E' giusto che la scuola riduca le situazioni stressanti, o sarebbe meglio iniziasse ad attrezzare gli studenti ad affrontarle. Ne parliamo con Matteo Rizzato, Ph.D., ricercatore e formatore in ambito soft skills, prendendo spunto da un suo recente post su LinkedIn che trovate qui di seguito:

"L'ANSIA È DEMOCRATICA

Senza entrare nel merito della decisione del Ministero di eliminare le famose buste per l’esame orale, in quanto generatrici di ansia per gli studenti, mi pongo alcune domande.

Se l’ansia rappresenta un fattore negativo nello svolgimento degli esami scolastici, come accade in mille altri contesti che la vita ci riserva, trovate utile intervenire solamente per limitare il fattore che genera ansia?

La vita non toglie le difficoltà, anzi con una certa frequenza ne aggiunge di nuove, molte delle quali generano fortissima ansia quotidiana nelle persone adulte, anche in tarda età, senza distinzione di sesso: l’ansia sì che è democratica.

Che messaggio diamo agli studenti? Di stare tranquilli, perché l’ansia è un problema che sistema prima o poi qualcun altro?

Mi piace pensare, ancora una volta, che tra le varie materie scolastiche ci sia l’inserimento ufficiale dell’intelligenza emotiva. Strumenti come la consapevolezza delle nostre emozioni, l’empatia, la gestione comunicativa dei conflitti, non possono essere insegnate solamente in extremis nelle aziende, spesso quando ormai i danni relazionali e umani sono fatti.

Fatele diventare materie a pieno titolo, come il saper leggere, scrivere e far di conto."