“Voci in attesa” è un’iniziativa che nasce dall’intento di farci sentire più vicini in un periodo d'incertezza e di continua attesa. L'iniziativa rientra nell’ambito del Progetto integrato del Polo del ‘900 Donne, genere, generazioni: il lavoro, i diritti e i linguaggi, coordinato dalla Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci, dalla Fondazione Vera Nocentini e dall’Istituto di Studi Storici Gaetano Salvemini in dialogo con Torino Città del Cinema.
In queste settimane, nell’ambito del progetto, avremmo dovuto lanciare alcuni laboratori di lettura con la selezione di autrici che hanno affrontato il tema Donne nell'ambito del Lavoro, dei Diritti e dei Linguaggi, scelte dal pubblico attraverso un sondaggio online.
Non potendo ancora realizzare gli incontri per i motivi che ben conosciamo, abbiamo pensato di tenere vivo l'interesse che molti hanno mostrato per questo progetto, con la realizzazione di letture, trasmesse in podcast.
Grazie ai podcast le donne che abbiamo presentato nei sondaggi del progetto, e che non sono state le prescelte, prenderanno voce e si racconteranno tenendoci compagnia fino ai laboratori di lettura che si svolgeranno in autunno.
A partire dal mese di giugno con cadenza quindicinale (con la sola pausa di agosto) proporremo nove letture ad alta voce di brani significativi delle donne protagoniste dei sondaggi.
La selezione dei brani è a cura degli enti che coordinano il progetto.
Le voci sono di Elena Ruzza, Eleni Molos e Luigi Colasuonno.
Per saperne di più, visitate la pagina dedicata del Polo del ‘900.
“Voci in attesa” è un’iniziativa che nasce dall’intento di farci sentire più vicini in un periodo d'incertezza e di continua attesa. L'iniziativa rientra nell’ambito del Progetto integrato del Polo del ‘900 Donne, genere, generazioni: il lavoro, i diritti e i linguaggi, coordinato dalla Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci, dalla Fondazione Vera Nocentini e dall’Istituto di Studi Storici Gaetano Salvemini in dialogo con Torino Città del Cinema.
In queste settimane, nell’ambito del progetto, avremmo dovuto lanciare alcuni laboratori di lettura con la selezione di autrici che hanno affrontato il tema Donne nell'ambito del Lavoro, dei Diritti e dei Linguaggi, scelte dal pubblico attraverso un sondaggio online.
Non potendo ancora realizzare gli incontri per i motivi che ben conosciamo, abbiamo pensato di tenere vivo l'interesse che molti hanno mostrato per questo progetto, con la realizzazione di letture, trasmesse in podcast.
Grazie ai podcast le donne che abbiamo presentato nei sondaggi del progetto, e che non sono state le prescelte, prenderanno voce e si racconteranno tenendoci compagnia fino ai laboratori di lettura che si svolgeranno in autunno.
A partire dal mese di giugno con cadenza quindicinale (con la sola pausa di agosto) proporremo nove letture ad alta voce di brani significativi delle donne protagoniste dei sondaggi.
La selezione dei brani è a cura degli enti che coordinano il progetto.
Le voci sono di Elena Ruzza, Eleni Molos e Luigi Colasuonno.
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In queste settimane, nell’ambito del progetto, avremmo dovuto lanciare alcuni laboratori di lettura con la selezione di autrici che hanno affrontato il tema Donne nell'ambito del Lavoro, dei Diritti e dei Linguaggi, scelte dal pubblico attraverso un sondaggio online.
Non potendo ancora realizzare gli incontri per i motivi che ben conosciamo, abbiamo pensato di tenere vivo l'interesse che molti hanno mostrato per questo progetto, con la realizzazione di letture, trasmesse in podcast.
Grazie ai podcast le donne che abbiamo presentato nei sondaggi del progetto, e che non sono state le prescelte, prenderanno voce e si racconteranno tenendoci compagnia fino ai laboratori di lettura che si svolgeranno in autunno.
A partire dal mese di giugno con cadenza quindicinale (con la sola pausa di agosto) proporremo nove letture ad alta voce di brani significativi delle donne protagoniste dei sondaggi.
La selezione dei brani è a cura degli enti che coordinano il progetto.
Le voci sono di Elena Ruzza, Eleni Molos e Luigi Colasuonno.
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“Voci in attesa” è un’iniziativa che nasce dall’intento di farci sentire più vicini in un periodo d'incertezza e di continua attesa. L'iniziativa rientra nell’ambito del Progetto integrato del Polo del ‘900 Donne, genere, generazioni: il lavoro, i diritti e i linguaggi, coordinato dalla Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci, dalla Fondazione Vera Nocentini e dall’Istituto di Studi Storici Gaetano Salvemini in dialogo con Torino Città del Cinema.
In queste settimane, nell’ambito del progetto, avremmo dovuto lanciare alcuni laboratori di lettura con la selezione di autrici che hanno affrontato il tema Donne nell'ambito del Lavoro, dei Diritti e dei Linguaggi, scelte dal pubblico attraverso un sondaggio online.
Non potendo ancora realizzare gli incontri per i motivi che ben conosciamo, abbiamo pensato di tenere vivo l'interesse che molti hanno mostrato per questo progetto, con la realizzazione di letture, trasmesse in podcast.
Grazie ai podcast le donne che abbiamo presentato nei sondaggi del progetto, e che non sono state le prescelte, prenderanno voce e si racconteranno tenendoci compagnia fino ai laboratori di lettura che si svolgeranno in autunno.
A partire dal mese di giugno con cadenza quindicinale (con la sola pausa di agosto) proporremo nove letture ad alta voce di brani significativi delle donne protagoniste dei sondaggi.
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Christa Päffgen, in arte Nico, è stata modella, femme fatale, icona, musa, attrice per Federico Fellini, Philippe Garrel e Andy Warhol. Cresce negli anni bui della Germania nazista, passa l’adolescenza a Ibiza, dove ritornerà appena prima di morire, è attrice in La Dolce Vita di Fellini e in molti film di Philippe Garrel.
Nelle sue amnesie affiorano i rimossi del nazismo tedesco, la confusione dei generi e i ricatti dell’industria dello spettacolo. Nico e le maree di Massimo Palma offre la possibilità di disegnare un ritratto preciso della vita della cantante tedesca e del suo stile indefinibile: gotico, medievale, denso e devastante.
Virginie Despentes è una scrittrice e regista francese, in prima linea nelle lotte per la riscrittura del concetto di femminilità e identità sessuale. Nasce a Nancy nel 1969 e vive un'adolescenza ai margini, caratterizzata da una lunga militanza punk: all'inizio degli anni Novanta lavora in un negozio di dischi e nel contempo inizia a lavorare come sex worker. Pubblica il suo primo libro Baise Moi nel 1993. Tra i suoi lavori più noti la trilogia Vernon Subutex e il saggio King Kong Theory in cui offre una lucida interpretazione sul contemporaneo: il primo è un romanzo costruito intorno alla cultura underground e alla musica punk mentre il saggio, pubblicato da Fandango nel 2019, è un manifesto per un nuovo femminismo. Muovendo dalla sua esperienza personale, la scrittrice elabora una nuova figura femminile eccentrica, ribelle, refrattaria a conformarsi alle norme di genere. Un manifesto di liberazione per tutte quelle donne che non si sentono rappresentate, “per le rotte, le difettose, a nome di tutte le escluse”.
Marisa Bellisario è salita ai livelli più alti della dirigenza attraverso un percorso professionale fortunato, entusiasmante, ma per nulla “facile”. La sua fortuna è stata certamente quella di aver iniziato la carriera in Olivetti, un’azienda all’avanguardia dal punto di vista tecnologico ma anche soprattutto negli anni ’60, dal punto di vista della gestione dei lavoratori. Tuttavia anche per lei, così brillante, competente e motivata, gli ostacoli derivanti dal suo essere una donna, sono stati tanti, come ci racconta nella sua autobiografia.
Susan Sontag (1933 – 2004) fu una delle menti più brillanti del ventesimo secolo, un unicum nella cultura novecentesca americana per la vastità del campo di studi e per l’indipendenza del pensiero. La coscienza imbrigliata al corpo, secondo di tre volumi di diari e taccuini che copre l’arco della maturità dell’autrice (dal 1964 al 1980), è un vero e proprio laboratorio del suo pensiero, ricco di illuminanti considerazioni sul cinema, la letteratura, la società, l'amore.
È stata una femminista, ma a differenza delle sue “storiche” compagne di lotta, molto meno ideologica e molto più attenta a un nesso che poche come lei hanno visto e saputo individuare: quello tra diritti delle donne, ambiente e lavoro. Nei suoi scritti sono anticipati, come vedremo, temi chiave, ancora irrisolti, della contemporaneità.
Giornalista, saggista, politica, ma soprattutto, come la definì Il Manifesto, con cui collaborò a lungo una “ragazza che vedeva lontano”. Ed effettivamente, leggendo ora i suoi scritti, anche i primi, degli anni 60/70, non si può non riconoscere la sua straordinaria intelligenza anticipatrice.
È stata una femminista, ma a differenza delle sue “storiche” compagne di lotta, molto meno ideologica e molto più attenta a un nesso che poche come lei hanno visto e saputo individuare: quello tra diritti delle donne, ambiente e lavoro. Nei suoi scritti sono anticipati, come vedremo, temi chiave, ancora irrisolti, della contemporaneità.
In questi testi tratti da Memoria di ragazza, Gli anni e L’evento, testimonianze di un percorso letterario unico nel panorama europeo contemporaneo, Annie Ernaux ragiona sui meccanismi della memoria e sul significato del ricordo e della scrittura, con grande intelligenza metanarrativa.
Per mezzo di una scrittura asciutta e visiva, e tramite continui riferimenti al proprio vissuto, Ernaux ci guida alla scoperta del suo album fotografico privato, che somiglia incredibilmente a quello di tutti noi.
Tutta l’esistenza di Charlotte Salomon (1917 - 1943) è raccolta nel ciclo pittorico autobiografico Vita? O teatro?, fortunosamente sopravvissuto alla guerra e alla Shoah e ora pubblicato in un poderoso volume dall’editore Castelvecchi. La sua travagliata esistenza, segnata dai suicidi matrilineari che hanno colpito la sua famiglia, sospesa tre la sue aspirazioni artistiche e le persecuzioni contro gli ebrei, si è conclusa ad Auschwitz. I suoi brevi giorni, dolorosi e a tratti lieti, rivivono nelle parole dei suoi due biografi Bruno Pedretti e David Foenkinos.
Testi tratti da Bruno Pedretti, Charlotte. La morte e la fanciulla e da David Foenkinos, Charlotte
In “Pane nero” Mafai descrive con una vivezza ineguagliabile la vita quotidiana, spesso dura, difficile, fatta di sacrifici e di piccoli eroismi, delle donne italiane tra fascismo repressivo e iper-conservatore e la tragedia della guerra. Nelle pagine che leggeremo si parla di come fu utilizzata la forza lavoro femminile e di quale protagonismo esercitarono le donne in quel periodo.