Cari bambini oggi siamo nel Bosco del Parco Nazionale della Sila in Calabria!
Questo parco è chiamato anche il “Grande Bosco d’Italia ed è costituito da Sila Grande, Sila Greca e Sila Piccola.
E' considerato unico al mondo per la particolarità e varietà della sua flora e fauna.
La specie arborea forse più nota del Parco è il pino nero di Calabria, più slanciato di un normale pino arriva fino ad un’altezza di 50 metri!
In questo bosco puoi trovare anche faggi, abeti bianchi, querce, castagni, aceri e tigli!
Se ci sediamo vicino ad un amico albero in silenzio, ci concentriamo a respirare profondamente, basta un piccolo soffio di vento per ascoltare i versi di una lingua sconosciuta a tanti uomini!
Gli alberi parlano!
La maggior parte degli alberi non sono che alberi, naturalmente! Ma molti sono semisvegli ed altri sono svegli del tutto!
Nella fitta copertura boschiva vivono i furtivi lupi ed cinghiali ma ci sono anche volpi, tassi, lontre, cervi, caprioli e perfino il gatto selvatico!
Non è difficile vedere gli scoiattoli che si arrampicano lungo i tronchi, accompagnati dal ritmico martellare dei picchi.
L’aria che si respira nel Parco è considerata una delle più pulite d’Europa!
Ora vi racconto una favola di Jean de la Fontaine che ha come protagonisti degli animali che vivono in questo parco.
Il lupo e le pecore.
Dopo secoli e secoli di lotte all’ultimo sangue, Lupi e Pecore decisero di riappacificarsi; fu un atto coraggioso che giovò ad entrambi le parti. Se è vero infatti che le Pecore sono la preda preferita dai Lupi, è vero anche che ai pastori è gradito immensamente ricavare dai Lupi scuoiati, folte pellicce per scaldarsi d’inverno. E allora, basta tremare e darsi pena ad ogni scorreria, meglio scendere a patti e vivere tranquilli!
I lupi diedero in ostaggio i loro piccoli, le Pecore invece i loro cani; e alla presenza di testimoni fidati fu solennemente redatto il documento della pace universale.
Trascorre un pò di tempo ed ecco che i cuccioli di lupo diventano Lupi grossi, famelici e sanguinari e, i fedifraghi, approfittando della siesta dei pastori, fan strage, detto fatto, delle Pecore incustodite. Corrono poi nella foresta lontana e danno il segnale ai loro padri, che senza un momento di esitazione, si gettano sui cani addormentati: la morte sopraggiunge così improvvisa che nessuno ha il tempo di alzare la testa.
Date retta a me, amici troppo buoni e fiduciosi, la pace è una bella cosa, ma solo per chi ci crede. Con i nemici senza scrupoli e senza religione, è meglio la guerra che la pace armata.
show less