Il testo scritto dal celebre umorista A. Amurri fa rivivere in modo divertente i momenti più comuni della vita quotidiana della sua famiglia nell’arco di un ventennio; in un’epoca in cui la famiglia sembra essere un valore dimenticato e “vecchio”, preziosa è la lettura di un testo che ce ne fa cogliere tutta l’importanza, la ricchezza e la bellezza.
Caratteristica precipua della narrazione è l’ironia, che individua gli aspetti comici e paradossali della quotidianità della vita nella famiglia Amurri, attraverso gli occhi del padre, che è la “voce narrante”.
Oltre a far sorridere, il testo ci offre la possibilità di riconoscere meccanismi della vita in comune, analoghi a quelli che si verificano in ogni nostra famiglia, permettendo al lettore non adulto di rivivere situazioni già note e di identificarsi in esse; proprio questo déjà vu spinge a riflessioni serie sui problemi della vita: la crescita, le amicizie, gli insuccessi scolastici, le mode giovanili, il conflitto generazionale, le incomprensioni tra adolescenti ed adulti, la contestazione giovanile.
Non sarà facile dimenticare, a lettura conclusa, se avrete voglia di leggere il libro intero, la simpatia e la furbizia di Roberta, Valentina, Franco e Lorenzo, la caotica casalinghitudine di Milvia, la madre, e la disarmante sincerità di Antonio, il padre narratore.
Non sarà cosa semplice perché in casa Amurri si vivono e si affrontano gli stessi problemi di migliaia di altre case: figli che crescono e diventano grandi, tra insuccessi scolastici, crisi di crescita, mode, amicizie, malattie; e genitori che tentano di cavarsela.
Antonio Amurri ci insegna a ridere e sorridere di tutto questo, tranedo dalla rumorosa e vivace quotidianità della vita in famiglia quadri umoristici che hanno tocchi di geniale ironi e esilerante comicità.
Il breve estratto che vi propongo è una lettura divertente che, però, mette in evidenza un problema molto serio: la mancanza di voglia di studiare.
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