Voglio somigliare a Craco
Oct 17, 2020 ·
2m 26s
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Description
"Voglio somigliare a Craco" tratto da "Il giardino dei dispari" di Leo Tenneriello Voglio somigliare a Craco, paese a mezz’aria fra la terra e il cielo, fragile come un cracker...
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"Voglio somigliare a Craco" tratto da "Il giardino dei dispari" di Leo Tenneriello
Voglio somigliare a Craco, paese a mezz’aria fra la terra e il cielo, fragile come un cracker e forte come il pane duro. Quando andavamo a trovare i nonni, lo incrociavamo sempre e il mio sguardo era incantato da quel paese spettrale. Era un incubo o un sogno?
Craco è un paese sospeso sul vuoto, chiuso, col suo destino franato, offeso, dove i fantasmi se la ridono di notte e raccontano barzellette sul sindaco corrotto, sulle condotte sbagliate dell’acquedotto. Craco è un paese allagato alle radici, è un giglio che parla col sole e che non chiede aiuto perché sa che il suo grido tornerebbe indietro.
Somiglia alla mia noia. Il mio costante darmi da fare è sempre stato un tentativo di resistenza per combatterla. Non sono più un giovanotto e sono anche stanco. Sono una vita di seconda mano, come certi annunci commerciali “usato ma tenuto bene”. La prendo a ridere e porto a termine la mia missione sul pianeta terra, in compagnia di me stesso e del mio motore interiore che deve andare e va e io non gli chiedo dove.
Immagino le mie lunghe camminate sotto il sole e il rientro a casa, felice di bere dall’orcio in terracotta che con il suo collo stretto mi sembra un signorotto inamidato, col panciotto abbottonato stretto stretto, con un aspetto popolare, per nulla brillante, ma molto simpatico.
Sono qui nel paese fantasma. Solo, gioco a nascondino. Sono quel ragazzino che prima di incontrarti era tristemente sereno.
Guardo verso il mare, cerco di scovare una specie di America, qualcosa che ancora non c’è o che ho perduto.
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Voglio somigliare a Craco, paese a mezz’aria fra la terra e il cielo, fragile come un cracker e forte come il pane duro. Quando andavamo a trovare i nonni, lo incrociavamo sempre e il mio sguardo era incantato da quel paese spettrale. Era un incubo o un sogno?
Craco è un paese sospeso sul vuoto, chiuso, col suo destino franato, offeso, dove i fantasmi se la ridono di notte e raccontano barzellette sul sindaco corrotto, sulle condotte sbagliate dell’acquedotto. Craco è un paese allagato alle radici, è un giglio che parla col sole e che non chiede aiuto perché sa che il suo grido tornerebbe indietro.
Somiglia alla mia noia. Il mio costante darmi da fare è sempre stato un tentativo di resistenza per combatterla. Non sono più un giovanotto e sono anche stanco. Sono una vita di seconda mano, come certi annunci commerciali “usato ma tenuto bene”. La prendo a ridere e porto a termine la mia missione sul pianeta terra, in compagnia di me stesso e del mio motore interiore che deve andare e va e io non gli chiedo dove.
Immagino le mie lunghe camminate sotto il sole e il rientro a casa, felice di bere dall’orcio in terracotta che con il suo collo stretto mi sembra un signorotto inamidato, col panciotto abbottonato stretto stretto, con un aspetto popolare, per nulla brillante, ma molto simpatico.
Sono qui nel paese fantasma. Solo, gioco a nascondino. Sono quel ragazzino che prima di incontrarti era tristemente sereno.
Guardo verso il mare, cerco di scovare una specie di America, qualcosa che ancora non c’è o che ho perduto.
Information
Author | Leo Tenneriello |
Organization | Leo Tenneriello |
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