È stato definito “pittore maledetto” perché ha ritratto un’umanità sofferente che fa pensare al mondo degli emarginati. L’appellativo dato a Michelangelo Merisi da Caravaggio tuttavia non è poi così antico. Risale al XIX secolo, ed è ben inquadrabile nella cultura del tempo, ma non in quella del Seicento. Uno sguardo alla peste di Milano, nella seconda metà del Cinquecento, può aiutare a capire alcuni equivoci e ad apprezzare i capolavori dell’artista alcuni dei quali sono idealmente
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intrecciati con questa drammatica esperienza che gli portò via il padre e il nonno. All’influenza che hanno avuto questi eventi nelle opere del pittore è dedicato l’articolo di Giancarlo Pani S. I. dal titolo “La peste e Caravaggio” contenuto nel quaderno 4091 de La Civiltà Cattolica.