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Secondo te perché hanno i tatuaggi ben 7 milioni d'italiani?

Secondo te perché hanno i tatuaggi ben 7 milioni d'italiani?
Feb 19, 2020 · 6m 1s

TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6025 SECONDO TE PERCHE' HANNO I TATUAGGI BEN 7 MILIONI D'ITALIANI? L'Ansa ha dato questa notizia: "Nel nostro Paese sono circa 7 milioni le persone tatuate, ovvero il...

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TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6025

SECONDO TE PERCHE' HANNO I TATUAGGI BEN 7 MILIONI D'ITALIANI?
L'Ansa ha dato questa notizia: "Nel nostro Paese sono circa 7 milioni le persone tatuate, ovvero il 12,8% della popolazione". [...]
Alcuni anni fa un'attrice di film pornografici, legittimamente sposata, disse in un'intervista di non sentirsi fedifraga. Ebbe il coraggio di affermare di non aver mai tradito il marito, perché tradire richiederebbe l'intenzione, e lei altro non faceva che "prestare" il proprio corpo.
Parole strane, ma non troppo se si considera la mentalità dominante. Facciamo questo esempio: immaginiamo di chiedere al cosiddetto "uomo della strada" se eventualmente un intellettuale facesse bene a "prostituire" la propria intelligenza per il potere. Con ogni probabilità la risposta che si avrebbe sarebbe negativa: "No, l'intelligenza non si può vendere". Ma se allo stesso "uomo della strada" si chiedesse se una bell'attrice potesse utilizzare il proprio corpo per avere successo, la risposta sarebbe di altro tipo: "E perché no? Se ha un bel corpo...". Insomma, la mente no, il corpo sì.

MATERIALISMO E SPIRITUALISMO
In queste possibili risposte si cela l'essenza dei nostri tempi; che non sono di materialismo - o perlomeno di solo materialismo - ma anche di evidente spiritualismo. Spiritualismo vuol dire dare valore solo allo spirito; cioè, nel caso nostro, solo alla mente, al pensiero.
Ebbene, oggi si è convinti che la mente non si debba mai prostituire, mentre il corpo sì. Ciò significa che mentre la mente e il pensiero vengono ritenuti elementi costitutivi della persona, il corpo no. Questo sarebbe solo un optional, ma non parte integrante della persona.
Ma se è così, come la mettiamo con il materialismo che pure in tanti considerano come il male dei nostri giorni?
Rispondiamo: il materialismo c'è perché c'è lo spiritualismo e viceversa. Materialismo e spiritualismo sono sì molto diversi, ma hanno in comune tanto l'origine quanto gli esiti; come due ellissi che si toccano all'origine e si ricongiungono alla fine. Dire: esiste solo la materia e lo spirito è un'illusione; o il contrario: esiste solo spirito e ad essere un'illusione è la materia, significa dire che la realtà è una nel suo essere e nella sua causa. Si può porre l'accento sulla materia o sullo spirito, ma il fondamento del discorso non cambia.
Questi due "gemelli siamesi" della cultura contemporanea (il materialismo e lo spiritualismo) hanno originato due atteggiamenti di costume diametralmente diversi, ma oggi entrambi dominanti: la corpolatria e la corpofobia.

CORPOLATRIA E CORPOFOBIA
Il primo (la corpolatria) è la diffusa fissazione per il proprio corpo. E' la nuova "liturgia" fatta di palestre, saune, lifting... per non parlare dei tanti tentativi patetici per non invecchiare. Ma non solo la "fissazione" per il proprio corpo, anche la strumentalizzazione di esso per un piacere innalzato ad un unico criterio di vita.
Il secondo, cioè la corpofobia, è invece il tentativo, misterioso perché incomprensibile, di ingegnarsi per rendere quanto più brutto il proprio corpo. Renderlo brutto fino ad esprimerlo in chiave quasi orrida: il piercing e la tatuomania. Anelli al naso e alle labbra da far invidia al più antico masai. Usanze tribali con cui "vestire" la propria identità, in una prospettiva non di esaltazione, bensì di dissolvimento dell'identità. Così come il mondo precristiano imponeva. [...]
È la morte dell'ego: la pretesa gnostica in cui limite e differenza sono costrette a sparire. In cui l'uomo non potendo darsi quell'onnipotenza che non ha (il fallimento della pretesa moderna) si rivolge alla dissoluzione come unica possibilità di non riconoscere la sconfitta.
Come la regina cattiva della favola di Biancaneve: per non sentirsi dire che qualcun'altra era diventata la più bella del reame, distrugge lo specchio invece di accettare l'evidenza della realtà.

Nota di BastaBugie: Posso farmi un tatuaggio? Domanda con risposte a volte contrastanti e dei no categorici. Non sarebbe bello approfondire tale argomento e magari trovare una giusta risposta? Padre Mike a te l'onore!
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Author BastaBugie
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