Tanti gli spunti riflessione e dibattito che nascono dal nuovo progetto editoriale di Giorgia Surina. Temi attuali e difficili: il desiderio di maternità, l’identità femminile e familiare. Un romanzo, quello di Giorgia Surina, toccante e delicato che vuole affrontare con coraggio e fermezza un tabù nella nostra società, quello della pratica della procreazione assistita. Una pratica, la PMA, sempre più diffusa, e costellata di gioie, dolori, emozioni e paure. Un tema nascente e di cui ancora si fa fatica a parlare. “Con questo romanzo”, afferma Surina, “vorrei fare luce su un tema ancora oggi tabù, di cui non si parla e che spesso rimane nascosto nell’omertà, di cui ancora c’è una grande vergogna.”
A mettere al mondo un figlio tutti prima o poi ci pensano, ma che succede per una donna che alla soglia dei quarant’anni non ha nessuna prospettiva di realizzarlo? Fare un figlio, da sola, è un atto di puro egoismo, di straordinaria pazzia o di amore? “Esistono tante forme di amore e tantissimi modi di diventare mamma. La famiglia è quella che ci costruiamo e, sopratutto, che desideriamo”, commenta Surina.
Dalla chiacchierata con il Direttore Fulvio Giuliani emerge anche come ancora, sopratutto al Sud vi siano tanti preconcetti e paure nell’affrontare un tema cosi delicato, come la maternità sigle e la PMA. “Per scrivere questo libro, ho intervistato tante ragazze che arrivano da tante parti d’Italia” racconta Surina. “Molte di loro e sopratutto quelle che venivano dal Sud mi dicevano, non solo, di aver fatto fatica a convincere loro stesse per una decisione che mai avrebbero voluto prendere lo scoglio più grande sono state sopratutto le loro famiglie e i loro amici”.
Giorgia Surina è consapevole di muoversi su un piano inclinato e scivoloso, esposta alle critiche di chi vede nella scelta della maternità (o paternità) di un single un atto in cui amore e generosità rischiano di confondersi con l’egoismo dell’amore a tutti i costi.
E voi cosa ne pensate?
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