Parole in viaggio - puntata #18

Aug 5, 2019 · 7m 43s
Parole in viaggio - puntata #18
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Buonasera a tutti e bentornati sulle frequenze di Parole in viaggio, la trasmissione che prova a ritrovare il significato di alcune parole che ogni giorno usiamo. In questo periodo di...

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Buonasera a tutti e bentornati sulle frequenze di Parole in viaggio, la trasmissione che prova a ritrovare il significato di alcune parole che ogni giorno usiamo.
In questo periodo di riflessione ho passato un po’ di tempo ad osservare le persone, come corrono, come parlano, come cambiano, come di fronte ad una sollecitazione si agitano facilmente e non tollerano quasi più niente. Già, il livello di tolleranza è veramente basso, molto ridotto, o forse è meglio dire che tra tutte le caratteristiche dell’essere umano la capacità di adattarsi potrebbe giocare brutti scherzi, nel bene e nel male.

IL GRIDO
E voi che pretendete che tutto vi sia dovuto
con la scusa infantile che nessuno mi ha mai capito

In questo caso, focalizziamo l’attenzione sull’adattamento negativo, cioè sulla presunzione che ogni avvenimento dovrebbe avvenire in funzione solo ed esclusivamente di noi stessi. Se un treno arriva in ritardo ce la prendiamo con l’intera società ferroviaria, se al bar ci portano il caffè senza la bustina dello zucchero ci vien quasi da boicottare il bar stesso, se la macchina davanti a noi non parte immediatamente al verde del semaforo non esitiamo a far sentire la nostra premura col clacson… e gli esempi potrebbero essere migliaia e migliaia… di sicuro ogni giorno ci capitano decine di episodi che mettono alla prova la nostra tolleranza. Perchè tollerare raccoglie nella sua essenza un segreto che in parte spiega la nostra fatica a tollerare. Infatti tollerare deriva dal latino tolere che significa sollevare e quindi anche sopportare; entrambe le traduzioni però fanno riferimento ad un peso, cioè lo sforzo che siamo chiamati a fare, l’energia necessaria per alzare un peso, una cosa che dal nostro punto di vista è appunto pesante. Riconoscere un peso e utilizzare la nostra energia per sollevarlo, riconoscere che una cosa, un comportamento, un evento è per noi un peso. Di conseguenza sollevare il peso diventa sopportazione del peso, diventa una fatica, perchè in fin dei conti resta comunque un peso.


Ad esempio, cosa si intende quando si parla di tolleranza delle religioni diverse dalla nostra? è sottintesa la fatica che dobbiamo sostenere per riconoscere l’esistenza di un altra fede, di persone che credono ad altre divinità. Tollerare le religioni significa riconoscere il peso. Non è facile liberarsi di questo peso, finchè tolleriamo significa che con fatica sopportiamo e solleviamo questo peso.
il peso rimane peso fino a quando non cominceremo ad accogliere quel peso: cosa cambia? una piccola particella contenuta nella parola accogliere, perchè i latini credevano profondamente ai dettagli. Accogliere come cum legere, cioè raccogliere insieme; si tratta sempre di uno sforzo, di alzare un peso, però lo si fa insieme, cioè ci si mette in gioco in prima persona; inoltre la particella a, posta all’inizio ricorda il fine, lo scopo, cioè in altre parole siamo chiama ti non solo a sollevare insieme il peso, ma farlo con l’intenzione, con la consapevolezza dell’azione, del sentirsi parte attiva, il peso diventa parte di noi, perde la sua identificazione esterna da noi per diventare parte della nostra vita. Accogliere diventa quindi l’opposto di tollerare, non serve più quella fatica ingiustificata a sopportare un peso, perchè il peso fa parte di noi, diventa una normale azione da svolgere senza fatica.

IL PESO DEL CORAGGIO
Che ognuno ha la sua parte in questa grande scena
Ognuno ha i suoi diritti
Ognuno ha la sua schiena
Per sopportare il peso di ogni scelta
Il peso di ogni passo
Il peso del coraggio

Certo, non è poi così facile in ogni momento passare da un piano di tolleranza a quello di accoglienza, di accettazione dell’evento, della persona, della difficoltà. Quello che ci vien chiesto è il cambio di osservazione, cambiare il punto di vista, da dove noi guardiamo. Infatti, proprio il guardare fa parte della terza parola di oggi, Rispetto. Rispetto come re spicere , un semplice sguardo che però è chiamato a fare un movimento. Infatti, solitamente noi guardiamo davanti a noi, per natura abbiamo uno sguardo frontale, controlliamo ciò che succede di fronte ai nostri occhi. La chiave di tutto invece sta proprio nello spostamento dello sguardo, da una direzione frontale verso uno sguardo dietro a noi. Si torna sempre al concetto di fatica, quello sforzo necessario per rivolgere lo sguardo in una direzione non naturale, però al tempo stesso questo sforzo ci permette di vedere le cose da un’altra angolatura e soprattutto dimostrare all’altro che siamo disposti a cambiare.
La tolleranza è la semplice fatica per sopportare un peso; portare rispetto verso qualcuno o qualcosa significa invece accettare un punto di vista diverso da quello che naturalmente rivolgo in avanti. Anche perchè come cantano Elisa e De Gregori “Più di una volta sei andato avanti dritto dritto sparato contro un muro Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno”

L’accoglienza del diverso, delle nostre paure, inizia proprio da qui, da un piccolo sforzo per girarci, per vedere come gli altri guardano, sparirà ogni peso, perchè nell’accoglienza il peso lo portiamo insieme.
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Author Parole in Viaggio
Organization Parole in Viaggio
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