Settings
Light Theme
Dark Theme

15 - Teleferiche: lettere dall'inferno

15 - Teleferiche: lettere dall'inferno
Nov 21, 2022 · 31m 14s

Un tempo buio e cupo si preparava ad avvolgere l’Italia, soprattutto fra quelle montagne fatte di gente tanto semplice quanto forte, forgiati dalle fatiche di una vita che aveva concesso...

show more
Un tempo buio e cupo si preparava ad avvolgere l’Italia, soprattutto fra quelle montagne fatte di gente tanto semplice quanto forte, forgiati dalle fatiche di una vita che aveva concesso molto poco.
E che adesso - col battesimo mortale del primo colpo di cannone austriaco, a sancire l’inizio delle asperità - si apprestava a sottrarre molto più di quello che aveva donato.
Si fortificarono difese lunghe chilometri sui crinali delle montagne, stendendo il filo spinato in lungo e in largo a proteggere da eventuali avanzate degli avversari.
Vennero installate cupole di cemento armato sui forti alti a difesa degli avamposti strategici e dei paesi sottostanti.
Vennero chiamati a migliaia e in una moltitudine mai vista invasero le montagne.
Culture e vite diverse si ritrovarono in vallate remote e centri urbani non al passo coi tempi.
Questi piccoli insediamenti erano talmente isolati che i bambini provarono per la prima volta la pasta al sugo di pomodoro, importata dalla dieta dell’esercito.
Uno degli aspetti più curiosi interesso` proprio il cibo e i rifornimenti dei soldati impegnati fra crode e rilievi difficilmente accessibili.
La resilienza degli eserciti di entrambe le fazioni e` infatti associabile a diversi fattori ma anche ad un'infinità di imprevedibili variabili.
Gli immani sforzi fisici di donne, uomini e animali per il trasporto di alimenti e materiali venne affiancato - laddove possibile - da incredibili opere d’ingegneria.
Nel pieno della prima guerra mondiale, sulle retrovie dei campi di battaglia entrarono in gioco le teleferiche che riuscirono a garantire velocità e capacità di carico.
Queste macchine semi-volanti riuscirono ad assicurare costanza negli approvvigionamenti e sopravvivenza in alta quota; forse, anche un barlume di speranza, un ultimo sentore di umanità che univa - con funi d’acciaio - i campi di battaglia con le più basse stazioni di carico.
Vicine ai paesi che nelle lunghe notti invernali si mimetizzavano al buio - spegnendo ogni possibile fonte luminosa - per non essere individuati dagli Albatros della Luftfahrtruppen (Aviazione imperiale e regia Austro-Ungarica).
La guerra aveva spento la vita delle montagne, consegnando alla morte decine di migliaia di malcapitati che hanno raccontato molto di quello che successe lassù.
E quelle memorie così preziose hanno solcato l’aria in gabbie di metallo, su e giù a dare speranza alle famiglie e conforto ai soldati, grazie all’enorme e fondamentale supporto logistico delle teleferiche.
Biblioteche di lettere volarono fra le Dolomiti in quegli innumerevoli viaggi, schiacciate fra sacchi di patate, carni, zuccheri, munizioni, feriti e cadaveri.


Contatto mail: andataeritorno.podcast@gmail.com

Music by Epidemic Sound
show less
Comments
Nicola Bonato

Nicola Bonato

1 year ago

Quante riflessioni sulla nostra limitata capacità di sopportazione ascoltando queste storie. Grazie Sebastiano
Information
Author Sebastiano Frollo
Website -
Tags

Looks like you don't have any active episode

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Current

Looks like you don't have any episodes in your queue

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Next Up

Episode Cover Episode Cover

It's so quiet here...

Time to discover new episodes!

Discover
Your Library
Search