15 FEB 2024 · Nel luglio del 1987 40 milioni di metri cubi d’acqua si abbatterono rovinosamente sul crinale in Val Pola, 2.100 metri s.l.m., provocando dilavamento di enormi quantità di rocce e di fango che, uniti all'impetuosità dei flussi, travolse in soli 23 secondi le aree sottostanti. Paesi come Tartano e Valdisotto furono completamente sepolti e ora rimangono a 30 metri sottoterra, segnalati solo dalle lapidi delle vittime. Il bilancio fu pesantissimo: 53 morti, migliaia di sfollati e danni per oltre 4.000 miliardi di vecchie lire. Attraverso i racconti dei testimoni che hanno vissuto la tragedia, in questa puntata capiremo come sono stati ricostruiti i territori colpiti, l’origine della rete di monitoraggio frane regionale della Lombardia, e la creazione del Centro di Monitoraggio Geologico Regionale di ARPA. L’ambito montano è particolarmente fragile, e l'Italia è un Paese interessato da grandi e gravi fenomeni alluvionali anche a causa della sua conformazione, con la presenza massiccia di rilievi lungo la gran parte del suo territorio. Il monitoraggio localizzato è uno strumento prezioso che permette di anticipare la soglia di allerta, a beneficio della previsione dei fenomeni estremi e della sicurezza dei cittadini.
Intervengono in questo episodio: Alessandro Pedrini – Sindaco di Valdisotto (SO); Matteo Sanbrizzi – testimone oculare frana in Valtellina; Luigi Bonetti – testimone oculare frana in Valtellina; Franco Spada – Sindaco di Tirano (SO); Fabio Cambielli – Direttore Generale – ARPA Lombardia; Luca Dei Cas – Responsabile Centro di Monitoraggio Geologico Regionale – ARPA Lombardia; Gianluca Comazzi – Assessore al Territorio e Sistemi Verdi – Regione Lombardia; Giorgio Maione – Assessore all’Ambiente e Clima – Regione Lombardia; Laura Albani – ANCI; Guido Bernardi – Presidente di CAE S.p.A. Conduce il giornalista Andrea Gavazzoli.