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Parole in viaggio - puntata #16

Parole in viaggio - puntata #16
Oct 6, 2017 · 7m 22s

Bentornati sulle frequenze di Parole in Viaggio. L’abbiamo appena ascoltato dalla voce di Emiliano Merlin “è un tempo perfetto per vivere da idioti”. Il cantautore veronese con poche parole è...

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Bentornati sulle frequenze di Parole in Viaggio. L’abbiamo appena ascoltato dalla voce di Emiliano Merlin “è un tempo perfetto per vivere da idioti”. Il cantautore veronese con poche parole è riuscito a condensare il significato che il concetto di idiota dovrebbe riprendersi. Siamo tutti soliti usare questa parola nella sua inclinazione offensiva e quasi sempre è abbinata all’uso del verbo essere: sei un idiota! E all’udire una tale affermazione, pochi riuscirebbero a immaginare un intento non offensivo; non ci sono molte interpretazioni di fronte a queste tre parole: sei un idiota. “Sei” connota definitivamente uno stato della realtà, il tuo modo di essere, “sei” nel senso che fa proprio parte del tuo modo di vivere. L’articolo indeterminativo “un” ti ricorda che non sei da solo in questo mondo, o meglio ancora che non sei l’unico a detenere tale qualità, fai parte di un gruppo allargato. E infine “idiota” esprime la tua vocazione, il modo che hai scelto per interagire con la realtà, con la collettività, con la res publica. Perchè, se andiamo ad analizzare l’etimologia di idiota scopriamo che già i latini la usavano con un’accezione negativa, ma la sua origine risale al greco “idiotes”, ovvero l’uomo privato. Privato nel senso che non interagisce con la sfera pubblica, con tutto ciò che riguarda la società, il bene per la collettività. L’uomo inesperto, che non aveva le qualità per affrontare la vita politica, l’autentica polis intendo, quell’uomo veniva etichettato come incapace, come idiota appunto. Ma la linea di demarcazione tra il bene privato e il bene pubblico è ben diversa da ciò che invece intendiamo oggi per idiota, ovvero la persona che rivela stupidità o incompetenza. L’accezione che oggi noi usiamo del termine idiota si è allontanato dal suo significato originale: non siamo più di fronte a colui che non è portato a gestire incarichi pubblici e che di conseguenza preferisce l’idios, la sfera privata. Oggi idiota definisce in modo chiaro il comportamento, la concezione di stupidità, i parametri per essere accettato come normale o bollato come diverso.
E la parola normale nasconde un altro piccolo segreto: siamo soliti pensare a ciò che fanno tutti, normale come indice di confronto tra ciò che è lecito fare perchè la maggior parte di noi fa e ciò che invece non è lecito fare e che è tipico dei pochi, dei diversi, degli anormali. Ma chi tra noi è pronto ad accogliere la norma? La norma in latino si riferisce alla squadra, allo strumento utilizzato dai manovali per costruire muri perpendicolari. La norma in principio è un attrezzo che funziona per posizionare due lati in modo perpendicolare tra loro, formando un angolo retto. Stiamo parlando di uno strumento pensato dall’uomo per realizzare creazioni che in natura raramente esistono: non mi è ancora capitato di incontrare oggetti naturali che seguono fedelmente un andamento perpendicolare tra di loro. I rami seguono il vento, la roccia si inclina, la stessa terra non è una superficie piatta. E’ come se la natura ci volesse raccontare che alcune regole non le ha imposte lei, alcune scelte sono completamente un prodotto della fantasia umana. La norma, la squadra perpendicolare, non è un elemento comune in natura; eppure l’essere umano ha deciso di assegnare un valore notevole, perché dalla norma, da ciò che crea andamenti retti nasce la rettitudine, l’ordinarietà delle cose e delle persone. Da un concetto inesistente in natura l’uomo ha creato uno dei presupposti per l’evoluzione della sua specie. Normale oggi è chi segue ciò che i più fanno, anormale o diverso è chi invece non segue la retta via, chi esce dall’ordinarietà, chi inclina leggermente la propria vita verso altre aspirazioni, verso comportamenti che non sono ben visti. Ma se proviamo a guardare la situazione con uno sguardo più attento, normale oggi è chi non partecipa attivamente alla vita pubblica, al bene comune, al bene degli altri perchè tende preferire l’ambito privato, preferisce stare a casa, preferisce commentare gli eventi comodamente dal suo divano, non è partigiano, nel senso che non prende una parte, delega altri a operare per lui. In altre parole oggi è normale chi dedica la propria vita al privato, se gli antichi greci potessero postare un loro commento sui nostri social, sicuramente sarebbe scritto così “oggi è normale essere idioti”


in ordine di esecuzione abbiamo ascoltato
Il demone meridiano di Unorsominore
NOrmalità di Bocchimpani
quando è moda è moda di Gaber
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