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Tornati dalle vacanze?
Oggi è il 1° settembre, per me è un po’ come fosse l’inizio dell’anno.
Dopo la pausa estiva ricomincia tutto, lavoro, scuola, sport, formazione, incontri…e via con la centrifuga dell’agenda.

NO, la puntata di oggi non è dedicata alla gestione del tempo.

Il mio sguardo e approfondimento di oggi è rivolto ai ragazzi che in questa centrifuga proprio non ci stanno, e che quest’anno a scuola non tornano, perché l’anno lasciata precocemente senza neppure terminare il percorso di studi, come del resto hanno fatto anche con il calcio, la danza o qualunque altra attività sportiva o corso ludico-creativo.

Sono i ragazzi hikikomori, i giovani che non escono di casa.

E’ un fenomeno molto diffuso in Giappone, ma che anche in Italia sta raggiungendo stime preoccupanti:
2,5 milioni di ragazzi se si considerano oltre agli adolescenti anche i giovanissimi (fino ai 25 anni), che oltre a non studiare non lavorano, non cercano lavoro e non si dedicano ad alcuna attività “costruttiva”.

Ma cosa porta un ragazzo ad allontanarsi dai suoi coetanei, a lasciare la scuola, a ritirarsi in casa, a chiudere i legami con il mondo esterno? Quali sono i primi segnali che devono metterci in allarme? Cosa possiamo fare e cosa non dobbiamo fare noi adulti?

Ho posto queste domande a Matteo Lancini, psicologo, psicoterapeuta e presidente della fondazione Minotauro di Milano e autore del libro “Il ritiro sociale negli adoscenti. La solitudine di una generazione iperconnessa”.

Ho scoperto che gli hikikomori non sono pigri, ma quello che li trattiene in casa è
malessere profondo,
❗️ la fragilità difronte ai primi fallimenti,
❗️ la fatica di vivere in un contesto che sentono troppo competitivo,
❗️ il confronto con i coetanei è troppo duro (non si sentono all’altezza delle aspettative).

E internet? Beh, pare che più che causa della reclusione possa essere un modo per aiutarli a uscire. Come?

Ascolta 🎙l’intervista a Matteo Lancini sui ragazzi hikikomori.

Se ti fa piacere, lasciami un commento o raccontami la tua esperienza.

ciao e a presto
Tiziana
Tornati dalle vacanze? Oggi è il 1° settembre, per me è un po’ come fosse l’inizio dell’anno. Dopo la pausa estiva ricomincia tutto, lavoro, scuola, sport, formazione, incontri…e via con la centrifuga dell’agenda. NO, la puntata di oggi non è dedicata alla gestione del tempo. Il mio sguardo e approfondimento di oggi è rivolto ai ragazzi che in questa centrifuga proprio non ci stanno, e che quest’anno a scuola non tornano, perché l’anno lasciata precocemente senza neppure terminare il percorso di studi, come del resto hanno fatto anche con il calcio, la danza o qualunque altra attività sportiva o corso ludico-creativo. Sono i ragazzi hikikomori, i giovani che non escono di casa. E’ un fenomeno molto diffuso in Giappone, ma che anche in Italia sta raggiungendo stime preoccupanti: 2,5 milioni di ragazzi se si considerano oltre agli adolescenti anche i giovanissimi (fino ai 25 anni), che oltre a non studiare non lavorano, non cercano lavoro e non si dedicano ad alcuna attività “costruttiva”. Ma cosa porta un ragazzo ad allontanarsi dai suoi coetanei, a lasciare la scuola, a ritirarsi in casa, a chiudere i legami con il mondo esterno? Quali sono i primi segnali che devono metterci in allarme? Cosa possiamo fare e cosa non dobbiamo fare noi adulti? Ho posto queste domande a Matteo Lancini, psicologo, psicoterapeuta e presidente della fondazione Minotauro di Milano e autore del libro “Il ritiro sociale negli adoscenti. La solitudine di una generazione iperconnessa”. Ho scoperto che gli hikikomori non sono pigri, ma quello che li trattiene in casa è malessere profondo, ❗️ la fragilità difronte ai primi fallimenti, ❗️ la fatica di vivere in un contesto che sentono troppo competitivo, ❗️ il confronto con i coetanei è troppo duro (non si sentono all’altezza delle aspettative). E internet? Beh, pare che più che causa della reclusione possa essere un modo per aiutarli a uscire. Come? Ascolta 🎙l’intervista a Matteo Lancini sui ragazzi hikikomori. Se ti fa piacere, lasciami un commento o raccontami la tua esperienza. ciao e a presto Tiziana read more read less

4 years ago #benesseredigitale, #digitalepernoi, #faigirarelavoce, #unadnoi