https://ogzero.org/tag/iran/ Le proteste proseguono e varrebbe la pena di immaginare quale potrebbe essere lo scenario più plausibile se dovessero esserci rovine del regime su cui costruire una nuova comunità di quei territori compositi. Con Giulia Della Michelina abbiamo provato a riportare i movimenti in corso per posizionarsi in pole position di coloro che si sentono legittimati – da fuori – di rappresentare il paese, benché lontani da tempo da Tehran, già più volte teatro di proteste, mai così mediatizzate dall’Occidente (perché più facilmente connotabili con valori occidentali come una forma di “femminismo”), ma forse anche mai così spontanee e fresche, fondate su una percezione del mondo così avulsa dal mondo degli ayatollah, dimostrando come si possa sviluppare un sentimento opposto al modello spacciato in ogni forma dal potere – sia esso religioso, ideologico, tecnologico…
La diaspora riunisce da un lato attorno al figlio mai pentito dello shah, una personalità problematica e un po’ inquietante per lo stuolo di personaggi da cui è accompagnato, improponibili figure legate a un passato distante dalla società persiana attuale, che però sono molto vivaci e sponsorizzati dagli americani, che arrivano addirittura a proporre una monarchia “elettiva” (mah!?); la diaspora progressista e priva di appoggi potenti sembra un po’ meno in grado di incarnare una possibile via che proviene dal passato… e allora quale modello rimane a disposizione?
Un ennesimo fantoccio mediorientale, utile idiota per gli americani – in qualche modo già legittimato – che tradirebbe la rivolta giovane che vorrebbe minare le basi della società oscurantista; una conclusione dell’anello che andrebbe a riprendere una narrazione interrotta con la caduta del padre. Peraltro non c’è possibilità di riformare la repubblica islamica e la società civile non la potrebbe accettare; l’afflato è per la novità e infatti il potere ha lanciato contro i pasdaran, retrivo – e potentissimo anche economicamente – braccio armato del regime, anche in funzione razzista.
Il regime gioca in politica estera il tentativo di rafforzarsi: utile appoggiarsi a Cina e fare accordi con sauditi per uscire dall’angolo, ma la condizione dell’economia è molto compromessa.
Qui
Giulia Della Michelina aveva pubblicato l'intervista di Shahram Khosravi:
https://www.micromega.net/shahram-khosravi-il-regime-in-iran-ha-paura-perche-sa-che-non-puo-piu-governare/