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Calendario letterario dell'avvento #2 Carlo Lorenzini

Calendario letterario dell'avvento #2 Carlo Lorenzini
Nov 28, 2022 · 7m 33s

Nato a Firenze nel 1826, prese come pseudonimo il nome del paese di sua madre in Val di Nievole. È stato seminarista, commesso di libreria, volontario a Curtatone e Montanara,...

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Nato a Firenze nel 1826, prese come pseudonimo il nome del paese di sua madre in Val di Nievole. È stato seminarista, commesso di libreria, volontario a Curtatone e Montanara, giornalista, accesso mazziniano. Tra i fondatori del “Lampione”, presto soppresso perché sosteneva l’idea di nazione in tempi in cui l’Italia non c’era ancora, ha collaborato con diversi giornali criticando ferocemente la vita politica. Fece parte della giunta per la compilazione di un vocabolario della lingua parlata e nel 1875 tradusse di Perrault e quelle di Marie Catherine d’Aulnoy e di Jeanne Marie le Prince de Beaumont, che furono pubblicate con il titolo I racconti delle fate. Poi ebbe il compito di rinnovare i libri di lettura e nacquero Giannettino (1876) e Minuzzolo (1878), giudicati oggi romanzi noiosi, ieri accolti come il coraggioso tentativo di mettersi dalla parte dei ragazzi.
Intanto Ferdinando Martini varava “Il Giornale per i bambini” e il primo numerò, che uscì il 7 luglio 1881, ospitò la prima puntata della Storia di un burattino, che fu raccolta in un volume, con il titolo Le avventure di Pinocchio.
Nel 1926 Pinocchio aveva già venduto due milioni di copie.

Nella Repubblica Ceca è stato ribattezzato Nocciolino, perché lì i noccioli sono più comuni dei pini; in Romania diventa Valisache, in Germania Kasperl, in Russia è semplicemente Burattino, ad opera di Tolstoj che si portò il libro dall’Italia per tradurlo, ma finì per perderlo, e andò a mente, inventando dove non si ricordava. Impunito e bugiardo, insofferente di prediche e voglioso di assaporare la libertà, scoprire il mondo e ragionare con la propria testa, contro le regole dure della vita, imparando a proprie spese dopo errori ripetuti con ottusa testardaggine. Attorno a lui si muovono creature paesane: la Fata che lo protegge ha i capelli turchini, abita in una comune casa di campagna e non lo incatena a sé con la magia, ma soltanto con l’affetto; papà Geppetto, che lo conquista più con l’amore che con le prediche. Una vera rivoluzione nel quadro di una società repressiva, come quella ottocentesca, nella quale il gioco veniva considerato con sospetto.Pinocchio, come altri personaggi delle fiabe, è un’icona senza tempo che racchiude potenti metafore. Operazioni di riduzione, riscrittura e crossmediazione sono state largamente esplorate nel corso dei decenni che ci separano dalla versione originaria. “Sbagliando si impara”, Pinocchio evolve a partire dai suoi errori. Esplora, sperimenta, si muove nello spazio tentando di decifrare gli indizi disseminati sulla via, anche se ciò non avviene sempre con successo. La sua è una storia che si rivolge anche ed in primo luogo agli adulti, in particolare a quegli adulti non eterni bambini, capaci di mettersi a nudo e in discussione.
Tanto fu celebrato il burattino quanto misconosciuto l’autore, Carlo Lorenzini, in arte Collodi, definito “lindo vecchietto” e “accanito giocatore d’azzardo”. Come se il libro fosse nato da solo. In realtà la sua storia è tutta da scoprire.

In questo episodio leggiamo insieme il Capitolo IIII. Geppetto tornato a casa, comincia subito a fabbricarsi il burattino e gli mette il nome di Pinocchio. Prime monellerie del burattino, tratto da Pinocchio.
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Author Lotta Libreria
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