Martini ripercorre l’articolata concezione dello straniero elaborata dal popolo di Israele. Sono almeno tre i termini della Bibbia ebraica per indicare lo “straniero”: lo straniero lontano (zar), lo straniero di passaggio (nokri), lo straniero residente o integrato (gher o toshav). La paura dello straniero come anche la sua accoglienza hanno radici profonde nell’animo umano e sono documentate nella Scrittura.