Dal punto di vista gestionale, la fase 2 dell’emergenza COVID-19 si caratterizza per la necessità di prendere decisioni in assenza di certezze scientifiche. Ne deriva l’esigenza di rivedere le responsabilità degli operatori sanitari, che non devono rispondere dello stato di emergenza o dell’inefficienza nella sua gestione. Si individuano diversi livelli di responsabilità, da quella politica, a quella aziendale, a quella delle persone che operano sul campo. È essenziale poi che la gestione dell’emergenza sia coordinata da una guida apicale in testa a una catena di comando unica e chiara, affinché indicazioni strategiche e flussi informativi non si disperdano. In questo modo è possibile anche supportare al meglio gli operatori sanitari, affinché lavorino in serenità e siano a loro volta di supporto ai pazienti.

INTERVENGONO:
Flaviano Antenucci, Hospital & MedMal Risk Manager
Jean-Paule Castagno, Dottore di ricerca e avvocato
Claudio Garbelli, Specialista igiene e medicina preventiva e valutatore sistemi qualità aziende sanitarie