Ci eravamo tanto illusi. I risultati recenti e una certa, miglior intensità in difesa vista con squadre al proprio livello (Nymburk e Brindisi) avevano riacceso le speranze di una Openjobmetis migliore – se non vincente – anche in test più difficili. E invece a Reggio Emilia, contro una Unahotels dotata di talento e fisicità che in casa non fa sconti, è andato in scena un nuovo sprofondobiancorosso. Meno 33, il drammatico divario finale (113-80), altro referto horror da aggiungere a una collezione avviata a Bologna e proseguita a Brescia e Milano solo per citare le cadute libere più profonde.
È verde speranza la divisa dell’Openjobmetis che batte Brindisi tra mille fatiche, 81-73. Successo doveva essere e successo è stato, in chiave salvezza: la squadra di Bialaszewski si porta a casa la posta intera che comprende sia i due punti in classifica sia la differenza canestri nei confronti dei pugliesi che all’andata avevano vinto di 5. Colpo doppio quindi per McDermott e compagni che ora hanno un +10 virtuale nei confronti della Happy Casa e un +8 virtuale su Pesaro, sconfitta a Trento.
Se il nuovo assetto è questo, dormiamo preoccupati. Ammesso di riuscire a chiudere occhio. La prima “recita” della Openjobmetis senza Hanlan è un disastro memorabile sul campo di Milano che fa letteralmente a polpette una Varese cadaverica, morta, inguardabile (94-63). Una squadra che dopo 5′ di partita – non è una battuta – è già abbondantemente sconfitta e che nell’arco di 40′ non è in grado nemmeno di mettere in piedi una reazione, un muso duro, un motivo per strappare un applauso.
Non bellissima ma caparbia e, nel complesso, decisamente superioreall’avversaria. La Openjobmetis si prende due punti d’oro nella sfida storica, ma di bassa quota, contro Pesaro e si porta su un rassicurante +6 in classifica (+ 8 virtuale visto il doppio confronto favorevole) sui marchigiani dell’amico Meo Sacchetti.
Il 91-80 premia con merito i biancorossi e apre le due settimane di pausa garantendo maggiore tranquillità a squadra, società e ambiente: lo stop al campionato andrà sfruttato al meglio sia dal punto di vista fisico sia da quello del mercato con la ricerca del quinto straniero che diventa importante per il rush finale.
Dimentichiamoci, forse in via definitiva, la rincorsa playoff. LaOpenjobmetis perde di nuovo – terza volta in quattro gare del girone di ritorno – e resta ferma nella parte bassa della classifica dopo aver lasciato due punti a Trento (90-84). Una partita in bilico quasi per tutti i 40′, che avrebbe potuto premiare l’una o l’altra ma che, puntualmente, è finita nelle mani di una Dolomiti Energia che aveva perso le ultime cinque gare e che torna a sorridere proprio contro i biancorossi.
“Nico Nico Mannion!”. Altro che tormentone dell’estate: a Varese la canzone in heavy rotation è di due sole parole e i tifosi della Openjobmetis la esportano pure al PalaRadi di Cremona. Sono in 300 a urlarla, pazzi di gioia, dopo la sirena che consegna ai biancorossi la settima vittoria stagionale, arrivata con scarto minimissimo, 82-83. La dedica al Red Mamba è scontata: la prodezza che decide un match ad altissimo rischio infarto è di Nico che, a 8” dalla fine, infila una tripla pazzesca che vale l’ultimo dei 9 sorpassi della serata.
Un canestro pesantissimo, che permette alla OJM di allontanarsi dalla zona retrocessione (14 punti contro i 10 della coppia Treviso-Pesaro e gli 8 di Brindisi) e di riprendere a correre dopo il doppio KO interno con le big. Un successo che a un certo punto sembrava naturale e che pochi minuti dopo pareva perduto per sempre. Sì perché Varese ha comandato a lungo il match, allungando anche a +10 a inizio ultimo quarto, salvo poi crollare nei minuti successivi. Un parziale di 11-0 Vanoli (che Bialaszewski incredibilmente non interrompe con un timeout) ha girato la partita e nella volata finale i gialloazzurri hanno toccato addirittura il +5 a suon di rimbalzi d’attacco.
«È tutto scritto» predicava Beppe Sannino in quegli anni magici del Varese Calcio. Una frase, quella del mister di Ottaviano, che calza a pennello quando l’Openjobmetis incontra una “grande” della Serie A, perché in ogni partita di questo tipo i biancorossi raccolgono un triste “referto giallo”, quello che va alla squadra sconfitta. È tutto scritto: accadeva anche lo scorso anno, succede regolarmente anche in questa stagione, e dopo Venezia (domenica passata) stavolta tocca alla Virtus Bologna lasciare Masnago con due punti in tasca e con un successo per69-81.
Ci sono esami troppo difficili anche per gli studenti che si applicano. Varese ora va bene a scuola, ma non è ancora pronta per affrontare certi esercizi, certi quesiti, certe difficoltà riservate solo ai primi della classe.Si ferma così a quattro la striscia di vittorie della Nuova Openjobmetis,volenterosa ma non attrezzata a sufficienza per battere questa Veneziache si conferma capolista e che – fosse sempre questa – potrebbe anche candidarsi a un ruolo superiore a quello dell’outsider dietro le due grandi, Bologna e Milano.
“Ritmo ritmo!” predicava l’ineffabile maestro Canello nel celebre capodanno di Fantozzi. “Ritmo ritmo!” sembra replicare Tom Bialaszewski per la sua nuova Openjobmetis che stronca, letteralmente, la Treviso di Vitucci a suon di canestri. 101 punti messi a segno in trasferta sono un’altra impresa dopo i 116 infilati alla difesa di Reggio Emilia, nel solco di un gioco che è tornato quello spumeggiante, imprevedibile e spettacolare dell’anno scorso.