IL CAMMINO DELLE PAROLE - Leo Tenneriello -
Il primo viaggio che noi facciamo è quello con le parole e quindi partiamo dalle parole e partiamo con le parole.
Per questo mi piace leggere perché le parole camminano dentro e fuori di me.
Mi piace sentire quel formicolio, quel fiume di lettere che attraversano la mia mente e il mio cuore e creano qualcosa che prima non c'era.
Le parole, in un certo senso, liberano l'anima e sono un mezzo per riprendermi il corpo, mi donano libertà. Più ne ho e più mi muovo.
Leggere è un cammino, una tensione, un pensiero in movimento, la metamorfosi costante della mente.
È un invito al confronto, al bisogno di vita.
Mi piace pensarmi come un soggetto pensante.
Mi piace pensarmi con i libri in mano, libero da "maestri", libero da mesti attivisti che amano la morte e propongono che la vita funzioni come un cadavere vivo e maleodorante.
Mi piace pensarmi in cammino, con i libri in mano e nella testa, in compagnia di grandi e piccoli scrittori per testimoniare l'amore per la vita viva e terrena.
Mi piace immaginarmi con i libri in mano, in cammino, all'aperto perché le parole non mi restino dentro, ma viaggino come piume felici, senza una meta e segnalatrici di senso.
Parole in cammino nel cammino delle parole.
Mi piace la grande letteratura.
La letteratura è girovaga, non è mai sedentaria, sa che la vita non basta e se la va a cercare sempre altrove.
La letteratura è una viandante che attraverso il suo cammino conosce il mondo e il cuore delle persone.
La letteratura non è istruzione, è conoscenza.
La letteratura non è iper-informazione.
L'iper-informazione inibisce l'azione, la conoscenza invita ad agire.
C'è differenza fra lettura e letteratura, fra informazione e conoscenza.
È tutto così digitale e veloce, i libri, invece, reclamano lentezza e gusto per le parole.
I libri buoni danno e hanno profondità, sanno coltivare i ricordi.
I libri buoni ci allenano al pensiero critico.
La letteratura è una ficcanaso, guarda dove gli altri vedono o non vedono per nulla.
Intuisce e capisce prima degli altri e mette sul chi va là, perché la letteratura, la grande letteratura sa guardare avanti.
La letteratura è per gente raffinata perché la letteratura è raffinata, sa leggere fra le righe.
In un mondo, interiore ed esteriore, complesso come il nostro, se si vuole abitarlo e capirlo al meglio, non si può non coltivare il proprio essere raffinati.
Quindi, libri in mano, inizia il cammino delle parole
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