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Mi piacerebbe potervi raccontare come controllare il giudizio delle persone, come usare la voce in modo persuasivo, come essere certi di dire sempre le cose giuste in ogni situazione.

Ma penso che questi obiettivi, in questi precisi termini, non siano raggiungibili. Perché non ci sono soltanto le parole che diciamo noi, ma c'è anche il "come" le nostre parole vengono ricevute. L'arte di parlare in pubblico si fa in due: la facciamo noi che parliamo, assieme a chi ci ascolta.

E chi ci ascolta, così come noi, porta con sé il suo passato, i suoi schemi, i suoi modelli operativi, le sue caratteristiche personologiche ogni volta diverse, ed è per questo che quando comunichiamo non tutto è nelle nostre mani, e non siamo i soli responsabili del successo della nostra comunicazione.

Se cominciamo a osservare il nostro modo di comunicare da questa prospettiva, non esisteranno più gesti giusti o sbagliati, parole perfette o imperfette, scelte di abbigliamento giuste o penalizzanti. Ma tutto ciò che faremo andrà volta per volta contestualizzato, e messo in relazione col pubblico e la situazione che avremo davanti.

È la consapevolezza di questa sfumatura, semplice quanto essenziale, a poter rappresentare per noi una sfida, e allo stesso tempo un atto liberatorio. Senza partire ogni volta dal presupposto che ci sono tecniche per "controllare le impressioni degli altri" - perché questo significherebbe sostenere implicitamente che le persone sono tutte uguali.

Domandiamoci piuttosto se siamo pronti a considerare una verità alternativa e più scomoda da accettare, e cioè che "controllare le impressioni degli altri", in definitiva, non è possibile, perché nessun essere umano è riducibile a definizioni e schemi comportamentali prevedibili al 100%.

Fenomenologia, dualismo, mindfulness e buddhismo sono solo alcuni dei temi di cui mi sono occupato nel webinar "Perché non possiamo controllare le impressioni degli altri. L'arte di parlare in pubblico tra filosofia e psicologia", trasmesso su Zoom venerdì 12 febbraio 2021 e moderato da Monica Bormetti.

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Mi chiamo Patrick Facciolo, sono dottore in tecniche psicologiche e giornalista. Mi occupo di formazione e coaching sui temi del Public Speaking e della comunicazione efficace. Faccio divulgazione su questi temi attraverso il mio blog su https://www.parlarealmicrofono.it
Mi piacerebbe potervi raccontare come controllare il giudizio delle persone, come usare la voce in modo persuasivo, come essere certi di dire sempre le cose giuste in ogni situazione. Ma penso che questi obiettivi, in questi precisi termini, non siano raggiungibili. Perché non ci sono soltanto le parole che diciamo noi, ma c'è anche il "come" le nostre parole vengono ricevute. L'arte di parlare in pubblico si fa in due: la facciamo noi che parliamo, assieme a chi ci ascolta. E chi ci ascolta, così come noi, porta con sé il suo passato, i suoi schemi, i suoi modelli operativi, le sue caratteristiche personologiche ogni volta diverse, ed è per questo che quando comunichiamo non tutto è nelle nostre mani, e non siamo i soli responsabili del successo della nostra comunicazione. Se cominciamo a osservare il nostro modo di comunicare da questa prospettiva, non esisteranno più gesti giusti o sbagliati, parole perfette o imperfette, scelte di abbigliamento giuste o penalizzanti. Ma tutto ciò che faremo andrà volta per volta contestualizzato, e messo in relazione col pubblico e la situazione che avremo davanti. È la consapevolezza di questa sfumatura, semplice quanto essenziale, a poter rappresentare per noi una sfida, e allo stesso tempo un atto liberatorio. Senza partire ogni volta dal presupposto che ci sono tecniche per "controllare le impressioni degli altri" - perché questo significherebbe sostenere implicitamente che le persone sono tutte uguali. Domandiamoci piuttosto se siamo pronti a considerare una verità alternativa e più scomoda da accettare, e cioè che "controllare le impressioni degli altri", in definitiva, non è possibile, perché nessun essere umano è riducibile a definizioni e schemi comportamentali prevedibili al 100%. Fenomenologia, dualismo, mindfulness e buddhismo sono solo alcuni dei temi di cui mi sono occupato nel webinar "Perché non possiamo controllare le impressioni degli altri. L'arte di parlare in pubblico tra filosofia e psicologia", trasmesso su Zoom venerdì 12 febbraio 2021 e moderato da Monica Bormetti. -- Mi chiamo Patrick Facciolo, sono dottore in tecniche psicologiche e giornalista. Mi occupo di formazione e coaching sui temi del Public Speaking e della comunicazione efficace. Faccio divulgazione su questi temi attraverso il mio blog su https://www.parlarealmicrofono.it read more read less

3 years ago