Il Parlamento ha approvato un leggero rafforzamento delle norme in materia di fallimento delle persone fisiche.
Nel corso degli ultimi 2 anni e mezzo, oltre 30.000 slovacchi hanno tratto vantaggio della bancarotta semplice e a basso costo, cancellando debiti per oltre 200 milioni di Euro. Le banche lamentano che circa un terzo di loro avrebbe potuto ripagare parte dei propri debiti. Ora, solo chi è a rischio della confisca dei beni per più di un anno potrà presentare l’istanza di fallimento. Allo stesso modo, ai curatori fallimentari sarà permesso di valutare i beni detenuti dai debitori.


l Ministero della Giustizia ha presentato una modifica del Codice Commerciale per cancellare tutte le aziende inattive dal Registro delle imprese.
Infatti, attualmente, circa un terzo delle 300.000 società iscritte nel registro sono inattive. Alle persone che hanno debiti per quanto concerne imposte e contributi, così come quelle che rischiano la confisca di beni, sarà vietato fondare una società, vendere e acquistare le quote sociali o essere nominato rappresentante legale. Già adesso un evasore fiscale non può costituire società. Tutte le comunicazioni con il Registro delle imprese saranno in forma elettronica.


La compagnia di assicurazione statale VšZP, così come la compagnia privata Dôvera, di proprietà di Penta, hanno registrato perdite alla fine di settembre
rispettivamente di €7.7 milioni e di €17.4 milioni. Mentre l’altro assicuratore privato, la Union, ha registrato €3.5 milioni di profitto. Le due compagnie in perdita ritengono a loro volta che il finanziamento ricevuto dal Ministero della Sanità non sia stato all'altezza delle esigenze. Infatti, nonostante i €90 milioni aggiuntivi stanziati dal Parlamento, gli operatori del settore ne chiedevano sessanta in più.


Secondo un’analisi di Erste Bank, la produzione del settore automotive tedesco crollerà a 4.7 milioni di auto nel 2019.
Un milione in meno rispetto alla produzione annuale del triennio 2015-2017, segnando il più basso livello dal 2009. La crisi del settore si traduce in un problema serio anche per i paesi dellʼEuropa centro-orientale che vedono il settore automotive come spina dorsale della loro economia. Infatti, in questa parte dellʼEuropa vengono prodotti 4 milioni di automobili allʼanno. Le case automobilistiche fanno soprattutto fatica ad affrontare il calo nella vendita di auto diesel. La domanda per auto ibride è in rapida crescita ma non bisogna dimenticare come molti potenziali compratori stiano ritardando l’acquisto di un auto in attesa di comprendere se le auto elettriche rappresenteranno davvero il trend dei prossimi anni.


LʼEuropa centro-orientale vuole porre fine al lavoro a basso costo che è il motore della crescita economica dell’area dal 1989 od oggi.
Il Primo Ministro polacco ha promesso di alzare lo stipendio minimo del 78% entro il 2023 portandolo a 933 Euro ossia pari al 60% dello stipendio medio. La Slovacchia, a sua volta, punta alla stessa percentuale, che sarebbe la più alta nei paesi più ricchi dell’OECD. Gli stipendi stanno crescendo rapidamente anche in Repubblica Ceca, dove la disoccupazione è attualmente al 2%. In Ungheria gli operai dell’Audi hanno recentemente ricevuto un aumento del 18% dei loro stipendi dopo un breve sciopero. La regione sta affrontando il problema della mancanza di lavoratori causata anche da bassi tassi di natalità e dall’alta emigrazione. Molte aziende iniziano ad aver difficoltà a pagare questi stipendi e stanno valutando di ridurre le proprie strutture, robotizzare le linee o in alcuni casi anche lasciare il paese.

Secondo i dati dell’Associazione Internazionale della Robotica, il numero di robot presenti nelle aziende industriali slovacche è aumentato dai 135 robot per 10.000 lavoratori nel 2016 a 165 robot nel 2018. La Slovacchia è tra i primi 20 paesi del mondo in questa classifica ed il numero di robot supera la media europea. Tuttavia, il dato tedesco è due volte più alto rispetto alla Slovacchia. Il settore automotive è tra quelli che utilizzano di più i robot, ad esempio per la verniciatura e la saldatura. Potenzialmente anche il settore alimentare potrebbe beneficiare di questo progresso tecnologico.

Con il mercato del lavoro slovacco sempre più caratterizzato da lavoratori stranieri (30% in più rispetto a due anni fa), l’efficienza della macchina burocratica per le domande di residenza è diventata una prerogativa dello Stato. Dopo aver già ampliato la sede della polizia per stranieri ed aver creato il sistema di prenotazione per le domande online, il capo della polizia di frontiera e per gli stranieri ha la creazione di un sistema di compilazione online della domanda di residenza, eliminando la compilazione manuale da parte degli agenti nell’ufficio di registrazione. Si spera che questa innovazione aiuti a ridurre i tempi della pratiche burocratiche.

Scarsa offerta nel settore immobiliare e bassi tassi di interesse sui mutui. Un mix esplosivo che sta facendo impennare il costo medio delle abitazioni in Slovacchia del 7.7% rispetto al 2018. A riportarlo è l’Unione immobiliare slovacca, mostrando come i prezzi per metro quadro siano aumentati da €1,671 a €1,800 e non diano segni di rallentamento. In tutto ciò è bene ricordare come la stessa Banca Nazionale slovacca, recependo le indicazioni del Comitato Europeo per il Rischio Sistemico, abbia posto dei limiti all’erogazione di mutui.