caro Gramellini, il problema non è grave è drammatico. se lo lasci dire da noi dell'associazione GLOCALitaly che ci occupiamo di aiutare i Giovani ad uscire dalla loro apatia e dalla familiare "Comfort zone". sistematicamente affrontiamo il problema dell'Analfabetismo Funzionale, di quello di Ritorno con successo pressochè pari allo zero. Recentemente in questo post https://www.linkedin.com/posts/albertocolaiacomo_emergenzaprimaria-activity-6865688186065043456-cCUX ho provato a verificare se attraverso una provocazione accadesse qualcosa…. Purtroppo, paradossalmente chi avrebbe gli strumenti per avviare un processo di ‘crescita’ sociale non ha coscienza che la cultura è come la finanza: un ristretto numero di persone ne detiene la stragrande maggioranza e viceversa. Quindi usare termini, concetti, modalità espressive appartenenti al loro gruppo non ha effetto sull’ ‘iceberg sommerso’ e quindi occorrono azioni più operative che incidano politicamente nella crescita socio-culturale. Azioni di lungo termine senza soluzione di continuità. Ma purtroppo credo sia una ‘contraddizione in termini’ perché chi è oggi in politica non avrebbe nessuna chanse di restarvi se ‘analfabetismo funzionale’ e di ‘ritorno’ fossero eliminati liberando megamiliardi di neuroni…. E quindi sistematicamente estraggono dal cilindro specchietti su cui attirare l’attenzione senza mai operare per incidere in direzione della crescita culturale.

Gramellini, lei ha non una, ma mille ragioni. Anche io sono una professoressa (di italiano) e condivido in toto le argomentazioni espresse dai genitori citati. Se, come dice la prof.Claudia, il problema è la seconda prova, perché non abbiamo il coraggio di far sostenere quella di italiano? Perché non chiedere ad uno studente che conclude il suo percorso di studi di raccontarci la sua visione del mondo? La prego, ci sostenga in questa battaglia in difesa della parola scritta! Grazie!