Filo conduttore di un itinerario enogastronomico salentino tra entroterra e costa ionica, non può che essere il vino.
Se la partenza è Gallipoli, il primo impatto è però con il mare e la grande cucina di pesce: la zuppa si fa qui con scorfano, cernia, orata, dentice, calamari, seppie, gamberi e cozze, con cipolle e aceto per il fondo.
E poi triglie, aragoste, granchi, pesce spada e tonno, alici marinate e scapece gallipolina fatta a strati di novellame fritto in olio d'oliva, alternati a pane grattugiato e ricoperti con una misura di aceto, farina e zafferano.
Dalle campagne vengono i rossi e i rosati della Doc Alezio, da uve per lo più Negroamaro.
Gallipoli si vede prima dall'alto, con bianche case a terrazza della città medievale addensate su un'isola calcarea, che un ponte a fior d'acqua collega alla piccola penisola del Borgo: la visita è un abbandono all'incontro orientale di stradine da cui emergono la Cattedrale e il castello, emozionanti panorami marini si vedono sulla riviera.
Gallipoli:
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