At 18,9-18

Allora tutti afferrarono Sòstene, capo della sinagòga, e lo percossero davanti al tribunale, ma Gallione non si curava affatto di questo.

Nella prima lettura lettura si parla di Sòstene, capo della sinagoga, che subisce questo trattamnento da parte delle persone della sua comunità

nella città di Corinto c'erano diverse sinagoghe

in quartieri diversi

di estrazione sociale e culturale diverse

in alcune sinagoghe Paolo era amato e ascoltato

in altre era odiato e perseguitato

il capo di una di queste sinagoghe, Sòstene, pur non credendo agli insegnamenti di Paolo, aveva suggerito di non perseguitarlo

che era libero di dire la sua opinione

che era giusto ascoltare lui come tutti gli altri

Sòstene non la pensava come Paolo

eppure non riteneva giusto cercare di eliminare chi non la pensa come te

credeva nel dialogo con chi ha un pensiero diverso

non nell'eliminazione dell'avversario

proprio per questo motrivo l'hanno linciato e l'hanno umiliato

chi cerca il dialogo è sempre perseguitato

e spesso perseguitato dalle persone della sua comunità

si crede che chi non vuole eliminare i nemici vada eliminato

e questo accade anche nella nostra chiesa

i profeti dell'odio hanno sempre più seguaci dei profeti dell'amore

ma oggi più che mai è necessario trovare persone disposte a imboccare la via del dialogo nonostante tutti

e non dimentichiamolo – dopo i pronunciamenti solenni di San Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI – deve essere chiaro per tutti che chi non cerca il dialogo non è cattolico

non è fedele alla chiesa – è un eretico

si mette fuori dalla sana dottrina

il papa ha parlato e ci ha detto di imboccare la via del dialogo e dobbiamo obbedire


Gv 16,20-23

il dolore del parto è il dolore fisico più grande

ma la gioia di stringere a sé un bambino è la gioia più grande

così grande che cancella la memoria del dolore che lo ha preceduto

così è stata l'esperienza della chiesa al suo nascere

l'esperienza di vedere Gesù risorto è stata così gioiosa che ha fatto dimenticare ogni dolore

la chiesa è nata dalla gioia

la nostra fede si fonda su un'esperienza gioiosa

l'incontro con Gesù risorto

una gioia grande come la gioia della nascita di un bambino

una gioia che ti commuove dentro

quando sperimentiamo la presenza di Gesù tra noi sperimentiamo la stessa gioia

una gioia unica, non paragonabile a nessun'altra gioia

e questa gioia la possiamo sperimentare ogni giorno

perchè ormai viviamo nell'epoca di Gesù risorto

è possibile incontrarlo ogni giorno

basta vivere l'unità tra noi

e Gesù si manifesterà?

Come?

Donandoci quella stessa gioia che provarono gli apostoli 2000 anni fa

la chiesa è nata dalla gioia

la nostra comunità – come ogni comunità cristiana – ancora oggi – deve rinascere ogni giorno dalla stessa gioia

la comunità è il luogo della gioia

non una gioia psicologica

non l'entusiasmo o l'auto esaltazione

ma la gioia di Gesù tra noi

voi mi date la gioia

perchè essendo uno con voi posso sperimentare la gioia di Gesù

perchè Gesù risorto è in mezzo a noi

e attenzione

se la comunità non è fonte di gioia deve cambiare

c'è qualcosa che non va

non è normale che la comunità cristiana non porti gioia a tutti

si tratterebbe di una comunità rovinata

da aggiustare

ogni volta che non c'è più quella gioia

dobbiamo riconciliarci

dobbiamo rinnovare l'amore

dobbiamo decidere di nuovo di amarci

e che conta solo amarci
e che il resto non conta nulla

dobbiamo eliminare ogni giodizio gli uni verso gli altri

dobbiamo rivederci con occhi nuovi dimenticandoci i difetti

e subito tornerà la gioia

la gioia unica e inconfondibile di Gesà tra noi

quella gioia che il mondo non può conoscere

una gioia che è così forte che rimane anche durante il dolore

una gioia che non può essere cancellata dalla sofferenza