Episodio 14 - 27-28/2/2021

Feb 27, 2021 · 8m 8s
Episodio 14 - 27-28/2/2021
Description

1) MASCHERINE TAROCCATE "FASHION" 2) AUMENTO CONTAGI, VIA LE PANCHINE DALLA PIAZZA 3) DIECIMILA BOTTIGLIE SOTTO IL MARE 4) VINO IN UN'ORA, LA SFIDA AD AMAZON 5) LO STATO VENDE...

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1) MASCHERINE TAROCCATE "FASHION"
2) AUMENTO CONTAGI, VIA LE PANCHINE DALLA PIAZZA
3) DIECIMILA BOTTIGLIE SOTTO IL MARE
4) VINO IN UN'ORA, LA SFIDA AD AMAZON
5) LO STATO VENDE PER 10 E SPENDE 18 PER GLI AFFITTI
6) DALLA PATAGONIA A PISTOIA A CACCIA DELLE SUE RADICI

BACKGROUND MUSIC
Title: Summercycle
Author: Wayne John Bradley
License: Creative Commons Attribution
Link: https://soundcloud.com/ayneohnradley/summercycle-original-indie-style-instrumental-creative-commons

I LINK AGLI ARTICOLI
http://www.notiziediprato.it/news/scoperta-filiera-del-falso-con-le-mascherine-griffate-uno-dei-grossisti-era-a-prato
https://firenze.repubblica.it/cronaca/2021/02/26/news/pisa_fabbrica_mascherine_fuorilegge-289305765/?rss
https://firenze.repubblica.it/cronaca/2021/02/25/news/quarrata_pistoia_panchine_levate_piazza_sindaco_marco_mazzanti-289189091/?rss
https://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2021/02/26/news/diecimila-bottiglie-sotto-i-mari-all-argentario-una-cantina-da-record-1.39956864
https://iltirreno.gelocal.it/empoli/cronaca/2021/02/26/news/viniferi-piu-veloce-di-amazon-da-empoli-la-sfida-del-vino-a-domicilio-in-un-ora-1.39956691
https://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2021/02/19/news/gli-affari-dello-stato-vende-per-10-milioni-e-da-inquilino-finira-a-pagarne-17-di-affitto-1.39927428
https://iltirreno.gelocal.it/pistoia/2021/02/20/news/27-anni-e-un-sogno-ritrovare-la-mia-famiglia-cosi-catalina-dalla-patagonia-cerca-le-sue-radici-pistoiesi-1.39933245

SCRIPT
Buongiorno, buon pomeriggio, buonasera, ovunque voi siate, comunque ci ascoltiate, benvenuti ad una nuova puntata di What’s Up Tuscany, il podcast quotidiano dell’Arno dove troverete le notizie più interessanti nella nostra straordinaria regione. Come ogni fine settimana, formato leggermente diverso, una puntata più lunga del solito dove troverete le notizie che non siamo riusciti ad inserire in scaletta durante la settimana. Speriamo che questo format vi piaccia - fateci sapere come la pensate nei commenti qui sotto.

Iniziamo con una storia che abbiamo letto su molti siti, tra i quali La Repubblica, ieri pomeriggio, una notizia che testimonia come certi italiani abbiano un talento inimitabile per la truffa. Un’operazione di routine della Guardia di Finanza di Pisa in una piccola sartoria della Valdera ha fatto smascherare una vasta filiera del falso. Visti i tempi, invece di capi d’abbigliamento, la sartoria produceva mascherine griffate, con alcuni tra i marchi più famosi della moda mondiale. Le mascherine di stoffa griffate Louis Vuitton, Fendi, Gucci e Chanel erano poi proposte con veri e propri campionari a negozi in tutta Italia. Le griffe, ovviamente, erano contraffatte e la stoffa veniva da una società lombarda. Sequestrato materiale sufficiente per oltre 120mila mascherine. Un’occhiata in archivio ha fatto scoprire un’altra truffa, ben più grave, ai tempi del primo lockdown, quando le mascherine erano introvabili. L’azienda aveva prodotto e venduto mascherine generiche spacciandole per dispositivi medici, talvolta ad enti pubblici. Il traffico avrebbe fruttato più di 300000 euro durante il picco della psicosi dell’anno scorso. Insomma, pandemia o non pandemia, l’industria del falso non conosce mai crisi. Alla faccia di chi sta male o potrebbe ammalarsi usando mascherine tarocche…

Rimaniamo in ambito pandemia con una notizia che abbiamo letto ieri sulla Repubblica. Ieri mattina, gli abitanti di Quarrata, cittadina in provincia di Pistoia, sono rimasti stupiti quando hanno visto operai del Comune che rimuovevano le tredici panchine presenti nella principale piazza. L’operazione è stata decisa dal sindaco Marco Mazzanti, per dare un segnale forte e chiaro a tutti, visto il proliferare dei contagi in città. Se l’aumento di persone in isolamento domiciliare è sotto gli occhi di tutti, il sindaco ce l’ha con gruppi di cittadini anziani che, secondo lui, stazionano intere giornate attorno alle panchine, spesso senza mascherina. Appena arrivano i vigili, fanno finta di sparpagliarsi, per poi tornare attorno alle panchine. Che fare, quindi? Togliamo di torno le panchine, così imparano. Certo, meglio che gli anziani rimangano barricati in casa, dove secondo le statistiche avviene il maggior numero di contagi, invece che all’aria aperta, dove le percentuali sono minime. Viene in mente una storica espressione molto in voga a Napoli, “facite ammuina” - chi vuol capire capisca…

Passiamo ora ad una notizia che aveva attirato la nostra attenzione qualche giorno fa sull’edizione di Grosseto del Tirreno, rovinandoci la digestione. Secondo un’inchiesta riportata dal giornale, il risultato di una delle varie dismissioni di immobili pubblici realizzati nei primi anni 2000 è stato quantomai disastroso, almeno a Grosseto. Un immobile di sei piani venduto nel 2004 per 10 milioni è stato poi affittato proprio dallo stato per i propri uffici. Il canone? Oltre un milione all’anno per 18 anni, finiti nelle tasche di un fondo immobiliare. Allo scadere del contratto, gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, della Ragioneria dello Stato e delle Dogane e Monopoli, dovrebbero traslocare in una nuova sede ancora da costruirsi su terreni demaniali. Possibile quindi, che il controverso contratto sia rinnovato. Incassare 10 milioni e 800mila per pagarne 17 milioni e 500mila in 18 anni è roba che farebbe licenziare qualunque amministratore di una società privata. L’ennesimo affare che sembra fatto solo per recare benefici solo agli amici degli amici, insomma. Una delle tante piccole storie che hanno fatto crescere a dismisura il mare magnum del debito pubblico. Tanto a pagare c’è sempre Pantalone…

Continuiamo con una notizia davvero curiosa che abbiamo letto ieri sul Tirreno, una cantina veramente particolare che sarà realizzata all’Argentario. Invece di cercare una cava o costruirla da zero, più di 10 mila bottiglie di vino saranno immerse in gabbie a 35 metri di profondità, a cinquecento metri dalla costa di fronte all’Isola Rossa. Le bottiglie di Talamo, vino prodotto sulle colline a ridosso del mare di Talamone, resteranno in fondo al mare da uno a due anni, approfittando di una temperatura costante durante l’anno di circa 16 gradi. L’idea è venuta al proprietario dell’azienda vinicola Marco Bacci, appassionato di vela che ha notato come il vino maturasse meglio quando messo in sentina, dove la temperatura è quasi costante. Individuato il sito migliore dal punto di vista ambientale, ad inaugurare questo modo innovativo di far invecchiare il vino saranno diecimila bottiglie di un rosso del 2018 tra Merlot, Cabernet Franc e Syrah. L’idea non è del tutto nuova, visto che a Portofino viene usata per uno spumante locale, ma è comunque un grosso passo avanti per l’industria vinicola toscana, sempre a caccia di nuovi modi per aumentare la qualità dei propri vini.

Visto il fine settimana, rimaniamo in ambito vinicolo, con un’iniziativa che arriva da Empoli, dove due sommelier hanno deciso di sfidare i giganti del commercio online promettendo di consegnare bottiglie di vino di nicchia nel giro di un’ora. Secondo l’articolo del Tirreno, il raggio di azione, per ora, è limitato all’Empolese e alla Valdelsa ma sembra interessante. L’idea è nata durante il primo lockdown, quando Andrea Vanni e Marianna Maestrelli hanno pensato di mettere in piedi una boutique del vino online, con un catalogo esclusivo da piccole e medie aziende agricole, dedicate a chi cerca qualcosa di diverso. Cosa fare per differenziarsi dalle altre iniziative simili presenti online? Puntare sulla rapidità della consegna, magari per i più distratti o per i regali dell’ultimo secondo. Se le cose dovessero funzionare, possibile che le aree di consegna rapida si espandano nei prossimi mesi. Auguriamo buona fortuna a questa simpatica e coraggiosa start-up.

Chiudiamo questa puntata del weekend con una notizia che avevamo letto qualche giorno fa sull’edizione di Pistoia del Tirreno, la storia di una ragazza argentina di 27 anni che sta facendo di tutto per ritrovare i parenti della sua famiglia d’origine. Catalina Guidi abita ad El Bolsòn, cittadina della Patagonia vicino al confine col Cile affacciata sull’Oceano Pacifico. Catalina di italiano ha solo il cognome, che da quelle parti portano solo lei, suo padre e suo fratello. I bisnonni sono morti da molti anni e nessuno sembrava in grado di aiutarle a riscoprire le sue radici toscane. La ricerca non è stata facile, visto che Guidi è un cognome abbastanza comune a Buenos Aires ma alla fine è riuscita a scoprire i certificati di matrimonio dei bisnonni e la città di origine: Pistoia. Giuseppe Guidi, nato nel 1908 da Francesco, falegname, aveva deciso di recarsi in Argentina nel 1931 dopo la morte della madre. L’impatto col paese sudamericano non è stato semplice: dopo il divorzio dalla moglie nel 1941 di lui si sono perse le tracce. Alcuni parenti scommettono che sia tornato in Italia, dopo la fine della guerra, ma nessuno sembra in grado di darle risposte certe. Catalina non si dà per vinta e si è rivolta ai social per cercare qualcuno che possa aiutarla a ricostruire il suo albero genealogico, trovare i parenti rimasti in Toscana e magari un giorno incontrarli dal vivo. Oltre al piacere di conoscere i cugini, la sua più grande soddisfazione sarebbe permettere a suo padre di conoscere finalmente la storia della sua famiglia d’origine. Auguriamo davvero buona fortuna alla signorina Guidi, sperando che trovi la sua famiglia e che possa presto venire a trovarli in Toscana.

Questo era tutto per oggi, domani ci prendiamo un giorno di pausa per tornare con la terza settimana di What’s Up Tuscany a partire da lunedì. Ciao ciao gente!
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Author L'Arno.it
Organization L'Arno.it
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