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APPLAUSI - Che nessuno mi contenga

APPLAUSI - Che nessuno mi contenga
Nov 25, 2020 · 7m 21s

Che nessuno mi contenga CECE’: Strampalate parole: Animalettuccinellucci DAVIDE: animali che nel gregge del gergo che parco sorseggio e miro basso per colpire allo suo ingegno. CECE’: A\spi\ri\na atta a...

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Che nessuno mi contenga

CECE’: Strampalate parole: Animalettuccinellucci
DAVIDE: animali che nel gregge del gergo che parco sorseggio e miro basso per colpire allo suo ingegno.
CECE’: A\spi\ri\na atta a sovvertire quelle cellule nemiche che decise a far l’amore con la figlia del dottore, il dottore si ammalò e non si accorse del comò che
DAVIDE: brum che dolore
CECE’: non c’è gusto e poi il fragore
DAVIDE: brum che piacere
CECE’: qui non si affitta al cameriere
DAVIDE: brum brum brum che asfittica miserevolezza d’animo

CECE’: Ex seminarista cattolico, ora divenuto di stampo diabolico.

DAVIDE: Ma lei come fa ad essere così bravo in isciena?
Signora mia, io ho avuto il privilegio di aver sofferto tanto

CECE’: Voi vi siete rubati la vita mia e io mi rubo la valigia vostra
Ma senza valigia non c’è vita
Non c’è vita che per la vita si chiami vita.
DAVIDE: avvita col nuovo miracoloso avvitatore “a tutta vita” disponibile anche nel nostro nuovo store.

CECE’: non mi sovviene in mente per l’appunto.

DAVIDE: Ex seminarista cattolico, ora divenuto di stampo diabolico.

DAVIDE: Oggi vi raccontiamo la storia di Frusco.
CECE’: un cazzo da tartufo che per ovvie ragioni chiameremo Andrea.
DAVIDE: il signore col pizzetto.
Racconteremo le sue avventure, di lui e dei suoi 4 amici:
CECE’: Lasquili Fandaloni, il falchetto cieco
DAVIDE: Ambrolla Fischioullinnamarevoli, la betulla fragile
CECE’: Petru L’orbu lo scapezza\co\co\coccodebrum brum brum brum e della outsider Marinassi Gherlando, amica fragile.
DAVIDE: Per amore della sintesi, a cui noi comunque non apparteniamo, i protagonisti della storia non verranno chiamati per nome tanto è una storia un po’ dell’assurdo e capire, che senso avrebbe.
CECE’: Chiudete gli occhi, anzi no, riapriteli, ecco, ora \ chiudeteli, sì, ora.
Siamo in centro città, a Fiuggi, seduti al tavolo di un sushi ad angoli; ci sono i 4 amici, mangiano, bevono, sorseggiano, si schiamazzano, amoreggiano, lapislazzulano feroci a un tavolo da tre. Fine della storia.
DAVIDE: non ci può essere storia senza mille formichine anomale che corrono veloci veloci, veloci, veloci, veloci, veloci \ senza quelle turbe giovanili che sollazzano le oche da collegio \ che passeggiano e cinguettano, l’importante, sia chiaro, è che non barriscano.

CECE’: Quando faccio lo rifaccio se disfaccio lo dismetto sempre attento a quel che metto.
Quello che è mio è mio e quello che è tuo me l’hai dato te.
DAVIDE: non so esattamente da dove ha preso questa frase ma non sembra ridondare \ che nel seme del paese mi sollazzo a fine mese, senza luogo e appartamento, io ci entro con due piedi \ quello buono e affezionato entra dentro il motoscafo, solo quello vecchio e malandato mi prude e me lo gratto.


[DAVIDE interrompe CECE’ ripetendo “grattare” e “prurito”]
CECE’ (Velocissimo): Dannazione mi hanno rubato la capra/ e pensare che l’avevo parcheggiata proprio bene a quel mantello di franchigia, legata stretta dannazione, proprio a me doveva capitare? Con tutte le capre belle che ci stanno in giro proprio la mia dovevano rubare?
Non mi sembra opportuno dire che nel nuovo millennio rubano solo le capre proletarie; questa era bella, non aveva attacchi e quelli che aveva erano brum brum brum al massimo sei.
Manco a dire che c’aveva le ascelle pulite. Sti stronzi.

DAVIDE: Sperimental Channel
In pochi sanno che dal momento in cui l’uomo percepisce la sensazione di prurito, basterebbe far passare
CECE’: 13,6 secondi
DAVIDE: per farlo andare via.
CECE’: Sapete perché lo sanno in pochi?
DAVIDE: Perché l’uomo non aspetta e considera ogni sua esigenza come un qualcosa da soddisfare.
Quella sensazione di prurito al ginocchio?
CECE’: 7,3 secondi
DAVIDE: Quella sensazione di prurito alla testa?
CECE’: 9,7 secondi
DAVIDE: Quella sensazione di prurito alla gengiva?
CECE’: 4,6 secondi
Alla nuca?
DAVIDE: 15 e 4
CECE’: Al tallone del piede malato?
DAVIDE: 7 secondi spaccati
CECE’: Al tallone del piede sinistro invece 2, solo due secondi ,luridi, brillantissimi secondi, tic toc, secondi, tic toc puliti \ come il culo di un bambino
DAVIDE: appena defecato

CECE’: Per non parlare poi del fatto che basterebbe che lo gniuomo uooomo pensasse di continuo al suo prurito per non farlo sopraggiungere di soprassalto \
ma io per ora, mi gratto.

DAVIDE: Quel fazzoletto rosso, non ci fu verso di convincerlo, così chiamai i rinforzi e con l'aiuto di qualche nullità andai convinto e sicuro a dormire. Non che se stai sveglio succede qualcosa eh, perché su questo fottuto campo da golf non succede mai nulla però mi sono detto: che stai bevendo a fare se poi tanto la chitarra si suona lo stesso?
CECE’: L’ippopotamo invece ha bisogno di troppo per continuare a dirsi libellula, ha bisogno di vino, ha bisogno di sesso, ha bisogno di gente, ha bisogno di attenzioni, ha bisogno di ciliegie, ciliegie lasciate cuocere lentamente sui fuochi provenienti solo da petali indiscussi.
Sottoponiamoci adesso a questo esperimento dove chi sorseggia due lapidi nascoste viene sapientemente eliminato: [DAVIDE interrompe mentre CECE’ continua a parlare] dunque, mi avvicino, mi avvinghio disperato a quest’omone e serpeggio indisturbato…
DAVIDE: mi sa che devo dire quella parola per finire se no non si spegne: APPLAUSI, APPLAUSII, APPLAUSIIII
CECE’: APPLAUSI.
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Author Radio dei Giovani Aretini
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