L’oltraggio del Limite, la custodia dell’Energia, la malìa del Futuro, l’atroce Vendetta
Proseguendo il viaggio nel territorio degli dei che sono le nostre passioni, incontreremo Orfeo, Estia, Sibilla e Nemesi. Forse penserete che sono divinità secondarie, e certo meno famose dei più conosciuti Olimpici. Ma nel pensiero greco incarnano i grandi archetipi dei nostri più ineffabili dolori. Soprattutto oggi, in questa società patologicamente dominata da Hermes e da Dioniso, queste quattro entità attraversano in modo pervasivo e trasversale tutta la nostra collettività e le singole individualità. Rappresentano desideri, pulsioni, impetuosi istinti, energie arcane… che oggi sono state sovradimensionate anche al di là dell’allarme rosso, grazie anche alla nostra trasformazione titanica e prometeica. Così sovradimensionate che siamo anche riusciti a cacciarle nel territorio dell’Oblio, nello spazio del Rimosso, tanto da non averne più notizia. Così distrattamente abbandonate a loro stesse che in questo vuoto che si è creato si espande a dismisura il nostro stesso Dolore. Perché ci siamo anche dimenticati che gli dei sono le nostre passioni, ma ne costituiscono anche il Rimedio. Gli dei sono terapia olistica, omeopatica, sapienziale: appartengono a una cultura distrutta alla quale noi ci stiamo riavvicinando lentamente a piccoli passi, balbettando. Sarà un’occasione per riflettere, per approfondire, per disseminare indizi fertili che possano generare nel nostro viaggio strumenti magici di sostegno e consapevolezza.
Libro consigliato: LA TESTA DI ORFEO di Elisabetta Gesmundo, ed. Moretti&Vitali.
Pagina FB: https://www.facebook.com/IDisegniSegretiDiDante/
L’oltraggio del Limite, la custodia dell’Energia, la malìa del Futuro, l’atroce Vendetta
Proseguendo il viaggio nel territorio degli dei che sono le nostre passioni, incontreremo Orfeo, Estia, Sibilla e Nemesi. Forse penserete che sono divinità secondarie, e certo meno famose dei più conosciuti Olimpici. Ma nel pensiero greco incarnano i grandi archetipi dei nostri più ineffabili dolori. Soprattutto oggi, in questa società patologicamente dominata da Hermes e da Dioniso, queste quattro entità attraversano in modo pervasivo e trasversale tutta la nostra collettività e le singole individualità. Rappresentano desideri, pulsioni, impetuosi istinti, energie arcane… che oggi sono state sovradimensionate anche al di là dell’allarme rosso, grazie anche alla nostra trasformazione titanica e prometeica. Così sovradimensionate che siamo anche riusciti a cacciarle nel territorio dell’Oblio, nello spazio del Rimosso, tanto da non averne più notizia. Così distrattamente abbandonate a loro stesse che in questo vuoto che si è creato si espande a dismisura il nostro stesso Dolore. Perché ci siamo anche dimenticati che gli dei sono le nostre passioni, ma ne costituiscono anche il Rimedio. Gli dei sono terapia olistica, omeopatica, sapienziale: appartengono a una cultura distrutta alla quale noi ci stiamo riavvicinando lentamente a piccoli passi, balbettando. Sarà un’occasione per riflettere, per approfondire, per disseminare indizi fertili che possano generare nel nostro viaggio strumenti magici di sostegno e consapevolezza.
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Proseguendo il viaggio nel territorio degli dei che sono le nostre passioni, incontreremo Orfeo, Estia, Sibilla e Nemesi. Forse penserete che sono divinità secondarie, e certo meno famose dei più conosciuti Olimpici. Ma nel pensiero greco incarnano i grandi archetipi dei nostri più ineffabili dolori. Soprattutto oggi, in questa società patologicamente dominata da Hermes e da Dioniso, queste quattro entità attraversano in modo pervasivo e trasversale tutta la nostra collettività e le singole individualità. Rappresentano desideri, pulsioni, impetuosi istinti, energie arcane… che oggi sono state sovradimensionate anche al di là dell’allarme rosso, grazie anche alla nostra trasformazione titanica e prometeica. Così sovradimensionate che siamo anche riusciti a cacciarle nel territorio dell’Oblio, nello spazio del Rimosso, tanto da non averne più notizia. Così distrattamente abbandonate a loro stesse che in questo vuoto che si è creato si espande a dismisura il nostro stesso Dolore. Perché ci siamo anche dimenticati che gli dei sono le nostre passioni, ma ne costituiscono anche il Rimedio. Gli dei sono terapia olistica, omeopatica, sapienziale: appartengono a una cultura distrutta alla quale noi ci stiamo riavvicinando lentamente a piccoli passi, balbettando. Sarà un’occasione per riflettere, per approfondire, per disseminare indizi fertili che possano generare nel nostro viaggio strumenti magici di sostegno e consapevolezza.
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