Grazia Apisa legge: Senza ritorno di G. Apisa
Musica: Peter Gabriel - Passion


SENZA RITORNO

Entrai nella boscaglia
Vidi diramarsi a un tratto molteplici vie
Prima di decidermi ad una
mi fermai
Fu così che mi accorsi
di non dover scegliere:
Fu la strada a venirmi incontro
Nel fitto della boscaglia
l’erta tra rovi e piante selvatiche
faceva intravvedere colori
di molteplici tonalità:
Mentre incrociavano il mio sguardo
riconobbi essere fiori
amati fiori allo stato selvaggio
Dal ciclamino al viola
ogni tonalità sfumava poi nel verde
che su tutto diveniva colore dominante
Quella strada mi scelse per l’amato colore
e la seguii fino ad un punto
non ancora toccato da passante
Non c’era traccia dell’umano
Soltanto un crescere di piccoli arbusti
e ciuffi d’erba di diverse specie
Mi misi in ascolto di quel luogo
e del suo raro silenzio
Un pensiero mi raggiunse:
“Questo è il sentiero delle tue emozioni
ancora allo stato primitivo e sconosciuto
Questo è il silenzio che deve aiutarti
a riconoscerle e trasformarle in parola”
Mi sembrò impossibile impresa
Esaltazione della coscienza
più che parola divina che chiede
saggezza e conoscenza
Ma non rinunciai a quello che sembrava
un folle scherzo
giocato a me dal tempo e dal luogo
Mi appoggiai ad un masso
e restai ferma
a lungo assorta in quel silenzio
Quando mi ridestai da quello stato
era già scesa la sera
Non sapevo se proseguire
o ritornare sui miei passi
Non ricordavo più il percorso fatto
né come ero arrivata
a quel punto sconosciuto
Il buio della notte già scendeva
Decisi di non forzare nulla
e abbandonarmi
appoggiandomi al tronco
dietro il masso
Mi addormentai tra un fruscio di foglie
e sussurri di strani uccelli
e insetti volanti
L’alba mi svegliò tra uno stridio
di uccelli in volo e rami che tintinnavano
in dolce allegria
Senza pensarci continuai il cammino
come se tutto fosse naturale
Non sapevo dov’ero né volevo saperlo
Ero forse nel centro di un percorso
a me ignoto
Ero senza ritorno

Courmayeur, 14 luglio 2014