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Il corpo di Navalny sfida il principato di Putin

Il corpo di Navalny sfida il principato di Putin
Jan 22, 2021 · 21m 30s

OGzero.org torna a occuparsi di #AleksejNavalny dopo le immediate considerazioni di Yurii Colombo (https://ogzero.org/il-cremlino-e-la-lubyanca-chi-decide-cosa/) a ridosso della prima denuncia del complotto dell’#Fsb ai suoi danni. Nel mese trascorso da quell’articolo...

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OGzero.org torna a occuparsi di #AleksejNavalny dopo le immediate considerazioni di Yurii Colombo (https://ogzero.org/il-cremlino-e-la-lubyanca-chi-decide-cosa/) a ridosso della prima denuncia del complotto dell’#Fsb ai suoi danni. Nel mese trascorso da quell’articolo il blogger è diventato una figura ingombrante per il potere, ha dileggiato i servizi, li ha esposti al pubblico ludibrio… finora non aveva attaccato direttamente #VladimirPutin, che a sua volta lo chiamava il “paziente della clinica di Berlino”, sottolineando così che non si trovava in Russia. In questo modo Navalny poteva scegliere di abbandonare la lotta e rimanere in esilio, oppure “mettere il suo corpo” dentro la Russia come un modello di denuncia contro il sistema putiniano. Il dubbio riguarda se la sua indubbia capacità di gestire i media e i social, producendo affascinanti video curatissimi e interventi puntuali, smuovano l’opinione pubblica russa.
Il personaggio è comunque una figura contraddittoria, a parte la sfida alla satrapia putiniana, le sue posizioni politiche sono – o erano, perché ultimamente non ha espresso soluzioni o analisi politiche, ma solo attacchi "populisti" al potere – xenofobe, omofobe, sessiste e venivano pronunciate sotto bandiere runiche.
Il film di Navalny sul principato di Putin ha raggiunto 44 milioni di visualizzazioni in due giorni. La manifestazione, di cui ci parla Mattia Bernardo Bagnoli, a Mosca e in 57 altre città del paese è una prova di forza che può mostrare il reale seguito che può avere Navalny in patria, con temperature a meno 60 gradi (nella Siberia mobilitata da reti irredentiste e mafiose, sobillate anche dai cinesi) e scarse prospettive di successo, visto che anche in Bielorussia non si riesce a rovesciare il sistema Lukashenko. E forse proprio quella esibizione di potenza di Putin proviene in realtà da un pugno di oligarchi che lo tengono in pugno: i boiari dello Zar potrebbero controllarlo perché quelle risorse provengono da loro, l’intero principato e forse anche gli apparati separati potrebbero esserlo più di quanto si pensi? Ecco cosa ci ha risposto Mattia Bernardo Bagnoli.
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Author OGzero - Orizzonti geopolitici
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