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Primo maggio di Edmondo De Amicis

  • Lettura: Prefazione a Primo maggio

    28 APR 2020 · Rossana Carturan legge un brano dalla prefazione di Ugo Intini a Primo Maggio di Edmondo De Amicis
    1m 6s
  • Lettura: un brano da Primo Maggio

    28 APR 2020 · Rossana Carturan legge un brano dall'inizio di Primo maggio di Edmondo De Amicis
    2m 39s

Nel 1891 Edmondo De Amicis comincia a scrivere Primo Maggio, esattamente quattro anni dopo l’uscita di Cuore. Questo libro, inedito per quasi un secolo, è stato pubblicato per la prima...

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Nel 1891 Edmondo De Amicis comincia a scrivere Primo Maggio, esattamente quattro anni dopo l’uscita di Cuore. Questo libro, inedito per quasi un secolo, è stato pubblicato per la prima volta nel 1980 dal Comune di Imperia, sua città natale e nella cui biblioteca è custodito il manoscritto.
Primo Maggio segna l’adesione di De Amicis agli ideali del socialismo italiano e unisce al razionalismo scientifico del materialismo storico i sentimenti più cari all’autore, la bontà e l’amore, senza cadere nello sdolcinato patriottismo che aveva caratterizzato Cuore.

Il protagonista, Alberto, un insegnante torinese, si unisce al socialismo spinto dalla sua profonda onestà e dalla scoperta della bestiale condizione di povertà in cui vivono milioni di proletari.
Per questa ragione, per aver manifestato le sue convinzioni, Alberto viene emarginato, abbandonato dalla famiglia, licenziato e minacciato di morte. Decide allora di dedicarsi completamente alla causa del popolo e, durante una manifestazione per il Primo Maggio, festa dei lavoratori, i soldati inviati dal Governo per sedare le proteste operaie lo feriscono a morte.


Alberto rivolge al figlio, che cercava di capire perché il padre fosse stato allontanato dalla famiglia, queste parole che sono una sorta di programma politico:
«Giulio, tu vedi quanta gente c’è intorno a te, che suda al lavoro per tutta la vita e non ne cava tanto da vivere umanamente, quanti milioni di ragazzi lasciati nell’ignoranza e nell’abbrutimento, e quante famiglie ridotte alla fame senza loro colpa; vedi quante diseguaglianze ingiuste, quante ire, quanti odi.
Ora, c’è modo di far sì che questa grande miseria sparisca tutta o in gran parte, che il lavoro non manchi a nessuno e diventi più umano per tutti. Che tutti i ragazzi siano istruiti e educati, che le disuguaglianze ingiuste scompaiano, che gli odi cessino, che la società diventi quasi un’immensa famiglia, in cui ciascuno, per interesse proprio, desideri il bene di tutti gli altri».
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Author Edizioni All Around
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