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#42 Il ruolo degli stranieri nel Flamenco - Flamenco Chiavi in Mano

#42 Il ruolo degli stranieri nel Flamenco - Flamenco Chiavi in Mano
Jul 22, 2022 · 20m

Il ruolo storico degli italiani di contributo al flamenco è molto importante nella storia del flamenco, primariamente pensando ad un cantaor storico, Silverio Franconetti, sivigliano, nato da padre romano e...

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Il ruolo storico degli italiani di contributo al flamenco è molto importante nella storia del flamenco, primariamente pensando ad un cantaor storico, Silverio Franconetti, sivigliano, nato da padre romano e madre sivigliana.
Silverio ebbe il grande merito di aver aperto uno dei primi cafes cantantes, che diedero un grosso impulso verso la spettacolarizzazione del flamenco.

Tradizionalmente il flamenco era un fenomeno familiare, personale, ma con l'apertura dei cafes cantantes assunse una dimensione professionale, pubblica.

A parte l'origine italiana di Silverio Franconetti, che in verità non ricevette una educazione italiana, quindi era italiano solo per sangue, moltissimi flamenchi dovettero emigrare in sud America per sfuggire alle avversità della dittatura franchista.

Molte compagnie di flamenco si andarono ad esibire in America, al nord e al sud, tanto è che il flamenco in America è diffuso e conosciuto da molto più tempo che qui in Italia, nonostante la distanza.

Se il flamenco fosse rimasto un fenomeno centralmente andaluso e comunque diffuso in Spagna ma non si fosse diffuso fuori dai confini spagnoli diventando un genere di interesse mondiale, non so fino a che punto si sarebbe evoluto.

Gli stranieri comprano la professionalità del flamenco, diffusa in primo luogo dal grandissimo Paco de Lucia, giusto per fare un nome chiaro e conosciuto da tutti, pagando libri, biglietti teatrali, dischi. Prendendo un aereo e andando direttamente nei suoi luoghi di origine, alimentando il turismo e le attività commerciali locali!

Ci sono scuole di baile flamenco (la forma più semplice da capire ed apprezzare per gli stranieri!) ovunque nel mondo. Grazie a quello che gli stranieri spendono per portare avanti i propri personali studi sul flamenco, i professionisti del flamenco in Spagna possono essere più numerosi.

Se non esistesse il pubblico straniero, che organizza festival e spettacoli dedicati al flamenco, che va a vedere gli spettacoli nei festival internazionali e anche ovviamente in quelli spagnoli, che invita gli artisti a tenere stages in varie parti del mondo, che segue le loro lezioni in Spagna, gli artisti del flamenco non potrebbero vivere tutti quanti della loro arte: i fondi che lo stato spagnolo può dedicare al flamenco sono limitati.

Una volta in un concerto a Priego de Cordoba, il cantaor di Huelva Arcangel, pur trovandosi di fronte ad un pubblico di soli spagnoli, fece un bel discorso al pubblico di riconoscere la funzione degli stranieri nello sviluppo del flamenco, ringraziando l'opera culturale delle penas flameche e della evoluzione culturale del flamenco in Spagna.

E' interessante pensare che negli spettacoli dei grandi festival di flamenco in Spagna, si diano gli annunci in spagnolo, inglese e... giapponese. La passione per il flamenco in Giappone è enorme. Probabilmente a Tokio ci sono tablaos e negozi dedicati al flamenco più grandi di quelli che si trovano in Spagna!

Il fatto di poter permettere ad un numero maggiore di artisti di dedicarsi professionalmente al flamenco fa in modo che il livello stesso dell'arte flamenca possa evolversi: se un chitarrista bravissimo avesse un altro lavoro, non avrebbe il tempo da dedicare alla creatività e anche alla stessa tecnica. Il ruolo degli stranieri va tenuto presente!

Spesso noi stranieri, quando ci approcciamo come praticanti al flamenco, pensiamo sempre di non poter raggiungere un livello altissimo, perché andiamo sempre a confrontarci con i migliori artisti del panorama flamenco! Ma noi stranieri possiamo portare tanto al flamenco: parlandone, creando serate di intrattenimento del pubblico, studiandolo sempre più in profondità e diffondendolo intorno alla nostra comunità.

Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco dal 1985 e insegno baile dal 1990 a Milano.
Ho viaggiato in lungo e in largo in Andalusia per capire cosa sia il flamenco nella sua realtà locale, quotidiana, storica, tradizionale. Mi interessa molto che la gente capisca che il flamenco non è soltanto il grande spettacolo fatto nel teatro famoso da artisti rinomati. Ho più volte visto artisti bravissimi, non tanto famosi al di fuori dei confini della loro stessa zona di origine. Alcuni artisti sono bravissimi ma non sono tanto conosciuti perché magari devono fare un altro lavoro per mantenersi e si dedicano al flamenco solo nei ritagli di tempo.

Io sento la responsabilità nei confronti del flamenco, della sua diffusione e del fatto che si potrebbe diffondere di più il flamenco.

Spesso mi è capitato di vedere alcuni stranieri in Spagna venerare gli artisti del flamenco, senza curare ciò che quelle persone sono dal punto di vista umano. Nel flamenco è importante l'essenza, ciò che si è! Noi stranieri dovremmo smettere di essere servili verso gli artisti del flamenco, ma considerarli come esseri umani e ringraziarli facendo qualcosa di persona in prima persona per il flamenco: portare noi stessi ed altre persone nel flamenco.

Questo è ciò che io faccio personalmente nelle mie lezioni: cerco di far capire che cosa sia il flamenco e che cosa significhi entrarci! Ognuno dei miei allievi ha chiaro in mente di godere della cultura del flamenco, con consapevolezza e in prima persona.
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Author Sabina Todaro
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