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La nuotatrice

La nuotatrice
Mar 16, 2020 · 6m 7s

Un desiderio che diventa appagante - "La nuotatrice" dal libro di racconti di Leo Tenneriello "La bellezza del caos". LA NUOTATRICE In quella spiaggia alcuni erano occupati a consumare qualcosa,...

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Un desiderio che diventa appagante - "La nuotatrice" dal libro di racconti di Leo Tenneriello "La bellezza del caos".

LA NUOTATRICE
In quella spiaggia alcuni erano occupati a consumare qualcosa, altri a parlottare col coinquilino di postazione, altri ancora a prendere convenzionalmente il sole. Marie non c’entrava nulla con quell'umanità. Era molto bella. Pablo era il suo vicino d’ombrellone e, senza volerlo, ascoltò una telefonata nella quale lei litigava col fidanzato fino a lasciarlo.
«Basta! Non sarai neanche un ricordo! Se c’è stato qualcosa è stato qualcosa d'impulsivo e leggero! La mia memoria ti trafiggerà! Io lo sapevo che con te avrei sperperato del tempo! Non chiamarmi più!»
Pablo avrebbe voluto rivolgerle la parola per confortarla, ma si sa che chi termina una storia d’amore si sente un derelitto e per questo rifiuta l’idea di essere consolato.
Il caso volle che quell’addio meritasse un'adeguata colonna sonora e dalla radio del bar fece echeggiare un vecchio brano riportato da poco al successo

Insieme a te non ci sto più
guardo le nuvole lassù
cercavo in te
la tenerezza che non ho
la comprensione che non so
trovare in questo mondo stupido
quella persona non sei più
quella persona non sei tu
finisce qua
chi se ne va che male fa…

Marie contrariata si tolse le ciabatte e si avvicinò al bagnasciuga. Pablo la seguiva con gli occhi. Marie analizzò con i piedi l’acqua del mare. Né calda né fredda, ma poco importava. Pochi passi e poi subito un tuffo. Cominciò la sequenza di bracciate per raggiungere chissà quale meta. Di fronte a lei il mare, alle sue spalle la vita. Il sole con tutta la sua immobile pigrizia era lì a ricordare che se ci siamo o non ci siamo non cambia niente e Marie di questo era consapevole. Intanto le sue costanti bracciate sembravano voler stringere il celeste nulla che il cielo prometteva.
«E’ finita! È finita!» ripeteva a se stessa. Era pervasa da una tranquilla follia. I suoi piedi e le sue mani schiaffeggiavano l’acqua.
«Non mi ferma più nessuno! E poi a chi mancherò? Affaticarmi, preoccuparmi, perché? Per chi?»
Quella fine le provocava una strana gioia. Già dall’auto, prima di arrivare al mare, durante il viaggio, pregustava quella sensazione di abbandono. Prima che lo sentenziasse per telefono, era già finita con il suo fidanzato.
«Mi lascerò cambiare dall’acqua, mi purificherò. Libererò la mia anima da tutte le briciole di quest'amore sbagliato e le farò mangiare ai pesci. Io stessa sarò cibo per i pesci».
Uno sguardo indietro e la spiaggia era lì immobile con il suo pigia pigia. Il taglio netto ormai c’era già stato. Pablo riusciva ancora a vederla.
«Poveretta. Chissà come deve star male dopo aver lasciato il suo ragazzo. Chissà perché poi si sono lasciati. Una ragazza così bella come si fa a lasciarsela scappare».
Ma di colpò lui la vide leggermente sollevarsi dall’acqua e nuotare verso il cielo. Sembrava una farfalla. Una bellezza simile non poteva restare imbrigliata nella mediocrità dell’ordine delle cose.
«Che succede? Dove va? Come fa? Dio mio!»
Allora anche lui si precipitò in acqua e cercò subito di raggiungerla. Voleva volare con lei verso il cielo sorvolando il mare, la spiaggia, la città, la vita. Aveva in cuore di dirle: «dobbiamo guardare al domani più che al passato! Affidiamoci alla leggerezza dei sogni più che ai macigni della memoria! Tu ed io, nuotiamo nell’aria!»
Si sentì trascinato dagli ultimi zampilli d’acqua. Di colpò si staccò da terra come se si sentisse stritolato da quel piccolo mondo. Le afferrò la mano e s'innalzarono, si tesero verso le nuvole. Marie girò la testa e con quel suo sguardo magnetico sedusse Pablo. Le teste giravano. Il cuore volava.
Era solo un sogno.
Pablo si svegliò, raccolse le sue cose e si preparò al ritorno verso casa. In auto gustava ancora quel sogno che non capì mai dove era cominciato e dove era finito. Il sogno aveva il sapore di un dolce ricordo.
Pensò: «Dio mio com'è faticoso cavare dei pezzetti di vita dai desideri. Oggi ci sono riuscito e quei frammenti vorrei conservarli sempre con me».
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Author Leo Tenneriello
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