#30_Comunicazione = Relazione = Fiducia = Aderenza alla cura. Riflessioni medico-paziente
Dec 1, 2019 ·
13m 55s
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Description
COMUNICAZIONE = relazione = FIDUCIA = migliore aderenza alla cura ❓Cosa succede se medico parla il medichese e il paziente non capisce? ❓ --> Può sottovalutare e quindi puoi ignorare...
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COMUNICAZIONE = relazione = FIDUCIA = migliore aderenza alla cura
❓Cosa succede se medico parla il medichese e il paziente non capisce? ❓
--> Può sottovalutare e quindi puoi ignorare le indicazioni,
--> non seguire una terapia o seguirla non correttamente
--> spaventarsi inutilmente, sopravvalutando quello che viene detto; questo contribuisce a creare una situazione di stress magari inutile, o addirittura causare un trauma
-->scatenare la ricerca di informazioni da altre fonti, meno attendibili, ma più “abbordabili”, come i pari (amici e parenti) oppure dottor Google (con un alto rischio di fraintendimenti o di cadere in informazioni non corrette o non esaustive se le fonti non sono autorevoli).
Beh, allora, cosa c’è di nuovo?
Quello di cui parlo oggi è che per la prima volta, ho sentito parlare del problema del “medichese” non da un paziente, ma in una conferenza stampa nella quale venivano esposti i dati dello studio FARO, progetto di medicina narrativa della Fondazione Istud.
Lo studio ha dimostrato come la NON COMPRENSIONE comprensione da parte del paziente si traduce NON ADESIONE alla terapia, NON PREVENZIONE e anche NON FIDUCIA nel medico. Lo studio ha quindi portato all’attenzione di tutti l’urgenza di cambiare il modo di comunicare almeno della malattia analizzata.
Di quale malattia parliamo?
La BPCO.
Tutto chiaro? Ma questo è solo l'inizio del cammino.
🎧Buon ascolto!🎧
Fammi sapere cosa ne pensi e se vuoi raccontami la tua esperienza qui nei commenti oppure sul mio canale Telegram t.me/TizianaAzzani
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❓Cosa succede se medico parla il medichese e il paziente non capisce? ❓
--> Può sottovalutare e quindi puoi ignorare le indicazioni,
--> non seguire una terapia o seguirla non correttamente
--> spaventarsi inutilmente, sopravvalutando quello che viene detto; questo contribuisce a creare una situazione di stress magari inutile, o addirittura causare un trauma
-->scatenare la ricerca di informazioni da altre fonti, meno attendibili, ma più “abbordabili”, come i pari (amici e parenti) oppure dottor Google (con un alto rischio di fraintendimenti o di cadere in informazioni non corrette o non esaustive se le fonti non sono autorevoli).
Beh, allora, cosa c’è di nuovo?
Quello di cui parlo oggi è che per la prima volta, ho sentito parlare del problema del “medichese” non da un paziente, ma in una conferenza stampa nella quale venivano esposti i dati dello studio FARO, progetto di medicina narrativa della Fondazione Istud.
Lo studio ha dimostrato come la NON COMPRENSIONE comprensione da parte del paziente si traduce NON ADESIONE alla terapia, NON PREVENZIONE e anche NON FIDUCIA nel medico. Lo studio ha quindi portato all’attenzione di tutti l’urgenza di cambiare il modo di comunicare almeno della malattia analizzata.
Di quale malattia parliamo?
La BPCO.
Tutto chiaro? Ma questo è solo l'inizio del cammino.
🎧Buon ascolto!🎧
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Author | TizianaAzzani |
Organization | TizianaAzzani |
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