Ultima arrivata, c'è questa versione di Bella Ciao nata tra Bologna e Sarajevo durante la quarantena. Un pezzo nato nella distanza, da Plamenko Muratovic che l'ha composta e eseguita e Mustafa Muce Cengic che ne ha curato la prosuzione musicale. Un pezzo nato un po' come nasceva la musica ai tempi dell'assedio, quando una città intera fu chiamata a resistere alle armi, con la musica, negli ospedali e nei teatri alla follia genocida. Ne è venuto fuori un pezzo che racconta la scelta dolorosa di chi decide di imbraccciare il fucile pur avendo immaginato che mai, nella sua vita, avrebbe visto la guerra, ma soprattutto ci racconta che la resistenza si fa insieme, con le armi e con l'arte, con la solidarietà e il sogno di un mondo migliore, anche a distanza e con mezzi di fortuna. Buona Resistenza a tutti!

Muce e Plama ringraziano le coriste Valentina Pianeta, Federica delle Noci e Jessica Stiziani che hanno registrato con i loro cellulari e la testa infilata nell'armadio per evitare i rimbombi (espediente per produrre musica in situazioni di emergenza)