Il contratto: questo sconosciuto.

Quando si parla di contratto ci viene un po' di orticaria. Non capita anche a voi? Oggi ho voluto parlarne con Martina Lasagna, avvocato a Genova, che ho conosciuto virtualmente su Instagram e mi ha colpito per la semplicità del suo linguaggio.

Per noi freelance il contratto rappresenta la prima forma di tutela che regola il rapporto tra freelance e committente e può davvero essere un valido aiuto per lavorare meglio insieme. Qui stabiliamo quali saranno i binari su cui si svilupperà il rapporto, soprattutto quando dura nel tempo.

Il contratto è anche uno strumento di branding. Martina si riferisce a un modo più professionale e completo di presentarsi al committente, perché dimostra una maggiore organizzazione e definizione del proprio workflow.

Si colloca, temporalmente, dopo che è stato accettato il preventivo e dovrà essere siglato dalle parti. Il contratto permette di avere consapevolezza di ciò che si sta proponendo al cliente. Per questo è importante anticiparlo e rileggerlo insieme per comprendere al meglio criticità e clausole che possono alleggerire il rapporto.

Una sorta di promessa scritta nelle cui parti freelance e committente si riconoscono un valore per lavorare bene insieme.

A seconda della professione del freelance ci sono punti più o meno insidiosi. Non possono mancare
- l'individuazione corretta delle parti responsabili
- la definizione oggetto dell'attività (es. numero di scatti post prodotti per il fotografo)
- esoneri da responsabilità per fattori che non dipendono dal nostro agire (es. materiali che non arrivano dal cliente).

Quando c'è l'accordo, c'è la regola per trovare soluzioni efficaci.
Per tutto il resto, c'è Martina Lasagna.

Vi invito all'ascolto e, se avete dubbi o domande, a farle nei commenti.

Trovate Martina sui social, su Instagram e LinkedIn, oppure sul suo sito https://studiolegalelasagna.com/