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Pinturas | Ritratti di uomini normali e straordinarie imprese

  • Pinturas | #10 Erminio Bercarich

    16 NOV 2020 · La storia di Erminio Bercarich, la Stella del Sud: dai premi per i gol segnati con il Cagliari riscossi durante le gare, fino alla strada dedicatagli a Reggio Calabria
    7m 45s
  • Pinturas | #9 Waldemar Victorino

    4 NOV 2020 · Il gol giusto al momento giusto. Oggi, anno 2020, basta un video su YouTube. Ieri, anno 1981 no, era diverso, le telecamere c’erano e non c’erano. Un uomo dovrebbe ringraziare Silvio Berlusconi, ma a questo ci arriveremo dopo. Prima o poi con il lavoro i successi arrivano, basta saper aspettare, se poi sei un pescatore l’attesa silenziosa fatta di pazienza è parte del tuo essere. Anche se resta il mistero su quel soprannome, El Pescador, ora noto solo per i ricordi nefasti che lo accompagnano, i gol sbagliati, l’illusione, il ritorno oltreoceano.
    13m 49s
  • Pinturas | #8 Delio Onnis

    4 NOV 2020 · Lo sconosciuto più conosciuto d’Argentina. L’italiano che in Italia non ha mai giocato. Il sardo – di origine per parte di padre – che in Sardegna pochissimi ricordano. Eppure è tuttora il maggior cannoniere della storia della Ligue 1, la Serie A francese, idolo indiscusso dei tifosi del Monaco, amico del Principe Alberto: monsieur 300 buts.
    13m 19s
  • Pinturas | #7 Julio Cesar Uribe

    4 NOV 2020 · El diamante negro nasce in una sera di marzo del 1980, al Monumental di Buenos Aires, dove si sfidano per il primo turno a gironi della Copa Libertadores i padroni di casa del River Plate e i peruviani del Club Sporting Cristal. La partita prende una piega imprevista nei primi 45 minuti: i favoritissimi argentini sono sotto di due gol contro La Maquina Celeste, una sorta di Juventus del Perù, e un giocatore in particolare richiama l’attenzione del pubblico e dei giornalisti presenti, non tanto per il gol segnato, ma soprattutto per le qualità tecniche.
    14m 24s
  • Pinturas | #6 John Sutter

    4 NOV 2020 · Boom economico, i palazzi che spuntano come funghi in città, il rinnovamento generazionale: ovvero i favolosi anni Sessanta, anni di un’Italia che cambia volto nel bene e nel male, anni in cui anche Cagliari non è da meno e grazie allo sport si fa conoscere fuori dall’isola. Il pugilato, con Franco Udella, Fortunato Manca, Tonino Puddu e Gianni Zuddas tra gli altri. Il calcio con gli eroi dello scudetto di fine decennio, Gigi Riva e Manlio Scopigno. La pallacanestro, con l’Olimpia Cagliari nata nel 1953 grazie a Eusebio “Bebi” Mosca e che, al tramonto dei favolosi anni ’60, entra nel panorama nazionale dalla porta principale.
    11m 3s
  • Pinturas | #5 Gian Mario Rassu

    4 NOV 2020 · 1992, estate, tempo di calciomercato. Negli uffici di Sergio Cragnotti, patron della Lazio, si presentano due sardi: un uomo e un giovane ragazzo di 19 anni, pronto a firmare un contratto che lo porterà dai campi della C2 alle giovanili dei biancocelesti della capitale. L’uomo in questione è Mauro Putzu, ovvero il presidente dell’Olbia. È lui a entrare nell’ufficio di Cragnotti, mentre il ragazzo attende all’esterno l’esito della trattativa finale. Gian Mario Rassu dovrà aspettare ancora una settimana prima di poter coronare il proprio sogno. Senza nessun apparente motivo, infatti, Putzu e Cragnotti non chiudono il contratto, quindi si torna a Olbia.
    13m 52s
  • Pinturas | #4 Andrea Cossu

    4 NOV 2020 · Questa storia inizia dalla fine, 8 agosto 2018. Sette minuti: 7 come il numero sulle spalle di una maglia che è una seconda pelle, un’armatura con cui andare in guerra per i propri colori, per la propria città, per la propria gente. Cagliari contro Atletico Madrid. Amichevole di lusso, passerella finale, pochi attimi per rivivere una vita intera: il giro di campo con le due figlie, l’abbraccio del pubblico, quello degli amici della curva, le lacrime di commozione. L’immagine di un uomo che lascia il campo, con la telecamera che indugia sulle sue spalle mentre entra nel tunnel che porta agli spogliatoi. Il numero 7.
    24m 47s
  • Pinturas | #3 Walter Tolu

    4 NOV 2020 · Olbia, 26 aprile 1987. In campo contro i padroni di casa si presenta la Torres. Un derby decisivo per le sorti del club sassarese alla ricerca della promozione in C1. In panchina per la squadra rossoblù siede Bebo Leonardi, in campo un giovanissimo Gianfranco Zola, fuori dagli undici titolari un ragazzo che ha da poco compiuto 26 anni, che di nome fa Walter e di cognome Tolu. Folti riccioli neri, titolare (quasi) inamovibile di quella Torres che negli anni toccherà con mano il sogno della Serie B, grazie a una squadra ricca di sardità, sinonimo di appartenenza e di voglia di dare tutto per la maglia. In quel gruppo, oltre al futuro Sir Gianfranco, ci sono Sergio Pinna in porta – un cognome un destino fra i pali della Torres –, ci sono Roberto Ennas e Giuseppe Galli, c’è Mario Piga con il suo passato in Serie A, c’è il compianto Angelo Del Favero. E poi c’è lui, l’ala destra riccioluta, quello che negli anni ’80 veniva definito tornante, Walter Tolu.
    13m 7s
  • Pinturas | #2 Antonio Langella

    4 NOV 2020 · Sorso è un paese di quasi quindicimila abitanti, affacciato sul Golfo dell’Asinara, nell’antica regione della Romangia nel nord Sardegna. Gente dal carattere notoriamente estroso e, in mezzo a loro, un signore napoletano che fa avanti e indietro dalla penisola, da buon rappresentante di biancheria. Siamo negli anni ’80: la sua famiglia a casa ad aspettarlo durante ogni viaggio, papà Aniello e il suo lavoro lontano da Napoli, mentre il piccolo Antonio inizia a dare i primi calci al pallone. Nel 1986 i Langella prendono una decisione. Basta con quelle trasferte continue fra un mare e l’altro, preparano le valigie e via per sempre da Napoli. Antonio ha nove anni: lui, nato il 30 marzo del 1977, gioca nei pulcini della squadra partenopea e il suo idolo è quello di tutti i napoletani, Diego Armando Maradona.
    14m 40s
  • Pinturas | #1 Fabian O'Neill

    4 NOV 2020 · Correva l’anno 1837, il calcio non era ancora lo sport che conosciamo oggi, anzi, non era proprio uno sport. Una famiglia irlandese arriva in Uruguay, in un piccolo villaggio nel centro del Paese, Paso de Los Toros, poche case, molti campi, tanta povertà.Sette generazioni dopo, anno 1973, 14 ottobre, viene alla luce il primo di quattro fratelli: il suo nome è Fabian Alberto O’Neill Dominguez, figlio di Luis Alberto e Mercedes “Marita”. Quel giorno di ottobre inizia la storia di uno dei talenti più luminosi che siano mai nati in Uruguay.
    15m 23s
Pinturas: ritratti di uomini normali e straordinarie imprese. A cura della redazione di Centotrentuno.com
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