Elon Musk, una vita nel caos emotivo

Nov 2, 2022 · 7m 36s
Elon Musk, una vita nel caos emotivo
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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7196 ELON MUSK, UNA VITA NEL CAOS EMOTIVO di Cristina Gauri Ben vengano le denunce della natalità del patron di Tesla. Che però sono solo quantitative, dimenticando...

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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7196

ELON MUSK, UNA VITA NEL CAOS EMOTIVO di Cristina Gauri
Ben vengano le denunce della natalità del patron di Tesla. Che però sono solo quantitative, dimenticando ciò che c'è alla base delle culle vuote, e che lui stesso rispecchia: la famiglia disgregata
Definire il multimiliardario Elon Musk un personaggio controverso sarebbe sin troppo riduttivo. Funambolico, istrionico, spesso politicamente scorretto e in apparente controtendenza rispetto alle parole d'ordine tanto care ai suoi colleghi di potere e ricchezza - spesso preda, questi, dei peggiori deliri politicamente corretti -, Musk da qualche tempo ha iniziato a sottolineare il drastico calo di nascite che sta coinvolgendo l'Occidente, arrivando esplicitamente a parlare di inverno demografico. Tanto che l'imprenditore di origini sudafricane, grafico del Wall Street Journal alla mano, ne aveva avuto anche per l'Italia, posizionata in fondo alla classifica delle nascite e a rischio di autentica estinzione demografica.

I FIGLI NON SONO SOLO NUMERI
Che un simile allarme arrivi da una persona influente, in vista ed esposta nell'utilizzo dei social media, nuova piazza digitale del dibattito pubblico, è senza dubbio alcuno estremamente positivo, considerando che la gran parte di attori, rockstar, sportivi e imprenditori sembra più orientata a sostenere fanaticamente aborto, interventi chirurgici di transizione di genere, eutanasia e i soliti peana sulla decrescita infelicissima (quella altrui). Il problema però non è solo quantitativo, ovvero di quanti figli realmente si mettano al mondo, ma anche squisitamente qualitativo e verte, in primis, sulla famiglia stessa: sul concetto di famiglia, su come essa viene costruita, vissuta, integrata nel tessuto della società. Entro quali valori e paradigmi viene concepita.
Viviamo nell'epoca della destrutturazione di qualunque principio di autorità che in passato avesse contribuito a forgiare la civiltà così come la conosciamo: si parte esautorando Dio, per arrivare a colpire la famiglia, nucleo essenziale su cui si basa - e pe millenni si è basata e si è evoluta - la società: decostruita, spesso criminalizzata, sdilinquita, frammentata e disintegrata pe fare posto all'assunto contemporaneo secondo cui qualunque aggregazione vagamente basata su presupposti presuntamente affettivi può dirsi "famiglia". Ma se tutto può essere chiamato "famiglia", nulla lo è davvero. E in questo modo la famiglia autentica, naturale, reale cessa di esistere.

IL RAPPORTO DIFFICILE CON IL PADRE
Elon Musk - in effetti e a ben vedere - sembra nutrire un concetto meramente quantitativo della demografia e della famiglia stessa: gli interessano in apparenza i numeri, molto meno i presupposti naturali e fondanti del cosiddetto "mattone della società". E non poteva essere altrimenti: egli stesso arriva da un contesto familiare emotivamente e affettivamente problematico. In particolare i rapporti con il padre sono sempre stati tesi e conflittuali: Errol Musk, ancora nel 2022, in un'estesa intervista rilasciata alla radio australiana ha dichiarato senza mezzi termini di preferirgli l'altro figlio, Kimbal, in quanto più realizzato e capace di coniugare successo lavorativo e gratificazione familiare. Elon, al contrario, secondo il padre non riuscirebbe a coniugare la sua ansia di poter modellare il futuro con la prospettiva di metter su un'autentica famiglia. Musk ha infatti nove figli; nove figli che vanno a costituire una caotica costellazione intessuta di successivi riconoscimenti, brevissime storie di letto o relazioni emotivamente problematiche con donne diverse. Basti considerare che fino all'anno scorso si riteneva che Musk avesse sette figli, fino alla rivelazione del riconoscimento di due ulteriori gemelli che il patron di Tesla ha avuto da una breve relazione con una sua dipendente, Shivon Zilis, secondo quanto rivelato dal New York Times nell'articolo How many children does Musk have? Dell'11 luglio 2022.
La realtà dei fatti è che Musk rappresenta, in questo senso, il paradigma perfezionato della famiglia disgregata, stritolata spesso dalle accelerate logiche della produzione e del mercato, nonché dalle sirene stordenti del successo economico. Basti considerare che, durante una delle più violente crisi aziendali delle sue creature societarie, Musk trascurò a tal punto il tetto familiare da essere rimasto a dormire in fabbrica, sul pavimento, per settimane. Riprendendo le parole del padre Erroll e le testimonianze di altre persone che sono state nel corso della loro vita vicine a Musk, e le ammissioni dello stesso, ciò che emerge dalla sua quasi disperata ricerca di compagne e figli non è tanto l'idea classica e canonica del mettere su famiglia, quanto del riuscire a replicare egoisticamente se stesso e sentirsi in tal modo meno solo.

UNA VITA NEL CAOS EMOTIVO
La stessa relazione con l'eccentrica cantante canadese Grimes, dalla quale Musk ha avuto due figli - uno dei quali ricorrendo all'utero in affitto! - non sembra essere esattamente paradigma di ciò che un nucleo familiare sano e stabile dovrebbe costituire: al di là del continuo tira-e-molla, dell'essersi lasciati e rimessi assieme, i due hanno vissuto separati, in case distanti, cullando l'illusine di potersi dire "famiglia" sulla base del volersi bene e del sentirsi spesso, anche come migliori amici. E il caos emotivo in cui il patron di Tesla sembra vivere non può che riverberarsi sulla sua stessa discendenza - così come il rapporto disfunzionale con il padre si è riverberato sulla sua -, tramutando ciò che lui ritiene una famiglia in un labirinto di solitudini amplificate e di personalità drammaticamente irrisolte.
Caso eclatante e perfettamente esemplificativo è quello di Xavier Musk, teenager che si è rivolto a un tribunale californiano per un cambiamento di genere sessuale e per il riconoscimento di una nuova identità. Il ragazzo ora si chiama legalmente Vivian Jenna Wilson. Colpisce molto leggere negli atti processuali come la richiesta giudiziaria sia stata originata dalla volontà di perdere qualunque contatto e collegamento con il suo padre biologico, da lui detestato. A tal punto da distaccarsi dalla propria mascolinità, sicuramente spinto dal clima ideologico militarizzato dalla propaganda gender di questi anni. Una cesura nettissima e dolorosa, indice privilegiato del fatto che non basta mettere al mondo un figlio per potersi davvero dire padre, esattamente come non è sufficiente sfornare bambini a casaccio, futuri disadattati, per scongiurare il problema demografico.
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Author BastaBugie
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