Nicola Lecca
"Scrittori al veleno"
Mondadori Editore
www.mondadori.it
Questa sera, in diretta sulla BBC, Lady Doris Coleman, celebre volto del giornalismo britannico, intervista un personaggio magnetico ed enigmatico: Antonina Pistuddi, scrittrice sarda cinquantenne che, in gioventù, con il suo romanzo d’esordio L’isola del rancore, ha vinto i più prestigiosi premi letterari italiani.
Nonostante il successo, Antonina ha preferito condurre una vita ritirata, coltivando la propria scrittura di ottima qualità, ma con risultati commerciali sempre più deludenti. E ora è sotto inchiesta: accusata di omicidio plurimo volontario.
Quattro le vittime: tutti esponenti di quella nouvelle vague letteraria cui Antonina si è sempre categoricamente sottratta e tutti ospiti, come lei, di Villa Solitudine, un Centro internazionale a tutela della poesia e della letteratura arroccato in cima alla più alta scogliera di Manarola, nelle Cinque Terre.
Si tratta di Alvaro Moret, autore di un bestseller che svela i segreti per diventare perfetti influencer; Lizzie Eden, parlamentare inglese che, in un memoir sconvolgente, ha narrato il suo passato di escort; Arlanda Levin, cantante svedese che non ha letto nemmeno una pagina del romanzo confezionato per lei da un ghost writer; e Julien Corbusier, modello francese dipendente dal Fentanyl, ma anche poeta e idolo degli adolescenti grazie a una raccolta di versi decisamente instagrammabili.
La convivenza si preannuncia fin da subito difficile, ma, giorno dopo giorno, immersi nella magia delle Cinque Terre e incantati dalle mareggiate al Ventegà di Vernazza, gli ospiti di Villa Solitudine sembrano trovare una certa armonia. Almeno fino a quando i quattro ragazzi chiedono ad Antonina di preparare uno dei suoi leggendari risotti, con i funghi raccolti durante una passeggiata nei boschi.
Con perfida ironia e spietata irriverenza, Nicola Lecca crea un romanzo pungente e ipnotico, capace di mettere in scena, senza veli, le dinamiche e le bizzarrie del mondo editoriale.
Nicola Lecca (Cagliari, 1976) è uno scrittore nomade che ha abitato a lungo a Reykjavík, Visby, Londra, Venezia e Vienna. Le sue opere sono state pubblicate in una ventina di paesi europei e in Brasile. Per Mondadori ha pubblicato Hotel Borg (2006), Il corpo odiato (2009), La piramide del caffè (2014), I colori dopo il bianco (2017, premio Elsa Morante) e Il treno di cristallo (2020). Con la sua opera d’esordio Concerti senza orchestra (Marsilio, 1999; Il Maestrale, 2023) è stato finalista del premio Strega e, all’età di ventisette anni, ha ricevuto il Premio Hemingway per la letteratura. È editorialista de “L’Unione Sarda” e, da molti anni, i suoi articoli appaiono su “la Repubblica”.
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