Nella solennità dell'Epifania del Signore contempliamo una realtà straordinaria: "L'attesa del Messia si compie in modo prodigioso: è Quel Bambino che giace in una mangiatoia che fa di tutti i popoli un unico popolo. E' Quel Bambini, il Principe della pace, a chiedere al Suo Popolo, la Chiesa, di essere un segno e uno strumento della Sua pace". Cos' il nostro Arcivescovo Roberto ci guida con la raffinata riflessione della sua omelia. Grazie! I Magi vengono da lontano, cercatori di Dio, cercatori della Verità. E dopo aver trovato il Sole di giustizia, il Principe della pace, gli offrono i loro doni: oro, incenso e mirra. Perchè Lui è il Re, vero Dio e vero uomo, che la Pasqua manifesta sommamente come unico e vero Salvatore dell'umanità. I Magi fanno poi ritorno al loro paese per un'altra strada. Perchè non si può incontare Dio e continuare tutto come prima, non si può incontrare l'Amore e tornare da Erode. Scrive Chiara Lubich: "Quando il Verbo di Dio si fece uomo, si adattò senz'altro al modo di vivere del mondo e fu bambino e figlio, e uomo e lavoratore, ma vi portò il modo di vivere della Sua Patria Celeste e volle che uomini e cose si ricomponessero in un ordine nuovo, secondo la legge del Cielo: l'Amore. Ecco cosa sogno in questo Natale: il mondo invaso dall'Amore!". E questo è certamente anche il nostro "sogno", perchè è il "sogno" di Gesù e di tutti coloro che "sognano" quello che sogna Lui, perchè Gli appartengono. . La luce di Gesù manifestata a tutti i popoli inondi tutta l'umanità affinchè questo "sogno" diventi al più presto realtà. Perchè germogli di vita e di bene esistono ancora. Come ci esorta il nostro Arcivescovo tocca a noi, con la luce di Cristo, saperli vedere e coltivare. Buona festa dell'Epifania del Signore!