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    9m 45s
  • Riccardo Infante "Sotto la coperta d'oro"

    22 APR 2024 · Riccardo Infante "Sotto la coperta d'oro" Edizioni Ensemble www.edizioniensemble.it Sotto la coperta d’oro dà forma al dramma epocale delle migrazioni globali attraverso il fitto contrap punto tra il mito di Odisseo e l’esperienza di apolide e sradicato dell’autore stesso, punto di incontro e cassa di risonanza di un’antica, attualissima, vicenda umana: la ricerca del proprio destino. Sale, preme le tempie quasi bianche un desiderio più forte, un bisogno: procedere oltre, partire, la ruota che gira, altrove spingere la prua di questa vecchia nave; le vele ad altri venti sciogliere di altri mari, tentare nuove rotte - mai fermarmi; cercare un'altra Itaca più vera, più verde,  più remota, più riposta e più mia. Riccardo Infante è nato in Italia da famiglia mista italo-canadese, ha trascorso infanzia e adolescenza in Iran. Ha insegnato Storia e Filoso fia in licei privati e statali di Milano e provincia. È autore di numero se pubblicazioni scolastiche (con Mondadori, Einaudi, Minerva Italica, Garzanti). Nel 2021 ha pub blicato la sua prima silloge poetica, L’estate dei cani (Gattomerlino). IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    13m 50s
  • Anna Paola Cavalieri "Senza paura di cambiare"

    22 APR 2024 · Anna Paola Cavalieri "Senza paura di cambiare" Mondadori Editore www.mondadori.it Ancora troppe donne, avvicinandosi alla menopausa, vivono mutamenti profondi e provano la tristezza di «non essere più come prima», ma spesso si sentono impossibilitate a parlarne. Il periodo che segue quello della fertilità rimane taciuto, quasi un tabù, alimentato dal retaggio culturale che impone alle donne di adattarsi alle imposizioni del corpo senza lamentele. Tuttavia, in altre culture, la menopausa è vista come una fase di rinascita ed esplorazione, in cui la conquista del proprio spazio diventa prioritaria. Anna Paola Cavalieri, ginecologa con più di venticinque anni di esperienza, guida le lettrici ad accogliere questo cambiamento non come una malattia da combattere in silenzio, ma come una fase di rinnovamento e cura di sé, in cui le «gioie e le pene della gioventù lasciano spazio a una trasformazione cui è necessario dare ascolto». Come l’ascolto che l’autrice da anni presta alle sue pazienti, dalle cui storie trae ispirazione per offrire consigli preziosi su come fronteggiare sintomi e difficoltà per vivere al meglio il presente. Perché se è vero che il corpo cambia, noi possiamo imparare a conoscerlo con una consapevolezza più piena, e scoprire così un modo nuovo di piacerci. Vampate, disturbi dell’umore, nebbia mentale, dolore articolare, calo del desiderio: sono alcuni dei problemi affrontati in questa fase, spesso con scarsa conoscenza ma troppi dubbi e timori. Sostenuta dai più recenti studi scientifici, Cavalieri esplora l’importanza della nutrizione, dell’attività fisica e del sonno, aprendo le porte sul mondo degli ormoni, permettendoci di comprendere la vasta influenza che hanno sul nostro corpo e l’aiuto che possono offrire alle donne per affrontare questo momento delicato della vita con serenità e determinazione. Anna Paola Cavalieri, ginecologa, si occupa di menopausa da oltre venticinque anni. Ha un dottorato di ricerca in Psiconeuroendocrinologia della riproduzione e della sessualità. Attualmente lavora da libera professionista a Roma, dove ha creato un ambulatorio dedicato al benessere ormonale delle donne. Da sempre la passione per la medicina si accompagna alla cura e all’amore verso l’altro. Tra gli altri, ha prestato aiuto all’Hotspot di Lampedusa e si dedica ad attività di volontariato per la comunità di Sant’Egidio. IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    24m 27s
  • Alessandra Battaglia "La tua voce è un drago alato"

    22 APR 2024 · Alessandra Battaglia "La tua voce è un drago alato" Mondadori Editore www.mondadori.it La voce può far innamorare, può incoraggiare, rassicurare e spaventare, può convincere, muovere un esercito e cambiare il corso della storia: la voce è un superpotere. Del resto è lo strumento principale che l’essere umano utilizza da sempre per trasmettere emozioni, intenzioni e contenuti. Per questo è necessario imparare a utilizzarla al meglio delle sue potenzialità. Il libro è una mappa del meraviglioso mondo della voce. Con spiegazioni ed esercizi pratici (compresi audio interattivi) ti guiderà verso la scoperta e lo sviluppo della tua vera voce. Le attività proposte ti aiuteranno ad arricchire la tua espressività vocale, imparare a modularla a piacimento, cambiare il timbro e il tono a seconda della situazione, gestire il volume, le apnee e l’affaticamento, migliorare la comunicazione con gli altri e sentirti a tuo agio ogni volta che dovrai parlare in pubblico. Con queste tecniche, insomma, potrai finalmente abbandonare la voce monotona e monocorde, quella che ti lascia scioccato ogni volta che la senti registrata e che ti fa dire “Ma questo non sono io!” La tua voce è un drago alato perché conosce luoghi che non puoi nemmeno immaginare, ha una forza incredibile, una potenza antichissima e un sapere che è altro da te e che puoi apprendere solo da lei. Questo libro è un percorso per chiunque desideri cambiare, per chi vuole gestire meglio emotività e paure, per chi vuole esplorare davvero le proprie potenzialità e trovare l’autentico io. La voce, infatti, non è solo uno strumento di comunicazione, ma è un ponte tra la tua interiorità e il mondo che ti circonda. La tua voce parla di te. È inconfondibile, unica al mondo, è il vascello dei tuoi pensieri, delle tue emozioni e dei tuoi desideri. Finalmente ora potrai utilizzarla con amore, consapevolezza ed eleganza. Alessandra Battaglia è attrice, poetessa, speaker, divulgatrice e docente di uso della voce, dizione, arte oratoria e lettura interpretativa. Cofondatrice de “Il Melograno”, Centro di Formazione per le Arti e la Comunicazione, è esperta in formazione e training della voce e ha fondato il metodo Le Meraviglie della Voce®. Cura la formazione vocale e la comunicazione in pubblico insegnando in campo accademico e universitario e per professionisti e aziende in ambito politico, militare e medico. IL POSTO DELLE PAROLE ascoltare fa pensare www.ilpostodelleparole.it
    20m 18s

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Conversazioni intorno ai libri, insieme con gli autori.
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