Grazia Apisa legge: Preghiera - di G. Apisa
Musica: Brian Eno & Harold Budd: First Light

Preghiera

Siate buoni
Siate giusti
con voi stessi prima che con me
Siate come l’erba
che diviene tappeto
a Primavera
Siate come l’acqua di fonte
che è pura e fresca
e toglie l’arsura
Siate come i bambini
che dicono il vero
e si nascondono soltanto nel pianto
Siate come i piccoli animali
che perdonano ogni indifferenza
per un sorriso
Siate come i poveri
che chiedono soltanto l’essenziale
e a volte muoiono
per non saper chiedere
Siate come i cani del mondo
che ringraziano
anche soltanto per una carezza

Non maledite chi vi ha fatto soffrire
Aveva solo fame d’amore
Non pretendete
ciò che non vi può essere dato
spontaneamente
Può essere che siate voi
a non vedere la sua impossibilità
di un momento
o di una vita
Può essere che il suo modo di amare
sia diverso dal vostro
Può darsi che debba essere placato
con un silenzio o anche solo con un lungo pianto

Non piangete troppo per voi stessi
Pensate che chi non sa amare un altro
tanto meno può amare se stesso
Siate indulgenti con il dolore
che non conoscete
Il silenzio è spesso segno di un dolore
che non può essere neppure detto
Siate indulgenti con voi stessi
con il vostro dolore
se volete amare ancora la vita
se volete morire serenamente

Non negatevi l’essenziale
L’amore è l’unica cosa che valga
anche se non è visto
né compreso da chi non ama
del vostro stesso amare
Non c’è amore più grande
di quello che tutto accoglie
tutto assolve
e dissolve
Dissolvete nella dimenticanza
il pianto dell’anima

Ho scritto queste parole per sopravvivere
al dolore mio e del mondo
Ancora per poco
Ma non preoccupatevi per me
perché –in senso più vero e profondo-
io sono già morta

Genova, 16 ottobre 2016