"Lo Spirito ha cominciato a stare in Cristo per abituarsi a stare tra noi uomini": bellissima la pagina di s. Ireneo, come dice il nostro Arcivescovo Roberto nella sua omelia, profonda e raffinata come sempre. Grazie anche oggi! Davvero sorgente di vita e di speranza per tutta l'umanità è Quel Dio che riserva a sè quello che non aveva permesso ad Abramo con Isacco: il Suo sacrificio per gli uomini, la follia della croce: "scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani, ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo crocifisso è potenza di Dio e sapienza di Dio" (1 Cor 1, 24-26). Gesù è l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Il peccato al singolare. Perchè Gesù sconfigge il male, la radice del male, che si declina poi in tutte le sue espressioni. Gesù non viene come un guerriero, un super eroe, non come un leone, un rapace che incute paura, ma come un agnello, come l' Agnello di Dio, mite e umile di cuore che capovolge le sorti dell'umanità per sempre. Quell'Agnello, il Figlio di Dio, vero Dio e vero uomo, guidato dallo Spirito, compie la volontà del Padre. Fino in fondo. E allora, come ci spiega il nostro Arcivescovo anche in altri suoi preziosi contributi, "va a collocarsi nel posto più basso della nostra umanità , che è il posto del peccatore, di colui che si è messo fuori dalla relazione con il Padre, perchè sia fatta esattamante e soltanto la volontà del Padre. Che è una sola: che tutti gli uomini siano salvati; che nessun uomo, neanche il peccatore più incallito, rimanga fuori dall'abbracccio tra il Padre e il Figlio". Per riportare tutti alla vita e alla gioia. Il Signore Gesù sostenga sempre il nostro Arcivescovo Roberto e il Vescovo ausiliare Alessandro perchè, da loro guidati, la nostra Chiesa diocesana cresca sempre di più nella fraternità in Cristo, l'Agnello di Dio che toglie il peccato del modo.