Settings
Light Theme
Dark Theme

Parole in viaggio - puntata #9

Parole in viaggio - puntata #9
Mar 14, 2016 · 8m 31s

Di nuovo collegati con le frequenze di Parole in viaggio... oggi tocca a tolleranza e amicizia... buon ascolto Buonasera a tutti i nostri ascoltatori e bentornati sulle frequenze di Parole...

show more
Di nuovo collegati con le frequenze di Parole in viaggio... oggi tocca a tolleranza e amicizia... buon ascolto

Buonasera a tutti i nostri ascoltatori e bentornati sulle frequenze di Parole in viaggio. Sono giorni purtroppo in cui le notizie principali si concentrano ancora una volta sulle rotte dei migranti. La notizia di per sè non porta nulla di nuovo, nel senso che nessuna istituzione finora ha trovato un sistema adeguato per far fronte alla continua emergenza dei profughi. Cambiano solo i luoghi di sbarco, le mete scelte per entrare nell’Unione Europea, dai mari del sud ai nuovi confini verso l’est. E se tutto questo non ha cambiato il senso del migrare, è altrettanto vero che non è cambiato l’atteggiamento di accoglienza verso l’altro. I giornali ma anche parte della politica stessa sottolineano come sia sempre più necessaria una forma di tolleranza di fronte a questo fenomeno migratorio. Tolleranza nel senso proprio di accettazione dell’altro. E forse un’interpretazione di tale fenomeno è nascosta proprio nell’uso di questa parola, tolleranza. Tolleranza ha un suo significato ben specifico, deriva dal latino tollere nel senso di sostenere, tenere sollevato, sopportare. è chiaro che il riferimento va subito al peso, a qualcosa di pesante che per far sì che non cada, va sostenuto, non va lasciato andare, va proprio tenuto su. è una delicatissima sottigliezza, ma se ci pensiamo bene è proprio vero: tollerare non è un’azione semplice, anzi piuttosto è evidente che si porta un peso ma ci si sente quasi obbligati a farlo. Manca cioè l’aspetto spontaneo nell’azione. Può essere la legge, può essere l’etica, qualunque cosa sia noi non sentiamo una spinta da dentro a sollevare questo peso ma sentiamo piuttosto questo peso schiacciarci e ci chiediamo in continuazione perchè dobbiamo portarlo. Un altro esempio può essere la tolleranza religiosa, essere costretti a sapere che ci sono altre religioni, o la tolleranza dei vicini o di qualsiasi altra categoria di persone. Tolleranza come sopportazione di un peso che non desideriamo portarlo con gioia. e come afferma Marracash Quanto puoi ingoiarne ancora di peso?
Come ogni cosa, l’imposizione da una parte o la libertà dall’altra sono le chiavi di successo nella relazione con l’altro: obbligare qualcuno a fare un’azione condizionerà per forza di cose l’azione stessa.
E come si può a rendere più spontaneo un gesto? diciamo che quando alla base c’è un’amicizia tutto diventa più facile. Ma cos’ha di così straordinario questa amicizia? Non esiste certo un momento preciso in cui è stata creata, l’amicizia fa parte della natura dell’essere umano. Empedocle nel mondo greco la chiama filìa (φιλία) e nei suoi racconti la definisce come quella forza in grado di unire i 4 elementi, aria acqua terra e fuoco, come una forza cosmica, quasi divina che li lega tra loro. Una forza invisibile agli occhi e in grado di unire due persone, senza dover ricorrere all’obbligo o alla costrizione. La sua energia travolgente sorge proprio grazie alla spontaneità, alla naturalezza con cui una persona sente un’attrazione verso l’altro. Non a caso la radice della parola amicizia riprende esattamente la radice di amore, come per ricordare che l’origine dei due sentimenti è uguale. Amicizia come derivato di amore o forse amore come espressione di amicizia. Perchè alla fine nel momento in cui si vive basandosi sull’amore, l’amicizia altro non è che la forma pura dell’amore, una forma incondizionata, libera, che sa rigenerare l’essere umano.
L’amicizia diventa insieme alla sua naturalezza la soluzione per affrontare al meglio il tema della tolleranza, del peso che ci schiaccia quando ci sentiamo obbligati. Per non sentire il peso basta solo vedere l’altro come uomo prima che come possibile problema. E più che vedere l’altro sarebbe meglio iniziare ad osservare l’altro, osservare nel suo significato originale… ma questo lo scopriremo nella prossima puntata.
Prima di salutarci, vi dedico pochi versi di un noto poeta libanese:
"Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E' il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
E' la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché nella rugiada delle piccole cose
il cuore ritrova il suo mattino e si ristora"
Da parole in viaggio è tutto, grazie per l’ascolto e buona serata!
show less
Information
Author Parole in Viaggio
Website -
Tags

Looks like you don't have any active episode

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Current

Looks like you don't have any episodes in your queue

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Next Up

Episode Cover Episode Cover

It's so quiet here...

Time to discover new episodes!

Discover
Your Library
Search