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Omelia di mons. Roberto Repole alla Messa della Veglia di Pasqua - Cattedrale di Torino, 8 aprile 2023

Omelia di mons. Roberto Repole alla Messa della Veglia di Pasqua - Cattedrale di Torino, 8 aprile 2023
Apr 8, 2023 · 9m 41s

Omelia di mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, alla Messa della Veglia di Pasqua - Cattedrale di Torino, 8 aprile 2023 [AUDIO con lieve difetto iniziale]...

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Omelia di mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, alla Messa della Veglia di Pasqua - Cattedrale di Torino, 8 aprile 2023

[AUDIO con lieve difetto iniziale]

RIFERIMENTI BIBLICI:
Prima lettura: Gn 1,1-2,2- Salmo resp.: Salmo 103 (104)
Seconda lettura: Gn 22,1-18 - Salmo resp.: Salmo 15 (16)
Terza lettura: Es 14,15-15,1- Salmo resp.: Es 15, 1-6.17-18
Quarta lettura: Is 54,5-14 - Salmo resp.: Sal 29 (30)
Quinta lettura: Is 55,1-11- Salmo resp.: Is 12, 2-6
Sesta lettura: Bar 3, 9-15.32-4,4 - Salmo resp.: Sal 18 (19)
Settima lettura: Ez 36,16-17a.18-28- Salmo resp.: Salmi 41-42
Vangelo: Mt 28,1-10
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Comments
F

Federica

1 year ago

"La terra trema perchè non è capace di inghiottire il corpo di Gesù, di farne l'ennesimo cadavere della storia. Al conto dei morti della storia ne manca Uno. E qualcosa di analogo capita alle guardie. Neanche loro, con la loro paura, con la loro vigilanza, con la loro menzogna, sono capaci di distruggere la potenza e la forza della risurrezione di di Cristo. Non ci riescono. Quella notizia corre e correrà nella storia. E nessun artificio come quello delle guardie, creato dalla cultura degli uomini, sarà capace di annientare la buona notizia della risurrezione di Cristo. E per questo è ancora possibile anche oggi, anche stanotte, dare credito alla parola dell'angelo: "Non abbiate paura". Non abbiate paura. Non abbiate paura perchè la morte è a tempo. La solitudine, la malattia e tutte le grandi morti del nostro tempo sono a termine, hanno una fine. Cristo è risorto e noi risorgiamo con Lui. ...". Così il nostro Arcivescovo Roberto ci partecipa, con la certezza appassionata che scaturisce da una fede profonda, quell'unica vera novità della storia dell'umanità, che il Vangelo ci racconta: la risurrezione di Cristo. Grazie di cuore, don Roberto! Gesù scende agli inferi, ma non per restarci. Scende agli inferi per liberare tutti coloro che lo avevano preceduto in questo mondo e per condurli con Lui nel Suo Regno. Ma Gesù continua a scendere anche negli inferni di questo mondo, dove la vita è sotto terra, dove donne e uomini di tutte le età sono schiacciati dalla sofferenza, dalla violenza, dalla guerra, dalla solitudine, dalla malattia, dal non senso, dal peccato e da tutte le espressioni del male. E li chiama, ciascuno per nome, per incoraggiarli, per offrire loro ristoro, per dire loro, come già fece con Marta: "Io sono la risurrezione e la vita" (Gv 11, 25). E infatti nel momento della risurrezione la terra trema e il cielo si apre. Niente può tenere prigioniero Gesù, neppure la morte, neppure il macigno dell tomba. Morte e vita si sono affrontate in duello e ha vinto l'Amore. Il Principe del Male è stato sconfitto, il Signore della Vita è risorto, il Bene ha trionfato. E le donne, apostole degli apostoli, danno inizio a quell'unica vera novità comunicativa della storia che cambia il mondo. Il Vangelo di Pasqua mette fretta, fa cambiare il passo, fa accelerare e oggi più che mai c'è bisogno che quel piccolo gruppo di donne riprenda a correre in fretta per annunciare a tutti: " E' risorto!". Nella gioia di Cristo, risorto e vivente, auguri carissimi di buona Pasqua!
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Author Arcivescovo di Torino
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