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Alberto Cristofori, traduttore di Abdulrazak Gurnah, Premio Nobel

Alberto Cristofori, traduttore di Abdulrazak Gurnah, Premio Nobel
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Oct 10, 2021 · 20m 17s

Alberto Cristofori traduttore del romanzo "Sulla riva del mare" Abdulrazak Gurnah Garzanti Editore https://www.garzanti.it/ Premio Nobel per la letteratura 2021 La vittoria va a Abdulrazak Gurnah, nato nell’isola di Zanzibar...

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Alberto Cristofori
traduttore del romanzo "Sulla riva del mare"
Abdulrazak Gurnah
Garzanti Editore
https://www.garzanti.it/



Premio Nobel per la letteratura 2021
La vittoria va a Abdulrazak Gurnah, nato nell’isola di Zanzibar (Tanzania) nel 1948 e arrivato in Inghilterra come rifugiato alla fine degli anni ’60, dove ha insegnato letteratura post-coloniale e inglese all’Università del Kent, a Canterbury.

Nato a Zanzibar il 20 dicembre 1948, Abdulrazak Gurnah è uno scrittore originario della Tanzania e di espressione inglese (anche se la sua lingua madre è lo swahili). A oggi, è il quinto autore africano a vincere il Premio Nobel per la Letteratura, dopo Wole Soyinka (Nigeria, 1986), Naguib Mahfouz (Egitto, 1988), Nadine Gordimer (Sudafrica, 1991) e John Maxwell Coetzee (Sudafrica, 2003).

Recatosi in Gran Bretagna per la prima volta come studente nel 1968, è stato costretto ad allontanarsi dal suo Paese a causa delle persecuzioni perpetrate ai danni dei cittadini di origine araba. Dal 1980 al 1982 Abdulrazak Gurnah ha poi insegnato alla Bayero University Kano, in Nigeria. In seguito si è trasferito all’Università del Kent, a Canterbury, dove ha conseguito il dottorato di ricerca nel 1982, e attualmente è professore e Direttore degli studi universitari presso il Dipartimento di inglese.Il suo principale interesse accademico riguarda la scrittura postcoloniale e i discorsi associati al colonialismo, in particolare concernenti l’Africa, i Caraibi e l’India. Ha curato due volumi di saggistica sulla scrittura africana e pubblicato articoli su numerosi scrittori postcoloniali contemporanei, tra cui V. S. Naipaul, Salman Rushdie e Zoë Wicomb.Ha inoltre collaborato come redattore con la rivista Wasafiri dal 1987 e ha supervisionato progetti di ricerca sulla scrittura di autori quali gli stessi Rushdie e Naipaul, G.V. Desani, Anthony Burgess, Joseph Conrad, George Lamming e Jamaica Kincaid.

Alcuni fra i più celebri di Abdulrazak Gurnah sono Paradise (1994), che è stato selezionato sia per il Booker Prize sia per il Whitbread Prize, By the Sea (2001), a sua volta selezionato per il Booker Prize e poi finalista al Los Angeles Times Book Award, e Desertion (2005). Tutti e tre sono stati pubblicati in Italia dalla casa editrice Garzanti, rispettivamente con i titoli Paradiso, Il disertore e Sulla riva del mare.Altre sue opere, pubblicate sempre in lingua inglese, sono Memory of Departure (1987), Pilgrims Way (1988), Dottie (1990), Admiring Silence (1996), The Last Gift (2011), Gravel Heart (2017) e Afterlives (2020).


Paradiso (traduzione di Laura Noulian) si svolge in Kenia e si apre alla vigilia della prima guerra mondiale. Yusuf ha solo dodici anni quando suo padre lo affida allo Zio Aziz, un ricco mercante. Vicino a Mombasa, nella bottega di Aziz, il ragazzo scopre che non si tratta di suo zio, ma del suo padrone. Venduto per pagare i debiti del padre, è costretto a lavorare duramente.Poi, un giorno, Aziz decide di portarlo con sé per un lungo viaggio all’interno del continente africano. Yusuf conosce così la morte e la violenza, e impara le difficili regole di convivenza di un mondo sull’orlo del conflitto, dove musulmani, missionari cristiani e indiani coesistono in un fragile equilibrio.Al suo ritorno, Yusuf è un altro: un giovane robusto e avvenente. È ancora uno schiavo, ma a dargli la libertà del cuore c’è l’amore, quello per la giovane ancella della padrona, Amina. La ragazza però cela un terribile segreto e, mentre il colonialismo europeo stringerà le sue maglie sul continente africano, Yusuf capirà il cammino che dovrà intraprendere…


Nel caso de Il disertore (traduzione di Laura Noulian), invece, il protagonista del romanzo, Hassanali, è diretto verso la moschea quando dal deserto vede emergere la sagoma di un inglese, che crolla esausto ai suoi piedi. Martin Pearce, viaggiatore, scrittore e studioso dell’Oriente, ha attraversato il deserto ed è allo stremo. Hassanali lo salva e lo porta nella casa dell’unico bianco della cittadina, un ufficiale.Quando Pearce torna a ringraziare Hassanali per averlo salvato, incontra anche sua sorella Rehana: resta immediatamente affascinato dal suo sguardo e in questa città ai margini dell’impero, affacciata sulla costa africana dell’Oceano Indiano, nasce una storia d’amore destinata a riverberarsi per tre generazioni.


Infine, Sulla riva del mare (traduzione di Alberto Cristofori), finora l’ultimo dei romanzi di Abdulrazak Gurnah portato in Italia, si apre il pomeriggio del 23 novembre. All’aeroporto di Gatwick atterra Saleh Omar; con sé porta solo una borsa, dentro la quale c’è una scatola con dell’incenso e poco altro. Aveva un negozio, una casa, una moglie, una figlia, mentre ora è solo un profugo in cerca d’asilo, e la sua unica difesa è il silenzio.Lo stesso giorno Latif Mahmud, poeta e docente universitario che ha scelto l’esilio, medita nel suo appartamento londinese sulla sua famiglia e sul paese, che non rivede da tempo. Per i due uomini il paradiso che hanno dovuto abbandonare è lo stesso: Zanzibar, l’isola dell’Oceano Indiano spezzata da venti che portano con sé gli aromi di mille spezie, ma anche uno straordinario intreccio di culture e di storie.



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