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Latte e dintorni

Latte e dintorni
Mar 6, 2021 · 4m 3s

Latte e dintorni Sull'allattamento abbiamo detto e letto di tutto. Tutto e il contrario di tutto, a dir la verità. Allattamento a richiesta, allattamento ad orari fissi, allattamento al seno...

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Latte e dintorni

Sull'allattamento abbiamo detto e letto di tutto. Tutto e il contrario di tutto, a dir la verità. Allattamento a richiesta, allattamento ad orari fissi, allattamento al seno a tutti i costi, sempre e comunque. Oppure no, in fin dei conti se la mamma non vuole, latte artificiale e via, non è un problema. Beh è vero che sull’allattamento gira uno scenario dalle tinte pastello e arcobaleno che raramente corrisponde al vero: basta aprire un qualunque libro o manuale su mamme e bambini per leggere frasi tipo “la mamma attacca il bambino e non sente nessun dolore”, oppure che allattare è qualcosa di assolutamente naturale. Personalmente amo allattare al seno, ma le cose – seppur con due esperienze alle spalle e una terza in corso – hanno sempre richiesto mooolta pazienza per le prime settimane, in particolare nel fronteggiare cambiamenti fisici non banali (leggi: montata lattea e quel che ne consegue) o eventi dolorosi tipo ragadi o ingorghi, oltre al fatto di trovarsi spesso nei pressi di molti dubbi sulla quantità effettiva di latte presa dal neonato e sulle domande sulla sua crescita reale.

Insomma, diciamo la verità, capita molto raramente che l’allattamento parta senza problemi. Sì, perché attaccare il bambino subito dopo il parto, passata la scarica di adrenalina dell’immediato dopoparto, spesso è faticoso, nessuno ti dice che il neonato ha un corpicino che va tutto sostenuto, ma non per la testa, guai, diciamo all'altezza del collo, delle scapole e intanto bisogna controllare la posizione dell'attacco, che il piccolo o la piccola aprano bene la bocca (anche questa operazione che ha quasi del magico, per una neomamma) e contemporaneamente fare i conti con il sentirsi inesperti eppure del tutto responsabili di fronte a questa personcina.
Ma al di là delle ragadi, dei primi dolori, delle irritazioni, delle magliette bagnate di latte e dei problemi che in qualche modo riguardano un po' tutte le mamme, almeno nei primi tempi, e aldilà addirittura della scelta di allattare al seno o con il latte in formula, il punto, a dir la verità – e forse lo capisco appieno solo adesso, alla mia terza maternità - con un neonato per le mani è il sentirsi così in vista come mamme e come genitori, così in primo piano nella sua crescita e nel suo sviluppo. Osservare giorno dopo giorno che effettivamente questo piccoletto o piccoletta prende proprio forma fisicamente, e in qualche modo prova piacere nel nutrirsi, nell'essere accudito, nel dipendere così tanto dai suoi genitori.

Come dicevo, nel mio caso sto allattando al seno per la terza volta, non senza qualche difficoltà iniziale, ma parlavo qualche giorno fa con un'amica, anche lei neomamma, alla prima esperienza. Appena tornata a casa dall'ospedale ha deciso di mollare e di passare serenamente all’allattamento in formula. Le ho detto – credendoci – che in realtà va benissimo anche il latte in formula, che prima o poi ci arrivano quasi tutti i bambini e le bambine.
E ho pensato che molto più del latte materno o in polvere hanno peso altri tipi di nutrimento, cibi più intimi, interiori, profondi in qualche modo. Un tipo di nutrimento che siamo e saremo chiamati ad offrire ai nostri figli tutti i giorni, anche quando saranno grandi, addirittura quando saranno adulti e ovviamente avranno altro a cui pensare e la loro infanzia sarà un bel ricordo stampato su qualche fotografica. Un nutrimento più dell'anima insomma: oltre al latte, già da neonati, sento che diventa importante offrire continuamente modalità positive di dialogo e interazione, crescendo l’offrire modelli ai quali ispirarsi oppure no, esempi di comportamenti da evitare oppure sui quali riflettere, idee di belle cose da leggere, cose belle da ascoltare, posti da vedere, opere d'arte cose con le quali divertirsi o stupirsi.

Insomma, in un certo senso l'allattamento è solo il primo di una serie di nutrimenti parimenti importanti: per quanto rappresenti una formidabile esperienza di intimità tra due persone, è il cibo che con tutta evidenza verrà dimenticato prima degli altri. Converrà pensare presto a tutto il resto del menù.
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Author Agnese Fedeli
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