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Come raggiungere obiettivi ambiziosi

Come raggiungere obiettivi ambiziosi
Jun 4, 2021 · 7m 40s

⁉️ Di cosa parleremo? Credo che ti sarà capitato di voler capire come raggiungere obiettivi ambiziosi, farti un piano, per poi di ritrovarti alla fine a non aver realizzato praticamente...

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⁉️ Di cosa parleremo?
Credo che ti sarà capitato di voler capire come raggiungere obiettivi ambiziosi, farti un piano, per poi di ritrovarti alla fine a non aver realizzato praticamente niente di quello che ti eri prefissato. Questo perché spesso abbiamo un approccio che non funziona al raggiungimento degli obiettivi. Ma, allora, come facciamo a realizzare gli obiettivi che ci siamo proposti?

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✍️ Trascrizione ✍️


Quando stabiliamo degli obiettivi da raggiungere, molte volte quello che facciamo è pensare all'obiettivo e mettere in moto tutta una serie di azioni per raggiungere questo obiettivo, che sembra la cosa più logica da fare, giusto? E invece, a quanto pare no! HO sempre avuto una visione abbastanza elastica degli obiettivi, come se non riuscissi mai a definirli chiaramente, poi ho trovato un libro che ha dato una struttura un po’ più organizzata alla mia idea.

In breve, funziona così: quando vogliamo raggiungere un obiettivo, ci sono tre livelli al lavoro: il primo livello è l'obiettivo che vogliamo raggiungere, il secondo livello sono tutti i processi che mettiamo in moto per raggiungere l'obiettivo, e poi c’è il terzo livello che è l'identità.

Spesso, quando parliamo di obiettivi partiamo dal primo livello per poi arrivare al secondo, ma pare che il modo migliore per raggiungere i nostri obiettivi sia partire dal terzo livello, da noi e, piano piano, spostarsi al secondo e poi, il terzo gli obiettivi appunto, si realizzerà naturalmente, quasi senza sforzo.

Eh sì, perché, in effetti, se noi ci focalizziamo solo sugli obiettivi, ci focalizziamo su un risultato che non dipende solo da noi.

ti faccio un esempio: vuoi perdere 10 kili ok? Allora fai ginnastica etc…e poi pero scopri che la bilancia, cacchio, ti dice che ne hai perso 4….e allora che fai? Ti scoraggi e lasci perdere. E lasci perdere perche ti focalizzi sui 10 kili non sui cambiamenti che devi fare. Magari ci sono cose che non hai focalizzato bene e che non ti hanno permesso di raggiungere il risultato che ti eri ripromesso e quindi, focalizzandoti solo su risultato ti perdi d'animo e alla fine lasci perdere.

Questo potrebbe succedere se ci focalizziamo solo sul risultato finale.

Ma quando noi partiamo da noi, beh, allora tutto cambia perché non ci focalizziamo più sull'obiettivo, ma ci focalizziamo solo ed esclusivamente sulle cose che noi possiamo fare per raggiungere l'obiettivo.

Stabiliamo degli obiettivi perché vogliamo cambiare i nostri risultati, ma non sono i risultati il problema. Il problema, quello che dobbiamo cambiare, sono le cose che noi facciamo per raggiungere quei determinati obiettivi.

Ma allora come cambiamo questi processi? Seguiamo un po’ questo schema di identità, processo, risultato.

Partiamo dall’identità:

Nel libro si parla di identità, parlando più che altro delle abitudini, ma io preferirei parlare di identità nel senso proprio di chi siamo noi, quindi la prima cosa da fare è stabilire degli obiettivi che siano in linea con noi.

Ma come, non abbiamo appena detto che stabilire degli obiettivi non è la cosa più importante? Beh, in realtà non è che non è importante; Gli obiettivi servono per stabilire una direzione in cui andare, i processi che mettiamo in moto sono quelli che effettivamente ci fanno andare in direzione di quell'obiettivo.

Quindi, quello che dobbiamo fare noi in realtà è assicurarci che la direzione che noi stabiliamo sia in linea con noi, e con i nostri valori, ma anche che questi obiettivi siano sufficientemente ambiziosi e anche abbastanza difficili da raggiungere, in modo che quello che vogliamo realizzare sia “sfidante” a sufficienza da rimanere “interessante” anche sul lungo periodo.

Ma soprattutto devono anche emozionarci, sentirli un po’ sotto la pelle; ci deve essere questo legame emotivo che ci spinge lungo la strada, che ci motiva.

Una volta che abbiamo stabilito degli obiettivi che siano in linea con noi, allora possiamo passare al processo che è appunto il secondo livello:

Fare un piano: il primo step, logicamente, è quello di fare un piano d'azione, il che vuol dire fare un po di retro ingegneria e virgola partendo dal risultato finale, provare a smontarlo per capire quali sono tutte le azioni (minime e poi vediamo che cosa vuol dire) che dobbiamo intraprendere tutti i giorni per raggiungere l'obiettivo desiderato. Ti faccio un esempio: quando studiavo all'università, sapevo che magari dovevo studiare 600 pagine di libro in 30 giorni; questo vuol dire che, considerando anche il ripasso e i giorni di riposo, dovevo studiare 30 pagine per 20 giorni, lasciando appunto qualche giorno libero per il ripasso finale e il riposo. Seguendo questo schema sapevo quanto dovevo fare tutti i giorni per raggiungere il risultato che mi ero proposto.

Questo, ci porta al secondo step che è allocare le cose negli spazi della giornata in cui siamo piu attenti vigili e produttivi. Di questo ho già ampiamente parlato nella puntata sulla produttività; non sto a ripetere tutte le cose che ho detto e che comunque trovi linkate qui sopra, ma, brevemente, la cosa più importante da tenere presente è che dobbiamo necessariamente dedicare alle attività che ci servono per raggiungere il nostro obiettivo il tempo, lo spazio e le energie necessarie per svolgere tutte le azioni che servono.

Ad esempio, se vuoi perdere quei famosi 10 kg, magari dovrai fare più esercizio, il che significa che, nell'arco della settimana, dovrai trovare qualche ora da dedicarci, e trovarle in un momento in cui hai maggiori probabilità di riuscire a dedicare queste ore.

Ecco, quindi, magari non fissarle dopo cena perché, molto probabilmente, potresti essere troppo stanco, quindi non ti eserciteresti, quindi sul lungo periodo non raggiungeresti il tuo obiettivo, quindi ti perderesti d'animo, quindi alla fine lasceresti perdere.

E qui arriviamo ad un punto molto importante che sono le abitudini: sono le azioni minime che dicevamo prima.

riprendiamo l'esempio dei 10 kg; dicevamo che dovremmo fare un po' di esercizio fisico, ma sicuramente l'esercizio fisico non basta e dovremmo modificare un po’ le nostre abitudini (guarda un po’) alimentari.

Diciamo che, per esempio, hai l'abitudine a mangiare dei piccoli dolci a fine pasto o durante la giornata: chissà, magari, sostituendo questi dolcetti con qualcosa di meno calorico, riusciresti a diminuire le calorie che assumi durante il giorno virgolo il che potrebbe essere Un'ulteriore piccolo passo verso il tuo obiettivo.

In questo caso virgola non parliamo di azioni grandi e importanti, come magari iscriversi in palestra, ma si tratta di modificare piccoli comportamenti che abbiamo tutti i giorni e che, se messi insieme, possono avere un effetto molto rilevante sul risultato finale.

E in effetti, se ci pensiamo, raggiungere un obiettivo si basa sì su azioni grandi e importanti, ma soprattutto si basa anche sulle piccole azioni quotidiane che ci possono far proseguire o meno nella direzione che noi avevamo deciso. spesso pensiamo che per raggiungere l’obiettivo dobbiamo fare queste grosse azioni ma tra una grossa azione e l’altra ci sono un milione di piccole azioni che facciamo senza pensarci perché sono abitudini: cose che facciamo cose che pensiamo cose che diciamo senza pensarci, perché sono parte di noi, perché sono parte delle nostre abitudini. E se questo milione di piccole abitudini avessero in realtà un effetto ancora maggiore delle grandi azioni? (metter un video su come cmabiare le abitudini?)

E poi, un po sulla scia delle azioni minime, c'è un'altro punto molto importante che è quello di scomporre tutte le azioni che dobbiamo intraprendere nelle loro parti più piccole. Quindi, non era l'esame da 600 pagine, ma erano le 30 pagine al giorno. Anche solo a guardarle, 30 pagine sono molto meno spaventose di 600.

Poi, certo, possiamo pianificare tutto quello che vogliamo virgola e lo dobbiamo fare nei dettagli, ma finché non usciamo dalla carta, o dall'APP (a seconda di quanto siamo tecnologici), non andremo da nessuna parte.

finché non usciamo dalla nostra testa e non ci sporchiamo le mani virgolo beh, purtroppo virgola non andremo da nessuna parte. Sarebbe un po come mettere il navigatore scegliere la destinazione, e poi non accendere nemmeno la macchina.

Come dice lo slogan della nike: “just do it”, che in italiano possiamo tradurre come “fallo e basta”.

Poi, naturalmente, in mezzo a tutti i nostri piani e progetti c'è la vita, con tutti i Casini gli impegni, i contrattempi e gli imprevisti che si porta dietro. Allora qui secondo me è importante aggiustare il tiro in corsa ed essere elastici con i nostri obiettivi. E anche per quello che dicevo che più che l'obiettivo è importante focalizzarci sul processo e sulle abitudini, perché una volta che quelli diventano punti fissi, l'effettivo raggiungimento dell' obiettivo si potrebbe magari spostare anche un po' più in là nel tempo, ma non sarebbe una cosa granché importante perché alla fine siamo sicuri che l'obiettivo lo raggiungeremo comunque, semplicemente perché abbiamo modificato i nostri processi.

E appunto, come dicevamo, e come diceva anche Forest gump “shit happens” e non possiamo purtroppo farci niente. Potrebbero capitare imprevisti o ostacoli che non avevamo considerato e che rallentano di brutto il nostro percorso. Come si dice “gli uomini fanno progetti e gli dei sorridono”.

Ed è in questo caso che io sono particolarmente elastico, nel momento in cui mi dico “vabbè oh, io ho fatto tutto quello che potevo fare di più non potevo proprio.” tra l'altro
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Author Elio Parodi
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