11-61, XI dell’Inferno e XXVII del Purgatorio:
VIRGILIO
Ma seguimi oramai, che ’l gir mi piace … (11)
… per ch’io te sovra te corono e mitrio. (61)
INIZIO E FINE DEL PIANO DI STUDI
(domenica delle Palme 26 marzo 1301, notte)
Questo sacro modo di ragionar sul cerchio… consegna i due canti alla figura di Virgilio che nell’11 si ferma con Dante, a riparo dell’avello dell’eretico Anastasio, per abituare le narici all’orribile soperchio del puzzo che ’l profondo abisso gitta.
E in questa breve
...See More pausa spiega, con minuzia di particolari, la disposizione dell’Inferno, o meglio l’ordinamento morale che regola i peccati dai meno gravi ai più deprecabili, fino al fondo dell’abisso dove sta Lucifero in persona.
Perché dedicare due canti al Maestro? Virgilio è sempre presente, un coprotagonista, una guida, un aiutante magico… ma il 61 è il Grande Addio di Virgilio, e l’11 è il suo intero Piano Didattico.
Ve la immaginate la scena? Buongiorno caro, questa è la mia programmazione di lavoro e sarà terminata esattamente fra 50 canti, e poi ti mollo ti mollo ti mollo… sarai cresciuto abbastanza, spero.
Un’efficienza del genere, nemmeno alla NASA.
Quanto piacere ci siamo persi leggendo il Poema sopra un rettilineo!
Il canto, mercuriale e notturno, perché è di notte che il Maestro può parlare ai suoi discepoli delle segrete cose, come scrive l’Alighieri nel suo Convivio… ecco, questo canto ci parla di una delle cose più misteriose e magiche che ci possano accadere in vita: la nobile e muta complicità che si può instaurare fra Maestro e Allievo.
I 4 canti che abbiamo esaminato in precedenza ci hanno rivelato che ogni individuo deve affrontare in solitudine il suo cammino in salita, impegnando tutte le sue forze perché nessuno può vivere la nostra vita al posto nostro, ma un Maestro, questo sì, è davvero necessario. Uno di quelli ben piantati, che sanno tutto di propedeutica, di piano di studi e di programma di lavoro. Uno che veramente sa cosa sia la Scuola. Peccato non averne uno così come consulente al MIUR!
Uno come Virgilio, che, finalmente, nella coppia 11-61, si rivela in tutta la sua grandezza.
E forse il Dolce Padre ha ancora qualcosa da insegnare.
Maria Castronovo scrittrice e docente di Storia e Letteratura Italiana. Ha pubblicato romanzi, anche storico-filosofici, saggi e opere apparse nella rivista bimestrale Ellin Selae (CN). Da tempo si occupa di filosofia esoterica ed ermetica e dei linguaggi simbolici che la riguardano, approdando a tecniche esegetiche anche junghiane e hillmaniane che applica all’indagine dei testi letterari, ma specialmente alla Divina Commedia. Dal 2007 cura annualmente pubbliche Lecturae Dantis.
QUI TROVATE I LIBRI DI MARIA
Libri: DONNA SELENE https://www.unilibro.it/libri/ff
A questo link potrà trovare gratuitamente le mie quattro FABULE ARCANE ispirate alla FAMIGLIA DELLE FIGURE: Bagatto, Appeso, Amanti ed Eremita.
http://www.antiguatau.it/aggiornamenti%204/pagine-varie/CASTRONOVO.htm
11-61, XI dell’Inferno e XXVII del Purgatorio:
VIRGILIO
Ma seguimi oramai, che ’l gir mi piace … (11)
… per ch’io te sovra te corono e mitrio. (61)
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(domenica delle Palme 26 marzo 1301, notte)
Questo sacro modo di ragionar sul cerchio… consegna i due canti alla figura di Virgilio che nell’11 si ferma con Dante, a riparo dell’avello dell’eretico Anastasio, per abituare le narici all’orribile soperchio del puzzo che ’l profondo abisso gitta.
E in questa breve pausa spiega, con minuzia di particolari, la disposizione dell’Inferno, o meglio l’ordinamento morale che regola i peccati dai meno gravi ai più deprecabili, fino al fondo dell’abisso dove sta Lucifero in persona.
Perché dedicare due canti al Maestro? Virgilio è sempre presente, un coprotagonista, una guida, un aiutante magico… ma il 61 è il Grande Addio di Virgilio, e l’11 è il suo intero Piano Didattico.
Ve la immaginate la scena? Buongiorno caro, questa è la mia programmazione di lavoro e sarà terminata esattamente fra 50 canti, e poi ti mollo ti mollo ti mollo… sarai cresciuto abbastanza, spero.
Un’efficienza del genere, nemmeno alla NASA.
Quanto piacere ci siamo persi leggendo il Poema sopra un rettilineo!
Il canto, mercuriale e notturno, perché è di notte che il Maestro può parlare ai suoi discepoli delle segrete cose, come scrive l’Alighieri nel suo Convivio… ecco, questo canto ci parla di una delle cose più misteriose e magiche che ci possano accadere in vita: la nobile e muta complicità che si può instaurare fra Maestro e Allievo.
I 4 canti che abbiamo esaminato in precedenza ci hanno rivelato che ogni individuo deve affrontare in solitudine il suo cammino in salita, impegnando tutte le sue forze perché nessuno può vivere la nostra vita al posto nostro, ma un Maestro, questo sì, è davvero necessario. Uno di quelli ben piantati, che sanno tutto di propedeutica, di piano di studi e di programma di lavoro. Uno che veramente sa cosa sia la Scuola. Peccato non averne uno così come consulente al MIUR!
Uno come Virgilio, che, finalmente, nella coppia 11-61, si rivela in tutta la sua grandezza.
E forse il Dolce Padre ha ancora qualcosa da insegnare.
Maria Castronovo scrittrice e docente di Storia e Letteratura Italiana. Ha pubblicato romanzi, anche storico-filosofici, saggi e opere apparse nella rivista bimestrale Ellin Selae (CN). Da tempo si occupa di filosofia esoterica ed ermetica e dei linguaggi simbolici che la riguardano, approdando a tecniche esegetiche anche junghiane e hillmaniane che applica all’indagine dei testi letterari, ma specialmente alla Divina Commedia. Dal 2007 cura annualmente pubbliche Lecturae Dantis.
Pagina FB di Maria Castronovo: https://www.facebook.com/maria.castronovo2?fref=ts
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VIRGILIO
Ma seguimi oramai, che ’l gir mi piace … (11)
… per ch’io te sovra te corono e mitrio. (61)
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(domenica delle Palme 26 marzo 1301, notte)
Questo sacro modo di ragionar sul cerchio… consegna i due canti alla figura di Virgilio che nell’11 si ferma con Dante, a riparo dell’avello dell’eretico Anastasio, per abituare le narici all’orribile soperchio del puzzo che ’l profondo abisso gitta.
E in questa breve pausa spiega, con minuzia di particolari, la disposizione dell’Inferno, o meglio l’ordinamento morale che regola i peccati dai meno gravi ai più deprecabili, fino al fondo dell’abisso dove sta Lucifero in persona.
Perché dedicare due canti al Maestro? Virgilio è sempre presente, un coprotagonista, una guida, un aiutante magico… ma il 61 è il Grande Addio di Virgilio, e l’11 è il suo intero Piano Didattico.
Ve la immaginate la scena? Buongiorno caro, questa è la mia programmazione di lavoro e sarà terminata esattamente fra 50 canti, e poi ti mollo ti mollo ti mollo… sarai cresciuto abbastanza, spero.
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Il canto, mercuriale e notturno, perché è di notte che il Maestro può parlare ai suoi discepoli delle segrete cose, come scrive l’Alighieri nel suo Convivio… ecco, questo canto ci parla di una delle cose più misteriose e magiche che ci possano accadere in vita: la nobile e muta complicità che si può instaurare fra Maestro e Allievo.
I 4 canti che abbiamo esaminato in precedenza ci hanno rivelato che ogni individuo deve affrontare in solitudine il suo cammino in salita, impegnando tutte le sue forze perché nessuno può vivere la nostra vita al posto nostro, ma un Maestro, questo sì, è davvero necessario. Uno di quelli ben piantati, che sanno tutto di propedeutica, di piano di studi e di programma di lavoro. Uno che veramente sa cosa sia la Scuola. Peccato non averne uno così come consulente al MIUR!
Uno come Virgilio, che, finalmente, nella coppia 11-61, si rivela in tutta la sua grandezza.
E forse il Dolce Padre ha ancora qualcosa da insegnare.
Maria Castronovo scrittrice e docente di Storia e Letteratura Italiana. Ha pubblicato romanzi, anche storico-filosofici, saggi e opere apparse nella rivista bimestrale Ellin Selae (CN). Da tempo si occupa di filosofia esoterica ed ermetica e dei linguaggi simbolici che la riguardano, approdando a tecniche esegetiche anche junghiane e hillmaniane che applica all’indagine dei testi letterari, ma specialmente alla Divina Commedia. Dal 2007 cura annualmente pubbliche Lecturae Dantis.
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